Di Pierre Coppi

-Codice Review fornito da Forever Entertainment
-Versione Testata: Xbox Series X, Nintendo Switch

-Disponibile per: PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch, PC (Steam, GOG), Stadia

Forever Entertainment e Megapixel Studio, lo stesso binomio dietro all’eccellente remake di Panzer Dragoon, ci portano nella spettrale Curien Mansion nel remake di uno degli shooter on-rails più leggendari di sempre!

Ormai lo sapete, noi di PW83 veniamo da una generazione cresciuta nelle fumose ed altamente competitive (siamo pur sempre fan dei fighting games) sale giochi, o arcades come venivano chiamate oltreoceano. Abbiamo speso vagonate di monetine e gettoni temprandoci con i titoli ed i generi più disparati, come i vari picchiaduro ad incontri o a scorrimento, sportivi con Virtua Strikers e Virtua Tennis su tutti, oppure di corsa, con F355 Challenge, Daytona USA e SEGA Rally, ed ovviamente, con quelli che una volta venivano catalogati come light-gun-shooters, ovvero gli sparatutto su binari dove si doveva impugnare una pistola. Tra i tanti, come ad esempio Virtua Cop, il nostro “succhiagettoni” preferito era, senza dubbio alcuno, The House of the Dead, di SEGA.

Rilasciato per le sale giochi nell’ormai lontano 1997, tra l’altro lo stesso anno di debutto di un altro importante franchise basato su esperimenti, zombie ed altre mutazioni (Resident Evil, se non si fosse capito), dobbiamo però ammettere che seppur non disdegnando mai un paio di partite con la versione arcade, quella dove veramente abbiamo speso più tempo in assoluto fu la versione casalinga (arrivata nel 1998) per il sempre glorioso SEGA Saturn, letteralmente un paradiso a forma di console per chiunque fosse innamorato dei titoli SEGA disponibili in sala giochi grazie alle conversioni esclusive. Ora, ben ventiquattro anni dopo aver consumato il disco della versione Saturn, Forever Entertainment e Megapixel Studio ci propongono ancora una volta il capostipite della serie, rifatto però da zero in un glorioso remake. Cosa aspettarci da questo revival?

Innanzitutto partiamo dal fatto che, esattamente come per lo splendido Panzer Dragoon REMAKE (Cliccate QUI per la recensione), la formula sarà fondamentalmente la stessa, ovvero prendere un titolo iconico e ricostruirlo interamente pur rimanendo fedeli al materiale originale. Prima di tutto però, andiamo a vedere la trama che farà da sfondo alle nostre scorribande tinteggiate di sangue: Il famoso biochimico e genetista Dr. Curien diventa ossessionato dalla scoperta della natura della vita e della morte. Sebbene supportato dalla DBR Corporation e dal suo stesso team di scienziati, il comportamento di Curien diventa sempre più irregolare ed erratico ed i suoi esperimenti prendono una svolta raccapricciante, fondendo insieme creature viventi con orribili innesti meccanici in nome dell’ evoluzione. La Curien Mansion in Europa, che funge da casa e laboratorio, subisce un’epidemia. Il 18 dicembre 1998, l’agente AMS Thomas Rogan riceve una richiesta di soccorso dalla sua fidanzata Sophie Richards della Curien Mansion. Rogan e il suo partner “G” volano in Europa e arrivano alla tenuta, trovandola invasa da creature non morte, che Curien ha scatenato. Poco dopo essere scesi dall’auto, un uomo ferito a morte (uno scienziato facente parte dello staff) consegna loro un diario contenente informazioni sulle creazioni di Curien e sulle loro debolezze. Da qui, il gioco ha inizio.

E nello stesso momento una delle saghe più iconiche e riconosciute di tutti i tempi vede la luce. Il gameplay di questo The House of the Dead REMAKE (che battezzeremo come THOTDR d’ora in poi) è, in linea con la sua natura di arcade, quanto di più semplice si possa desiderare. Dovrete fondamentalmente muovere il vostro mirino in giro per lo schermo, crivellando di colpi le decine di nemici che tenteranno di porre fine alla vostra avanzata, salvando gli scienziati che troverete esplorando la magione, scovando segreti e health-bonus e sconfiggendo i boss di fine livello. A tal proposito, sempre per la sua stessa natura di arcade, i livelli saranno solamente quattro. “Un po’ pochi” direte voi, e vi daremmo ragione, non fosse per un paio di punti da tenere in considerazione. In primis, come già detto, ricordatevi che THOTD nasce come gioco arcade, quindi capite da soli che lo scopo ultimo fosse quello di consumare ogni gettone in possesso al giocatore, e in più, onestamente, fosse stato più lungo sarebbe diventato onestamente abbastanza noioso. The House of the Dead, che sia nella sua forma originale o in quella di questo remake, riesce a stabilirsi su una longevità perfetta, che vi soddisferà e vi lascerà anche quel “pizzicorino” che ve lo farà rigiocare più e più volte. Anche perchè, e non è cosa da poco, il titolo verte proprio su questo grazie alla presenza di 3 finali e tantissimi percorsi alternativi. Un esempio? Ad inizio gioco un mostro vorrà lanciare uno scienziato giù da un ponte: uccidetelo prima che riesca nel suo intento ed entrete nella Curien Mansion dall’ingresso principale, fallite e precipiterete dal ponte voi stessi, e dovrete cercare una via per l’interno passando per le fogne. Interessante ed intelligente meccanica.

