Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da Larian Studios
-Versione Testata: Xbox Series X
-Disponibile per: PlayStation 5, Xbox Series X|S, PC (Windows)
I talentuosissimi Larian Studios ci portano nei Reami Dimenticati per una avventura a dir poco incredibile: benvenuti a Baldur’s Gate III!
Inutile tirarla per le lunghe. Baldur’s Gate 3 é un enorme, dettagliatissimo, versatilissimo, superbamente intricato classic-RPG che alza l’asticella non solo per l’intero genere, ma per i videogiochi in generale. Sappiamo che iniziare una recensione in maniera così diretta ci farà perdere buona parte dell’ engagement derivante dal lettore che si sofferma a leggere ogni capitolo di questo articolo, ma non c’è veramente altro modo di mettere nero su bianco il concetto: Non riuscivamo fisicamente a staccarci dalla nostra Xbox Series X per venire a stendere questo pezzo. Il gioco di Larian Studios non ci ha solo rapito, ne siamo totalmente innamorati: ad ogni passo mosso negli incredibilmente dettagliati ambienti della Costa della Spada, corrispondeva un nuovo segreto ad aspettarci, un nuovo nemico da sconfiggere, un nuovo mistero da risolvere, un nuovo bocconcino di informazioni rivelato. Ed il tutto supportato da un comparto tecnico assolutamente di prim’ordine, che spesso ci ha lasciato a bocca aperta per il livello di dettaglio messo in mostra, fosse esso legato ai luoghi assolutamente evocativi che abbiamo visitato, alle animazioni dei nostri eroi, o ancora passando per l’ottimo comparto narrativo/recitativo/scenografico dell’insieme. Spettacolare, ecco il termine che ci sentiamo di utilizzare per descrivere BG3. E fidatevi, non é un aggettivo che normalmente si sposa con qualcosa basato su un gdr “carta e penna”.

Prima di iniziare la disamina del gioco, facciamo un po’ di chiarezza su Larian Studios, visto che, a meno di non essere fan davvero hardcore del genere dei classic-RPG, la maggior parte di voi non li avrà mai sentiti nominare. Fondati nel 1996 da Swen Vincke e con sede a Ghent, in Belgio, Larian è oggi famosa per lo sviluppo di videogiochi di ruolo, ma in precedenza ha lavorato su giochi educativi e addirittura giochi da casinò. Sono meglio conosciuti per aver sviluppato la serie Divinity, compresi i due Original Sin, ad oggi considerati tra i migliori C-RPG mai sviluppati (ed é davvero così, fidatevi. NdP). Ora, sei anni dopo l’uscita di Divinity: Original Sin 2 sono riusciti a migliorare qualcosa di praticamente perfetto grazie a questo Baldur’s Gate 3. Andiamo a vedere come.

Iniziamo come di consueto dalla trama. Baldur’s Gate 3 inizia nel ventre di un Nautiloide, una sorta di astronave dalle vaghe fattezze lovecraftiane pilotata da una razza simile a calamari conosciuta come illithid. Dopo aver creato il vostro avatar e scelto una classe, verrete infettati da un parassita che lentamente (e dolorosamente) trasforma il suo ospite in un Mind Flayer, uno dei più pericolosi nemici del mondo di Dungeons & Dragons. Voi e gli altri membri del vostro gruppo dovrete trovare un modo per rimuovere i parassiti prima che la trasformazione sia completa. È una configurazione meravigliosamente oscura che consente a Larian Studios di mettere insieme un gruppo eclettico di personaggi con una vasta gamma di convinzioni, disposizioni e background e dare loro un obiettivo comune. Questi personaggi non andranno all’avventura per amicizia (nella maggior parte dei casi), ma per necessità. In molti casi si tratterà di un’alleanza difficile, piena di drammi e conflitti interni. Baldur’s Gate 3 mette regolarmente i suoi personaggi al primo posto, e l’intero comparto narrativo ne giova. Sebbene la narrazione non sia poi così interessante di per sé e sostanzialmente si riduca a “eliminare il parassita e salvare il mondo”, il cast estremamente diversificato di personaggi la rende molto più memorabile, creando un ulteriore livello di sfumature che fonde l’intera esperienza con una posta in gioco più personale. Karlach è una tiefling barbaro dalla testa calda e dal cuore d’oro, Astarion è un pomposo e stravagante ladro/vampiro con abbastanza fascino per conquistarvi, Cuorescuro é una chierica seguace di una divinità piuttosto “opinabile”, Gale é un mago con una particolare “condizione” e così via. Ci saranno 10 potenziali membri del gruppo in totale e ognuno è supportato da una scrittura acuta, una recitazione impeccabile e da animazioni vivaci. La cosa più impressionante è il modo in cui questi personaggi reagiscono e crescono rispetto alle vostre decisioni durante il gioco. Il modo in cui interpretate il vostro personaggio influisce sulla vostra relazione con il gruppo. Ad esempio, Astarion può essere sadico e assetato di potere, e voi potrete coltivare quelle tendenze oscure o cercare abilmente di allontanarlo da esse. Ciò consente ad Astarion di agire come un drammatico contrasto per un personaggio di buon cuore e nobili ideali o un sinistro confidente per un personaggio più caotico. Non importa come sceglierete di interpretare il vostro personaggio, farete amicizia con alcuni personaggi e vi scontrerete con altri, e se questi scontri andranno troppo per le lunghe, alcuni potrebbero abbandonarvi del tutto. Questo fa parte di ciò che rende Baldur’s Gate 3 così reattivo. Anche se la storia e l’ambientazione rimangono le stesse nelle varie partite, le dinamiche del gruppo e le interazioni dei personaggi continuano a sorprendere in ogni nuovo playthrough.

