Di Redazione PW83

-Codice Review fornito da Bandai Namco
-Versione Testata: Nintendo Switch

-Disponibile per: Nintendo Switch

Direttamente dal grandioso Nintendo Gamecube, i due capitoli di Baten Kaitos sono finalmente disponibili per Nintendo Switch!

L’era delle console a 128bit fu qualcosa di grandioso. Non solo le console stesse riuscirono a diventare simboli importantissimi della storia videoludica ma la ludoteca disponibile fu, ovviamente, parte integrante di quel successo. Bandai Namco questo lo sa bene, e dopo averci regalato le rimastemasterizzazioni della loro storica (seconda, dopo Pac Man) mascotte con Klonoa Phantasy Reverie Series (CLICCATE QUI per la recensione) e di uno dei più grandiosi JRPG mai creati con Tales of Symphonia Remastered (CLICCATE QUI per la recensione) oggi tenta la tripletta con questo Baten Kaitos 1 & 2 HD Remaster.

Innanzitutto, andiamo a spiegare cos’è Baten Kaitos ai giocatori più giovani, che potrebbero anche non aver mai sentito parlare di questi titoli. Il primo titolo, intitolato Baten Kaitos: Le Ali Eterne e L’Oceano Perduto era un JRPG pubblicato in esclusiva per Nintendo Gamecube e lanciato sul mercato Europeo il (non è uno scherzo) 1° Aprile 2005. E’ però con il secondo titolo, anch’esso incluso in questa raccolta, che le cose si fanno interessanti. Intitolato Baten Kaitos Origins, fungeva da prequel al titolo originale, e non venne mai pubblicato in Europa… fino ad ora.

Guardiamo le trame che faranno da sfondo ai due titoli. Quella di Baten Kaitos 1 è ambientata in un mondo di isole fluttuanti, in un’epoca in cui l’umanità si é evoluta al punto da farsi spuntare le ali. Secondo la leggenda, una divinità malvagia di nome Malpercio una volta invase il mondo e prosciugò gli oceani, lasciando che tutti si costruissero una casa nel cielo. Alla fine Malpercio cadde sotto il potere degli eroi spirituali. Usando cinque carte Magnus conosciute come “End Magnus”, questi eroi confinarono Malpercio e la pace tornò nel mondo. Come ogni buon gioco di ruolo, questa pace inevitabilmente terminerà altrettanto velocemente. È qui che fa il suo ingresso Kalas, il protagonista maleducato ed egoista. All’inizio del gioco, Kalas si sveglia in un villaggio pastorale sulla Frontiera di Sadal Suud, il più rurale dei continenti insulari galleggianti. Dopo essersi ripreso, Kalas fa squadra con Xelha, una viaggiatrice ingenua ma dal gran cuore. Insieme, rompono inavvertitamente il primo End Magnus che lega Malpercio. Prima che possano rivendicarlo come proprio, l’Impero, l’ente dominante che governa i continenti fluttuanti, ruba l’End Magnus. A complicare le cose, Xelha viene rapita e Kalas viene lasciato in fin di vita.

Passiamo ora a Baten Kaitos Origins. Innanzitutto, come abbiamo già scritto, BK2 è un prequel, come suggerito dal titolo. Sebbene le meccaniche di battaglia e il mondo in generale siano ancora molto simili, Monolith ha sviluppato un prequel del gioco originale che delinea come il mondo è diventato quello che era in Baten Kaitos, descrivendo dettagliatamente l’ascesa di eroi e cattivi così da meglio delineare il lignaggio del gioco. In Origins, i giocatori prendono il controllo di Sagi, un giovane “spiriter” che inizia la sua avventura al servizio dell’impero. A causa di circostanze fuori dal suo controllo, Sagi viene coinvolto in un complotto di omicidio, costringendolo a vivere una vita in fuga.

Ora, il gameplay. Chiaramente dovendo coprire due titoli non potremo scendere nel dettaglio, ma faremo comunque il nostro meglio per darvi una infarinatura su cosa potrete aspettarvi. Per essere un JRPG, Baten Kaitos introdusse meccaniche di gioco all’epoca decisamente avant-garde. Quando vengono ridotti al loro minimo comun denominatore, i due Baten Kaitos sono giochi di carte con una rifinitura davvero impressionante e, in Origins così come nel gioco originale, i giocatori costruiranno mazzi, troveranno nuove carte e combatteranno contro i cattivi utilizzando la loro collezione personalizzata. Origins tuttavia semplificò il design, eliminando la possibilità di equipaggiare armature o accessori al di fuori della battaglia. Invece, tutti i magnus verranno utilizzati per momenti chiave del gioco (come risolvere enigmi) o come “magnus di battaglia” che possono essere composti da carte di attacco, incantesimi, equipaggiamento o potenziamenti di attributi.

Tecnicamente, siamo di fronte a una situazione… particolare. All’epoca della pubblicazione originale, i due Baten Kaitos erano effettivamente delle piccole perle in ambito tecnico, con fondali renderizzati ed animati assolutamente fantastici e filmati in FMV in grado di rivaleggiare con le produzioni di Squaresoft (inutile girarci attorno, Squaresoft negli anni ’90 era l’equivalente di Michael Jordan per la NBA). Ora, tuttavia, ci troviamo di fronte alle stesse problematiche riscontrate durante i test di Tales of Symphonia e Klonoa. I giochi funzionano perfettamente ed hanno diversi extra interessanti, come la possibilità di evitare gli scontri casuali o quella di sconfiggere ogni nemico con un singolo attacco, oppure ancora il poter giocare in modalità ultra-fast per evitare certe sezioni di gioco. Sono tutte novità ben gradite, ma il problema di base è sempre il solito. Questi remaster continuano a dare l’idea che non sia stata investita una grande quantità di cura nella loro realizzazione. Certo, la risoluzione è aumentata e alle texture è stata data una mano di vernice, ma la cosa finisce lì. Non ci sono modelli poligonali ricostruiti, o addirittura una modalità Galleria in cui celebrare la grandezza di questi prodotti oggettivamente iconici. E’ un peccato, davvero.

Tirando le somme, siamo di fronte ad una bilogia composta da due titoli che seppur estremamente di nicchia hanno fatto la storia di un genere, quello dei JRPG, e in virtù della loro esclusività hanno reso grande una console, il mai troppo lodato Nintendo Gamecube. E’ quindi un peccato vedere che due titoli di questo calibro vengano “sminuiti” con un porting dal sapore piuttosto insipido. Se non altro, finalmente Baten Kaitos e Baten Kaitos Origins sono tornati sul mercato, e quella è oggettivamente una gran cosa.

POWER RATING:
7.5/10
“Baten Kaitos 1 e 2 sono due dei migliori JRPG mai pubblicati, ed è per questo che ci piange il cuore nel vederli “sminuiti” con lavoro di Rimasterizzazione che avrebbe potuto dare loro una seconda vita
.

PRO:
+Due dei migliori JRPG di tutti i tempi
+Gameplay solido e con meccaniche innovative, per l’epoca
+Entrambi i titoli hanno trame interessanti e personaggi decisamente ben caratterizzati
+Tecnicamente impressionanti per l’epoca…

CONTRO:
-… ma questi Remaster hanno più il sapore di un porting
-Basando il gameplay sulle carte, alcuni giocatori ne saranno immediatamente allontanati, data la natura casuale del sotto-genere
-Sarebbe stato bello avere una modalità Galleria con artwork, interviste, e materiale dell’epoca, così da far capire ai giocatori più giovani perché questi titoli sono così importanti

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