Chiaramente, l’elefante nella stanza di cui dobbiamo tassativamente parlare è il lavoro di restauro, no, di ricostruzione che il gioco ha subito. Qui non stiamo parlando di un remaster, ovvero di una mano di vernice, textures in alta definizione, e qualche miglioramento tecnico per migliorare le performance. No no, qui il gioco è stato interamente ricostruito da zero come abbiamo annunciato poco sopra, in un lavoro che ha visto il gioco base usato solo ed esclusivamente come riferimento, e tutto il resto venire creato ex-novo. Questo è un REMAKE, un rifacimento, e proprio nell’etimologia della parola, il gioco è stato rifatto. Nuovi modelli poligonali per i mostri, nuovi modelli poligonali per i livelli di gioco, nuovi asset per qualunque cosa possa venirvi in mente. Tecnicamente possiamo ritenerci soddisfatti del lavoro effettuato, che rende sì onore al materiale originale, pur svecchiandolo enormemente. E’ chiaro, le limitazioni di potenza di calcolo di Switch si fanno sentire specialmente nella modalità grafica (sarà presente anche una modalità Performance, novità assoluta per un gioco Switch, che alleggerirà il carico grafico favorendo la fluidità di gioco e gli FPS) con alcuni casi di stuttering e di pop-up, ma va anche detto che ci siamo dovuti concentrare per trovarli in fase di testing, tale è il ritmo dell’azione di gioco. Discorso decisamente diverso riguardo le versioni per console più potenti (noi abbiamo testato la versione Xbox One su Xbox Series X grazie alla retrocompatibilità): il gioco perde la possibilità di scelta tra prestazioni e risoluzione, adottando di default la migliore combinazione delle due e, lo diciamo apertamente, risolvendo tutte le indecisioni tecniche della pubblicazione originale su Switch. Durante il nostro playtesting, non abbiamo trovato nessun rallentamento, con 60fps che scorrevano imperturbabili anche durante le scene più concitate.

Non è finita, perché questo lavoro di rifacimento si è espanso anche a tutto il resto: nuovi dialoghi registrati appositamente, nuovi effetti sonori campionati, una colonna sonora riarrangiata, diversi livelli di difficoltà, una nuova modalità Orda che aumenta il numero di nemici fino a 15 volte l’originale, una nuovissima galleria dove ammirare modelli poligonali e descrizioni del bestiario di gioco, nuove modalità di calcolo del punteggio, nuovi controlli (sarà possibile muovere il mirino o, su Switch, usare i controlli giroscopici dei joy-cons per mimare l’utilizzo della pistola presente in sala giochi), una nuova armeria, e per finire, addirittura un Photo Mode. Insomma, come vedete, il lavoro degli sviluppatori ha portato tante novità ad un gioco che, fondamentalmente, non aveva bisogno di essere rimaneggiato.

Tirando le somme, c’è davvero poco altro da aggiungere. Se avete amato il classico House of the Dead (arcade o casalingo poco importa) non potete farvi sfuggire questo REMAKE. E’ ovvio, il gioco non è privo di difetti e per certi giocatori, siamo sicuri che la natura stessa del titolo farà storcere loro il naso per via della longevità. Ma questo non è il punto, non è mai stato il punto di THOTD o di THOTDR: questo è un gioco che va giocato alla vecchia maniera, più volte, e ogni volta cercando di migliorare la propria partita, aumentando il punteggio, scoprendo nuovi percorsi, o addirittura cercando di non farsi colpire nemmeno una volta. Abbiamo adorato House of the Dead REMAKE, e ci sentiamo di consigliarlo a tutti i giocatori, siano essi della vecchia guardia o più freschi. Brava Forever, Bravi Megapixel.

POWER RATING:
8.5/10
“Ben fatto, divertente (ovvio, è THOTD!) e in grado di rendere omaggio alla versione originale, The House of the Dead REMAKE é un titolo fondamentale nella libreria di ogni giocatore cresciuto a gettoni e arcade.”

PRO:
+Completamente ricostruito audiovisivamente
+Tantissime novità introdotte
+Gameplay immortale
+Tanti nuovi contenuti

CONTRO:
-Qualche indecisione grafica in modalità standard (Switch)
-Per alcuni potrà essere troppo breve

Posted by:Powerwave83

Una risposta a "#Review: #TheHouseoftheDeadREMAKE – “Il Re degli shooter-on-rails è tornato, ora anche su #Xbox, #PlayStation, #PC e #Stadia!”"

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