Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da PixelHeart
-Versione Testata: Nintendo Switch
-Disponibile per: Xbox One, Xbox Series X|S, PlayStation 4, PlayStation 5, PC (Steam)
Non tutti i fighting game devono essere calibrati al micron e pronti per essere giocati nelle più importanti competizioni eSports. Benvenuti nel mondo poliziesco di Verdict Guilty!
Ormai, diciamocelo, da fan dei fighting games abbiamo praticamente visto, giocato e vissuto qualunque tipo di ipotetica premessa: storie di vendetta, dominazione del mondo, tornei per stabilire i più forti combattenti del mondo, alieni, cospirazioni, demoni, divinità, blablabla, chi più ne ha più ne metta. Quello che mancava, finora, era l’esempio più lampante (e più realisticamente calzante) dell’eterna lotta tra bene e male: Poliziotti contro Criminali!

Una versione in salsa Fighting Game di Guardie e Ladri era effettivamente assente all’appello. Ecco quindi gli amici di Pixel Heart correre in aiuto dei giocatori con questo Verdict: Guilty (“Verdetto: Colpevole”, per i meno anglofoni), un simpatico fighting game con un chiaro target da ricercarsi nei non-giocatori di giochi di combattimento. Inizialmente scettici, dobbiamo ammettere che il titolo ci ha riservato alcune gradevoli sorprese. Non sarà il nuovo punto di riferimento per il genere, così come non verrà sicuramente utilizzato nella finale di EVO, Combo Breaker o altri importanti tornei eSports, ma sinceramente, siamo dell’idea che cose simili non fossero state minimamente prese in considerazione, in fase di sviluppo.
Per una volta, vogliamo toglierci il pensiero e parlare di quello che non funziona in Verdict Guilty. Innanzitutto per quanto sia lodevole il cercare di ricreare lo stile grafico a 16-Bit degli anni ’90, va detto che poteva essere fatto molto di più. I personaggi mancano clamorosamente di frame di animazione: non ci aspettavamo il nuovo Guilty Gear Strive o Mortal Kombat 11, sia chiaro, ma sarebbe stato apprezzabile un minimo di sforzo in più.

Tolti di mezzo quelli che possono essere definiti come i “problemi” del titolo, passiamo ai lati positivi, fortunatamente presenti in misura ben maggiore. Innanzitutto come visibile dal titolo della review, uno dei punti di forza di Verdict Guilty sarà l’accessibilità. Niente combo chilometriche, niente combinazioni di tasti assurdi: VG adotta uno stile molto simile concettualmente a quanto visto ad inizio anni ’90, con due tasti per i pugni, e due per i calci, che potrete combinare per realizzare normals e specials (queste ultime saranno non più di 3 per personaggio). Chiaramente sarà possibile prodursi anche in svariate combo, ma non aspettatevi nulla di trascendentale in stile Marvel Vs Capcom 2. Spesso queste combo saranno composte da non più di 5 colpi, per rimanere in linea con la premessa alla base del tutto. Non pensate comunque che sia tutto un deja-vu, comunque, perchè VG porta in dote una meccanica mai vista nel genere: La possibilità di ammanettare gli avversari. Premendo infatti il tasto dorsale destro, sarà possibile bloccare il nemico e limitarne sia i movimenti che gli attacchi per un breve periodo di tempo, regalando una importante chance per chiudere velocemente gli incontri. Bello!

Anche in termini di contenuti il gioco non si difende per nulla male: Saranno presenti diverse modalità in single-player, come la classica arcade e la ben più interessante modalità Story, che ci permetterà di conoscere i retroscena dei vari personaggi che compongono il roster. Parlando di quest’ultimo, l’offerta iniziale potrà apparire striminzita, con solo 8 personaggi (4 poliziotti, 4 criminali), ma non disperate. Saranno infatti presenti versioni alternative dei personaggi (praticamente dei palette-swap ma con una identità specifica, un po’ come gli eco-fighters di quel capolavoro di Smash Bros. Ultimate) e, sorpresa delle sorprese, addirittura dei guest fighters! Ricordate il bel Breakers Collection (CLICCATE QUI per la review)? Gioite allora, perché per qualche motivo Sho, Tia e Saizo saranno presenti nel gioco! Onestamente, questa cosa ci ha colpito estremamente in positivo.

Tirando le somme, siamo rimasti piacevolmente colpiti da questo Verdict Guilty. Magari non vincerà un GOTY e non sarà presente alla prossima edizione di Evo o Combo Breaker, ma è innegabilmente un prodotto in grado di divertire i giocatori, specialmente gli amanti dei fighting games che non hanno però il tempo, la voglia o la capacità di cimentarsi in titoli molto, molto meno accessibili. Brava Pixel Heart!