Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da Bandai Namco
-Versione Testata: Xbox Series X
-Disponibile per: Xbox One, Xbox Series X|S, PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch, PC
Bandai Namco riporta alla luce uno dei più iconici capitoli della saga di Tales Of, rimasterizzato per le console di nuova generazione!
La serie Tales Of di Bandai Namco è senza dubbio alcuno una delle più importanti nel panorama dei Giochi di Ruolo nipponici (JRPG, in slang videoludico). Qualche tempo fa se ricordate abbiamo recensito lo stupendo Tales Of Arise (CLICCATE QUI per la review), premiandolo tra l’altro come uno dei migliori Jrpg che ci fosse capitato di giocare in tempi non sospetti, ma la saga di Tales Of, come potete immaginare, trova le sue origini ben più addietro. Il periodo temporale che ci interessa per questa recensione, nello specifico, sarà quello delle console a 128 bit e più nello specifico i primi anni del nuovo millennio, quando vide la luce il mai troppo lodato Nintendo Gamecube.

Nel 2004, Tales Of Symphonia venne pubblicato per la spigolosa e coloratissima console Nintendo, tra l’altro con una edizione speciale che includeva sia il gioco che la console in tiratura limitata, cosa che non fece altro che cementare nell’immaginario collettivo la bella produzione Namco (all’epoca la fusione con Bandai era ancora ben lontana dall’avvenire). Ora, diciannove anni dopo quella pubblicazione fatidica, ci viene data la possibilità di giocare alla versione rimasterizzata di quel fantastico Tales Of per le nostre console moderne. Sarà valsa la pena aspettare così tanto?

Si e no, molto onestamente, ma andiamo per gradi e iniziamo la nostra disamina su questo classico partendo come di consueto dalla trama. La storia è ambientata nella terra di Sylvarant, che sta attraversando una crisi ecologica. Una grave carenza di mana causata dagli effetti persistenti di una guerra di migliaia di anni fa ha portato alla imminente dipartita del mondo stesso e il tempo sta per scadere per gli abitanti. L’unica speranza è che abbia luogo la Rigenerazione, in cui una persona soprannominata “Il Prescelto” apra vari sigilli in tutto il paese per risvegliare la dea e restituire la vita a tutte le cose. Nel gioco impersoneremo Lloyd, buon amico dell’attuale Prescelta, Colette. Lloyd è il testardo figlio di un fabbro nano, e dopo aver inavvertitamente provocato una terribile tragedia nel suo villaggio, Lloyd parte con il suo migliore amico Genis per accompagnare e proteggere la loro amica Colette nel suo viaggio per adempiere ai suoi doveri di Prescelta e salvare il mondo da distruzione. Va fatto notare come, pur avendo una premessa decisamente già vista, Tales Of Symphonia fa della trama uno dei suoi punti forti, con una sequela pressoché infinita di colpi di scena e soprattutto una malinconia prominente che andrà poi a sfociare nel dramma. Fidatevi, se dopo quasi 20 anni Symphonia è ancora ricordato come uno dei migliori JRPG mai pubblicati, parte di quel merito è senza dubbio legato al comparto narrativo.

Il gameplay segue le tipiche convenzioni JRPG. Non dimenticatevi il quando questo gioco venne pubblicato originariamente. Dovrete quindi esplorare una grande mappa del mondo, visitare città ed esplorare sotterranei nelle vicinanze per mantenere la trama in movimento. Non è niente che non si sia mai visto prima, ma riteniamo che il ritmo di svolgimento del tutto sia buono: nulla vi verrà imposto per troppo tempo, cosa che snellirà il flow generale del tutto. I sotterranei saranno poi un punto cardine del ciclo di gioco generale, in grado di spezzare e variare il gameplay mediante l’uso di enigmi prima di raggiungere il boss alla fine. Nessuno di questi enigmi sarà impossibile, e raramente si andrà oltre il dover accendere delle torce o il tipo di cose che sono state utilizzate allo sfinimento, ma aiutano a spezzare le battaglie contro i mostri e vi sproneranno ad impegnarvi per raggiungere certe ricompense altrimenti irraggiungibili. Inoltre, ogni dungeon introdurrà qualche nuova idea o espediente, cosa che aiuterà a differenziarli e creare un senso più concreto di progresso man mano che li completerete.

