Di Redazione PW83

-Codice Review fornito da Team17
-Versione Testata: Xbox Series X
-Disponibile per: Xbox One, Xbox Series X, PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch, PC

The Game Kitchen e Team17 ci portano ancora una volta nel crudele mondo di Blasphemous, dove nei panni del Penitente dovremo scontrarci contro ogni sorta di orrore!

Di “Metroidvania”, questo il nome del genere relativo al titolo che andremo a recensire fra poco, ne abbiamo giocati a decine ormai. Dai titoli facenti parte delle due metà che compongono il nome stesso del genere (Metroid+Castlevania) come il vincitore del nostro GOTY 2021, Metroid Dread (CLICCANDO QUI potete leggere le motivazioni), o come la stupenda Collection realizzata da Konami per il suo Castlevania Advance Collection (CLICCATE QUI per la recensione), passando per interpretazioni varie ed eventuali, possiamo dire senza timore di smentita che, nel bene o nel male, ormai ne abbiamo viste di tutti i colori. Quello che ci mancava, però, era poter testare con mano il primo Blasphemous, ibrido tra Metroidvania e Soulslike originariamente pubblicato nel 2019 e sviluppato dal team spagnolo di The Game Kitchen.

Poco male però, perché ora, nel 2023 abbiamo la possibilità di recensire il sequel di quel gioco, intitolato, in maniera abbastanza prevedibile, Blasphemous 2. In questo sequel, torneremo a vestire i panni e la maschera de “Il Penitente”, ancora una volta impegnato in una missione contro divinità et similia. Abbiamo deciso di rimanere volutamente sul vago, perché parte del fascino di Blasphemous, che si parli di questo capitolo o di quello originario, verte proprio sulla scoperta degli avvenimenti di gioco e soprattutto su come il tutto si basi su una versione sadica e cupa dei concetti e della terminologia della Cristianità. E’ tutto estremamente cupo, estremamente vago ed estremamente intrigante, e come potete facilmente immaginare facendo un mix di questi aggettivi, anche estremamente criptico e vagamente difficoltoso da seguire. Eppure, abbiamo visto come una formula simile sia già stata apprezzata in passato, e proprio da uno dei giochi da cui questo Blasphemous 2 prende l’ispirazione: Dark Souls.

Il capolavoro di From Software, tra l’altro, non verrà preso come esempio solo in termini di narrativi, bensì anche in un altro comparto decisamente fondamentale nell’economia complessiva di gioco: il gameplay. Duro, aggressivo e tenace, il sistema di combattimento di Blasphemous 2 vi terrà sempre all’erta. Per aiutarvi in tutto ciò, gli sviluppatori hanno introdotto nuovi giocattoli con cui vender cara la pelle: I nuovi, principali strumenti a disposizione del giocatore sono rappresentati da tre nuovi set di armi ideali per sconfiggere i nemici, ma anche affrontare i vari enigmi; sono finiti i tempi in cui il la spada “Mea Culpa” era l’unico strumento di sterminio; nel sequel, al suo posto compaiono il potente e lento Sensore da guerra, la fulminea combinazione di stocco e pugnale, e infine un’affidabile via di mezzo tra questi due estremi: la Lama da preghiera. Ognuna di queste armi presenta i propri vantaggi e svantaggi in termini di portata, velocità e tecniche speciali, disponendo anche di un albero delle abilità che può essere evoluto nel corso dell’avventura, aggiungendo elementi come tempi d’attesa più brevi per gli attacchi caricati, e combo.

Detto questo, come accennato le novità più rilevanti legate al nuovo arsenale hanno a che fare con le sezioni platform e gli enigmi, in quanto ciascuna delle armi sfoggia una particolare abilità utile per muoversi lungo Cvstodia (il mondo di gioco). Ad esempio, il Sensore da guerra, fondamentalmente un terrificante martello, può, similmente ad un flauto, colpire delle enormi campane che a loro volta, aprono porte altrimenti invalicabili o rivelano piattaforme invisibili; stocco e pugnale permettono di accedere a degli specchi magici in grado di farci attraversare in volo il livello di turno o superare determinati oggetti, mentre la Lama da preghiera, con la sua potenza, rappresenta un ottimo sistema per “sfondare” eventuali ostacoli. Durante il nostro test abbiamo provato tutte e tre le armi iniziali, proprio per poter visitare un maggior numero di aree possibili e risolvere i puzzle; l’attenzione riposta nei nuovi strumenti, indispensabile per affrontare l’esplorazione, contribuisce ad avvicinare questo sequel a un metroidvania classico, mentre il primo gioco era sostanzialmente un platform d’azione che metteva le meccaniche Soulslike sopra ogni altra cosa.

