Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da THQ Nordic
-Versione Testata: Nintendo Switch, Xbox Series X
-Disponibile per: Xbox Series X, PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch, PC

Sviluppato da Gunfire Games e pubblicato ad Agosto 2019, Remnant – From The Ashes (RFTA da ora) è un Soulslike che sposta l’enfasi dal combattimento corpo a corpo (comunque disponibile, seppur senza particolari nuances) allo scontro a distanza, con un gunplay sfaccettato e, grazie alla miriade di armi, abilità ed equipaggiamento disponibili, estremamente soddisfacente.
Proprio il gameplay, e in particolare il sopramenzionato gunplay, saranno il punto cardine dell’intera esperienza con RFTA. Il gameplay-loop nello specifico ricalca i dettami del genere: Combattere fino allo scontro con un boss, raccogliere oggetti e materiali, e nel caso di sconfitta, ricomparire all’ultimo check-point visitato. Ovviamente, come da copione, anche gli stessi nemici appena sconfitti faranno lo stesso. Il personaggio che utilizzerete (tra l’altro potendolo creare liberamente) avrà la possibilità di equipaggiare un’arma primaria, una secondaria, e per finire una dedicata al combattimento corpo-a-corpo. Fucili a pompa, da cecchino, da caccia, mitragliette, fucili d’assalto, pistole e altre ancora saranno tutte sufficientemente diverse l’una dall’altra (complici anche perks e mod abbinabili alle stesse) , e testarle contro i vari nemici sarà sempre fonte di divertimento.

Tecnicamente il gioco si comporta dignitosamente, ma nulla più. Lo stile grafico è volutamente orientato verso uno stile simil-cartoon, pulito e senza troppi fronzoli (per capirci, sulla falsariga del sempre ottimo Sunset Overdrive, o andando appena più indietro nel tempo, dei mitici TimeSplitters), ma il realtà il problema è da ricercarsi nelle effettive performances dell’intero comparto visivo, e soprattutto una marcata tendenza da parte del motore grafico a caricare in ritardo le varie textures.

Un gioco da non snobbare come semplice clone di un qualunque Soulslike, quindi, con abbastanza peculiarità e “variazioni sul tema” da potersi reggere sulle proprie gambe, in un mercato che sempre più spesso tende a premiare le giocate sicure invece che l’inventiva. Non è un mostro a livello tecnico, ma si lascia giocare più che decentemente, e se è vero che il motore grafico non è esattamente lo state-of-the-art a livello più puramente visivo, è altresì vero che in quello che conta (il framerate) non ha mai mostrato segni d’incertezza. Divertente e consigliato.
La versione Nintendo Switch
Sebbene Remnant: From the Ashes su Switch riesca a centrare in pieno il gameplay che l’ha reso famoso, la grafica passa decisamente in secondo piano. I modelli dei personaggi sono scadenti, sembrano vecchi e logori, con alcuni aspetti che sembrano incollati insieme e rappresentati alla bell’e meglio. Alcuni degli ambienti sono anche deboli dal punto di vista strutturale e, sebbene il design sia di natura post-apocalittica, ne soffre comunque, a volte sembra un gioco di una generazione molto più vecchia. Alcuni luoghi appaiono visivamente più deboli rispetto alle versioni per console “grandi”, ma ci sono ancora molti ambienti che racchiudono molti dettagli e, nonostante succedano molte cose contemporaneamente sullo schermo, non abbiamo mai sofferto di un calo del framerate o delle prestazioni, sia in modalità docked che portatile.

Una parte di Remnant: From the Ashes su Switch che ci ha davvero infastidito, però, sono stati i tempi di caricamento. Alla morte o all’ingresso in una nuova area, dovrete aspettare troppo a lungo e questo provocherà frustrazioni quando siete in balia della Radice. Eliminando le debolezze visive e i problemi di caricamento comunque, il suo gunplay è pesante e reattivo. Ci è piaciuto tornare a giocare a Remnant: From the Ashes su Switch, in particolare per quanto è buono il gameplay complessivo. Sparare un colpo con un fucile o una pistola è ancora fantastico e la mira è precisa, cosa fondamentale specialmente quando si affronta un’ondata di nemici contemporaneamente. Con questo tipo di gioco, è imperativo avere il totale controllo in combattimento e Gunfire (lo sviluppatore) ha fatto un lavoro eccelso su Switch.