Infine, non possiamo non menzionare il combat-system. Il vostro personaggio sarà sempre bloccato su un nemico specifico e sarà limitato a un piano 2D dove potrà correre verso o lontano dal nemico in linea retta, mentre gli attacchi saranno progettati per essere concatenati insieme in brevi combo basate su input direzionali abbinati alla pressione di un pulsante (esempio: Su + B, Avanti + B). Una volta che avrete creato una bella collezione di abilità – chiamate artes – per il vostro party, il sistema di combo inizia davvero a prendere forma, ma per gli standard odierni e soprattutto paragonato alla sua evoluzione finale in Tales Of Arise, le battaglie sembrano terribilmente… rigide. Probabilmente questo è da ricercarsi nel fatto che Symphonia fu il primo titolo della serie Tales Of a fare la transizione da 2D a 3D, ma spesso e volentieri vi troverete bloccati nelle vostre animazioni di attacco o impossibilitati a schivare i colpi nemici perché potrete muovervi solamente sull’asse orizzontale quando i vostri nemici avranno a disposizione tutte e tre le dimensioni. Sia chiaro, le battaglie di Symphonia non sono male, ma specialmente dopo aver giocato gli ultimi capitoli, salta all’occhio come qui il sistema fosse ancora in fase sperimental/embrionale.
Prima di chiudere, due parole sul comparto tecnico di questo Remaster. Così come per Klonoa Phantasy Reverie Series (di cui potete leggere la recensione CLICCANDO QUI), Bandai Namco non ha fatto poi molto per migliorare il comparto grafico della versione originale. L’aspetto originale in cel-shading è minimizzato qui, e mentre tutto è stato portato a una risoluzione HD, si sarebbe potuto fare un po’ più di lavoro per dare a questa versione obsoleta una rivisitazione più profonda. C’è poi il discorso del porting in sè: Mentre la versione originale per GameCube (2004) girava a 60 fps fluidi, questa versione del 2023 è limitata a 30 fps. Perché? Non solo, Tales of Symphonia Remastered non include il sequel, Dawn of the New World, fornito in bundle con Tales of Symphonia Chronicles su PS3 nel 2013. Ancora una volta… Perché?

Tirando le somme, la nostra sensazione è quella di trovarci davanti ad un titolo che non ha ricevuto il trattamento che si meritava. Con un po’ di impegno in più in fase di porting, una mano di vernice più sostanziosa e l’inclusione del sequel, Tales Of Symphonia, ne siamo sicuri, sarebbe stato in grado di vivere una seconda giovinezza, specialmente ora che l’attenzione verso il brand Tales Of è alle stelle dopo il superlativo Arise. C’è però da aggiungere una postilla, ovvero che se non avete mai avuto modo di giocare all’originale, il gioco in sé è tutt’ora meritevole di essere vissuto, indipendentemente da versioni, bundle, e indecisioni tecniche. Symphonia sarà sempre speciale.
POWER RATING:
7.5/10
“Symphonia era e sarà sempre un JRPG Speciale, meritevole del suo posto nel gotha dei migliori esponenti del genere. E’ un po’ un peccato che questo porting pecchi in certi frangenti, specialmente se paragonato a precedenti pubblicazioni del gioco, ma fortunatamente il materiale base è tutt’ora ampiamente godibile.”
PRO:
+Uno dei migliori JRPG di tutti i tempi
+Trama facile da seguire, con numerosi colpi di scena e temi “scomodi”
+Gameplay solido e con meccaniche semplici
+Cast di personaggi adorabile, come da tradizione Tales Of
CONTRO:
-Il gioco è limitato a 30fps, l’originale girava a 60
-Visivamente datato, sarebbe stato meglio un lavoro più incisivo
-Il sistema di combattimento risulta “rigido” in certe situazioni
-Il sequel era presente nella precedente pubblicazione, perché non anche stavolta?