Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da Rose-Engine
-Versione Testata: Xbox Series X
-Disponibile per: PC, PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch
Dal piccolo studio tedesco indipendente Rose-Engine, un survival horror vecchia scuola ambientato in un agghiacciante futuro-prossimo. Benvenuti a SIGNALIS!
Pochi giochi, oggigiorno, riescono a darci veramente uno scossone e svegliarci da questa sorta di torpore che, non ci vergogniamo a dirlo, ci attanaglia ormai da un paio di generazioni di console. Tutto sa di già visto, già giocato, già sentito. Anche quando sicuri che un gioco sarà in grado di darci questa “botta di adrenalina”, sia essa in termini di azione pura, di atmosfera, di trama o chissà cos’altro, il più delle volte ci ritroviamo con l’ennesimo deja-vu. Ogni tanto però, succede un piccolo miracolo. Può succedere infatti che un piccolo, no, minuscolo studio tedesco composto letteralmente da due persone riesca a tirar fuori dal cilindro un gioco assolutamente superlativo, in grado di spezzare questa nostra terrificante apatia. Oggi è successo un miracolo: Benvenuti alla recensione di SIGNALIS.

Nel gioco impersoneremo Elster, una Replikant (leggi: replicante, per nulla dissimile come concetto da quelli resi famosi da quel capolavoro cinematografico di Blade Runner) in un futuro distopico, dove l’intero sistema solare è stato colonizzato da uno stato totalitario opprimente, borderline fasci-nazista. Vi risveglierete all’interno di una nave precipitata su un pianeta ghiacciato, con il vostro collega umano apparentemente scomparso e creature grottesche ed oscure che si aggirano per le varie cabine ed i corridoi della colonia mineraria che troverete da lì a breve. Così ha inizio un’avventura horror in puro stile survival sulla falsariga dei classici Resident Evil o Silent Hill, dove si dovranno risolvere enigmi ambientali, combinare oggetti, e gestire munizioni limitate per sparare con diverse armi a vari tipi di orribili creature stridenti. Addirittura, per chi vuole rivivere la “vera” esperienza survival-old-school, sarà possibile selezionare un’opzione per attivare i controlli in stile “tank” (ovvero simili agli originali Resident Evil, dove per far avanzare il personaggio, indipendentemente dalla direzione in cui è rivolto, bisognerà premere “su”) nelle impostazioni.

Quando Signalis si apre dopo le canoniche fasi iniziali di tutorial, capirete che starà seguendo le orme dell’ horror fantascientifico in maniera piuttosto fedele. Una nave precipitata, una persona scomparsa, una stazione apparentemente abbandonata con prese d’aria sibilanti e vetri frantumati e creature apparentemente aliene. Ma quando finalmente lascerete la nave, quel familiare sentiero “cliché” inizia a rompersi. Una perfetta ferita rosso sangue nella terra vi inviterà a scendere. Una crepa nel muro vi invoglierà ad investigare. Un ufficio incontaminato vi farà tirare un sospiro di sollievo, pur con l’ansia dello sconosciuto dietro l’angolo. Signalis è una storia di androidi, il che significherà l’ andare incontro a temi relativi alla personalità e all’ identità. Dovessimo trovare riferimenti per darvi una vaga idea del tutto, si spazierà da Twin Peaks e 2001: Odissea nello Spazio al dramma neo-esistenzialista di Neon Genesis Evangelion (che, lo ricordiamo ai lettori più sbadati, é il più grandioso anime/manga di tutti i tempi), ispirazioni che si mostrano in piena forza quando Signalis prende una svolta per il surreale e l’allegorico.

Tecnicamente, senza tanto girarci attorno, è impossibile negare quanto sia straordinario Signalis da guardare. Le camere a bassa risoluzione viste da angolazioni fisse lavorano in tandem con modelli 3D più dettagliati (anche se ancora meravigliosamente old-school), cabine di pilotaggio e camere d’equilibrio, finte sequenze in prima persona e momenti dedicati ai personaggi che colpiscono con primi piani disegnati in stile anime retrò. Funziona tutto, a parte un’interfaccia utente forse troppo estetica per il suo bene. Le vibrazioni che tenta di evocare sono fantastiche, ma farsi venire il mal di testa leggendo un testo sfocato a bassa risoluzione sicuramente no.

Quest’ultima pecca è solo una inezia, a conti fatti, perché Signalis ha dalla sua un level design brillante, un sistema di inventario ben progettato ed enigmi intelligenti. La navigazione sulla mappa può essere fastidiosa ogni tanto, dato che i nemici c’è il caso che si riprendano (ricordate: dovete incenerirli), ma quel fastidio si dissipa rapidamente man mano che i giocatori imparano come sgattaiolare e navigare in ogni livello. Dove Signalis brilla davvero è nel suo design artistico, nel robo-scape distopico e nella narrazione.

Per rendere l’idea: Poco dopo l’inizio del gioco, troverete un fascicolo di arresti che include qualcuno che è stato arrestato per aver fatto parte di “una cospirazione contro lo stato”: aveva una penna stilografica. Signalis fa diverse evidenti allusioni al regime nazista: tutti i Replikants sono bianchi e i manifesti di propaganda disseminati in tutto il mondo lodano i Replikants come Wunderwaffen, o “armi meravigliose”, celebrando così la forza e il potere sull’individualismo. Questo è ulteriormente enfatizzato dal mondo freddo, brutale e violento del gioco, che prova in tutti i modi e ad ogni piè sospinto di spezzare la volontà e la mente di Elster. Signalis infatti si concentra fortemente sulla filosofia e richiede diversi playthrough per arrivare a carpirne la vera essenza. Alcuni potrebbero non amare giochi con una narrazione ambigua che li forzano a ripetere più cicli, ma noi siamo dell’idea opposta. Tutto quello che riesce a farci ragionare, pensare, analizzare, meditare è sempre ben accetto. “Food for thought” lo chiamano gli amici di lingua anglosassone. Cibo per la mente.

Tirando le somme, Signalis è uno di quei giochi che compaiono sul palcoscenico del mondo videoludico ad ogni morte di Papa, una piccola gemma realizzata con una cura certosina in praticamente qualunque aspetto venga preso in esame. Fatevi un regalo, e non fatevelo sfuggire, indipendentemente dai vostri gusti sul genere survival-horror old-school.
POWER RATING:
9.0/10
“Spettrale, inquietante, in grado di farvi riflettere sull’individualità dell’essere contrapposto al Potere totalitario e più in generale su altre scomode tematiche, Signalis è una perla che farà la gioia di tutti gli amanti dei prodotti d’eccellenza, indipendentemente dal genere.”
PRO:
+Mondo di gioco assolutamente incredibile
+Atmosfera fantastica, da brividi
+Vi farà riflettere
+Realizzazione simil-PS1 esemplare
CONTRO:
-Capiamo il voler adattare l’estetica al contesto, ma alcuni menu sono oggettivamente difficili da leggere
-Un paio di enigmi decisamente ottusi
Ottima review, è un gioco che ho messo nella lista dei desideri, da amante del genere SH dopo aver letto l’articolo ho alte aspettative da questo titolo. 😉
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