Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da Ratalaika Games
-Versione Testata: Xbox Series X
-Disponibile per: PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch
Ispirato dalle leggendarie avventure punta e clicca di Sierra e Lucasarts, Quest for Infamy vi permetterà di impersonare, per una volta, qualcuno che non ha la minima intenzione di comportarsi da eroe!
Che bello fare gli eroi: salvare regni in pericolo, principesse in pericolo, sconfiggere mostri terrificanti… e tutto per cosa? Un “grazie” ed una pacca sulla spalla? No, fidatevi, molto meglio imbarcarsi in una epopea dove tutto è concesso, e nessun limite morale verrà a disturbarci. Benvenuti a Quest for Infamy!

La prima cosa che dovreste sapere su Quest for Infamy è questa: è sciocco. E questa, secondo noi, è un’ottima cosa. Adoriamo i giochi seri ed epici con una storia dove è in ballo il destino del mondo e una profondità emotiva, ma ci piace anche la stupidità e Quest for Infamy ha il tipo di umorismo consapevole che ci piace davvero. Non si prende troppo sul serio e ci sono stati molti momenti che ci hanno fatto sorridere.

È anche sciocco per un altro motivo (forse non intenzionale): parte del doppiaggio è assolutamente terribile. Non stiamo scherzando: QFI ha alcune delle peggiori linee recitate che ci sia capitato di ascoltare dai tempi di Clive Barker’s Jericho e King’s Field IV. E in tutta onestà, non siamo interamente sicuri che sia una cosa voluta. Fortunatamente, la situazione non è così disastrosa per l’attore che interpreta Roehm (il personaggio principale), ed è positivo visto che sarà anche la voce che ascolterete più spesso. La scrittura è buona e abbiamo apprezzato i momenti in cui il narratore ha parlato direttamente con noi, come giocatore, infrangendo il tanto decantato “4th wall”. La totale mancanza di rispetto da parte di Roehm per le regole o le strutture di potere significava che potevamo scegliere di essere piuttosto subdoli, e ci è davvero piaciuto il fatto che possiate interpretare un antieroe senza vergogna. Vale la pena parlare anche con tutta la gente del posto (anche se potreste dover togliere l’audio).

Il gioco è ambientato nel Regno di Lonaria, reso amorevolmente con una dettagliata pixel art. Siamo fan della pixel art punta e clicca e ci è piaciuto esplorare Lonaria. È ricca di piccoli dettagli e, con oltre 200 stanze, c’è molto da guardare. Sembra autentico, un omaggio amorevole non solo alla serie Quest for Glory, ma anche ad altri giochi di quell’epoca. Se avete giocato a uno dei grandi classici Sierra in passato, potreste trascorrere molte ore felici perdendovi a Lonaria. Man mano che il gioco procede ed esplorate più del regno, inizierete a vedere le conseguenze delle vostre scelte. Fin dall’inizio, avrete la possibilità di scegliere uno dei tre percorsi: brigante, ladro o stregone. Questi percorsi avranno un enorme impatto sulla vostra esperienza e apriranno diverse missioni e interazioni con i personaggi. Gli NPC sapranno dei tuoi exploit prima del tuo arrivo, il che è piuttosto interessante. Nonostante la stupidità, c’è un mondo ricco da esplorare qui e sembra davvero che le tue azioni stiano facendo la differenza.

Gli enigmi sono abbastanza bizzarri da riportare alla mente i ricordi di vecchi punta e clicca come Broken Sword, mentre sono abbastanza logici da impedirvi di impazzire (sebbene ci siano stati un paio di momenti frustranti lungo il percorso). È ricco di personaggi secondari e ambienti interessanti da esplorare e potrete aumentare di livello le vostre abilità man mano che procedete (ad esempio, tentare di scalare un muro più volte aumenterà la vostra abilità di “arrampicata”, il che significa che sarà più probabile che riusciate nell’impresa). Nota negativa per il combattimento corpo a corpo: non l’abbiamo trovato affatto divertente. Se esitate, i vostri nemici andranno avanti e vi attaccheranno comunque, e non abbiamo trovato i controlli abbastanza intuitivi per rispondere rapidamente. Alla fine, ci siamo ritrovati a cercare di evitare gli scontri, ove possibile.

Questo ci porta a un altro problema. I controlli (noi lo abbiamo testato su Xbox) non sono affatto intuitivi. Ci è voluto molto tempo per abituarci a quale pulsante aprisse quale menu, ed a volte Roehm, fedele al suo personaggio, si è ribellato contro di noi rifiutandosi apertamente di andare dove volevamo che andasse. Detto questo, una volta “presa la mano”, come in tutte le cose, diventa più facile. Dovrete solo aspettarvi una curva di apprendimento piuttosto ripida.
Tirando le somme, Quest for Infamy ci è piaciuto. E’ irriverente, é decisamente incastrato in un periodo temporale oggigiorno considerato eticamente “scomodo” (fine ’80/inizio ’90) e forse lo amiamo proprio per quello. Non è esente da difetti, ma possiede un gran carisma.
POWER RATING:
7.5/10
“Quest for Infamy è un tributo alle avventure punta e clicca rese celebri da Sierra. Comico ed irriverente, potreste innamorarvene.”
PRO:
+Comico ed Irriverente
+Trama interessante
+Giusto compromesso tra punta e clicca ed adventure
+Tantissimi contenuti!
CONTRO:
-Combattimenti mal realizzati
-Alcuni enigmi frustranti