Tanta esplorazione quindi (e sia messo a verbale, per noi non è mai abbastanza), ma non pensiate che sia diminuita la fase relativa al combattimento. Nossignore, anzi: ce ne sono moltissimi, specialmente durante le fasi più avanzate di gioco, ma quello che ci ha veramente colpito è stato durante le prime ore di gioco, dove l’intero sistema di combattimento ci è parso più fluido che mai; in effetti, sempre l’aumento di armi e opzioni genera una maggiore varietà durante gli scontri, e spesso ci siamo trovati a lanciarci in pericolosi virtuosismi con colpi dal basso, terrificanti colpi dall’alto, schivate millimetriche e altre cose che, dovessimo provare a riprodurle intenzionalmente, non ci riuscirebbero mai più nemmeno sotto tortura. E’ tutto molto adrenalinico, ed ugualmente appagante. Tanta flessibilità contribuisce inoltre a scongiurare la monotonia del backtracking, oltre che a migliorare organicamente i combattimenti corpo a corpo del predecessore; questo si è dimostrato particolarmente vero soprattutto durante le battaglie con i boss: se quelli menzionati poco sopra erano virtuosismi, quelli che ci siamo trovati ad inventare per aver la meglio contro un Boss in particolare di cui non possiamo parlare possono essere considerati veri e propri miracoli, per rimanere in tema.

Tecnicamente siamo di fronte a qualcosa di assolutamente superbo. La pixel art utilizzata per rappresentare il mondo di gioco, i nemici, il Penitente e tutto quanto concerne il comparto visivo di Blasphemous 2 è assolutamente fantastico. Vi perderete nell’osservare gli sfondi di gioco, evocativi, così come tanti altri dettagli apparentemente minori: una piattaforma che si sgretola sotto al vostro peso, il modo in cui un personaggio o un nemico vengono animati, l’arco di attacco della vostra arma principale. Graficamente, Blasphemous 2 sfoggia una identità grafica davvero importante. Lo stesso si può dire anche del comparto audio, con un range musicale che spazierà dal cupo e tenebroso durante le fasi di esplorazione all’adrenalinico durante le sequenze di azione più sincopate. Per finire, menzione d’onore anche al doppiaggio inglese del titolo, recitato con cura e attenzione. Vi ricorderete sicuramente dei personaggi con cui interagirete.

Tirando le somme, Blasphemous 2 è un importante passo avanti per il franchise, e non solo in relazione al migliorato comparto tecnico d’insieme. Blasphemous 2 prende quello che era il difetto principale del primo capitolo, ovvero il voler essere un Metroidvania fin troppo focalizzato sul solo comparto dei combattimenti e lo risolve aggiungendo l’ingrediente mancante, ovvero tanta esplorazione e soprattutto un mondo di gioco decisamente memorabile. Magari non siamo ancora ai livelli di eccellenza di un Castlevania: Symphony of the Night o un Bloodstained, ma Blasphemous 2 è senza ombra di dubbio un titolo decisamente imperdibile per tutti gli amanti di questo genere così in voga.

POWER RATING:
8.5/10
“Con miglioramenti esponenziali in tutti i comparti, Blasphemous 2 è un significativo passo avanti per la serie. Tecnicamente superbo e dotato di una atmosfera spettacolare, non può mancare nella collezione di ogni amante dei Metroidvania.”

PRO:
+Tecnicamente superbo
+Atmosfera incredibile
+Lungo e difficile: vi durerà per mesi
+Migliorato sostanzialmente in ogni singolo comparto

CONTRO:
-Vagamente derivativo
-In fase di test abbiamo avuto qualche problema di input-lag (Xbox Series X)

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