Per mettere tutto in prospettiva, ricordate quel capolavoro di Dragon Age: Origins (2009), sviluppato da Bioware? Bene, immaginatevi i concetti e le meccaniche di quel gioco, anch’essi chiaramente ispirati da Dungeons & Dragons, ma elevati alla ennesima potenza. Non tutti i personaggi possono andare d’accordo con chiunque, e ovviamente alla lunga quelle che inizialmente sono semplici venature si trasformeranno in crepe e, infine, in un vetro frantumato. Bioware aveva fatto un lavoro esemplare nel 2009, ma Larian é riuscita a fare un lavoro perfetto nel 2023. Dovete crederci quando scriviamo certe cose, perché Dragon Age: Origins é stato uno dei giochi che chi sta scrivendo l’articolo ha giocato di più in assoluto, con all’attivo non meno di una decina di playthrough completi da almeno 70 ore ciascuno. Non male come complimento, non credete?

Dove veramente Baldur’s Gate 3 eccelle, però, è nella sua incredibile, assoluta e totale versatilità. Vedete, uno dei problemi che i videogiochi (in generale) incontrano spesso quando cercano di adattare l’esperienza di gioco di Dungeons & Dragons da tavolo è che è quasi impossibile raggiungere la libertà e l’immaginazione che é possibile esprimere nel superare i problemi usando la logica del mondo reale. Provate a pensarci: non trovate deprimente quando in altri giochi di ruolo un incantesimo é in grado di far esplodere un orco o uccidere un drago delle dimensioni di una piccola palazzina, ma non può competere con la potenza di un cancello di legno? E anche se probabilmente nessun gioco riuscirà mai a eguagliare quel livello di flessibilità, Baldur’s Gate 3 è un grande passo avanti rispetto a ciò che siamo stati in grado di fare con titoli come Skyrim o Dragon Age. Quei cancelli non fermeranno uno stregone determinato o un gruppo di avventurieri ben armati. Se qualcosa sembra infiammabile, significa che molto probabilmente potrete accenderlo con un incantesimo di fuoco. Se volete risparmiare sui grimaldelli o non avete un ladro nel party, la maggior parte delle porte può essere abbattuta con un’ascia abbastanza grande. Potrete anche raggiungere molte aree segrete che altri giochi avrebbero bloccato con muri invisibili, semplicemente esplorando, arrampicandovi e saltando. Siamo riusciti ad evitare un’enorme mal di testa in termini narrativi semplicemente lasciando cadere un discorso con un personaggio poco amichevole, così come siamo riusciti a risolvere una quest senza spargimenti di sangue utilizzando risposte logiche e sensate che hanno fatto mettere il cuore in pace ad entrambe le fazioni coinvolte. Quello di Baldur’s Gate 3 è un mondo che raramente vi dirà “No” quando vi chiederete se sia possibile fare qualcosa.

Questa libertà si riversa anche nel chi potrete essere in questo mondo. L’editor di personaggi di BG3 è uno dei migliori che ci sia capitato di vedere in un RPG da molto tempo, con 29 diverse sottorazze dotate di abilità e modelli poligonali unici. Ognuna delle 12 classi ha almeno tre specializzazioni che funzionano in modo abbastanza diverso, con maghi e chierici con ancora più variabili a disposizione. Adoriamo anche la direzione artistica di ogni umanoide, nemico e persino degli abiti. Raramente abbiamo provato tanta soddisfazione solo guardando il guerriero umano creato a nostra immagine e somiglianza che abbiamo progettato per il nostro primo playthrough, con la sua barba impreziosita da fili d’argento. Non è nemmeno solo il modello statico. La varietà delle espressioni facciali, catturate dalle performance di ogni singolo personaggio del gioco (anche i goblin!) è sorprendentemente buona per un gioco di questo tipo, specialmente se si considera che stiamo parlando di centinaia di personaggi piuttosto che un piccolo cast principale che può essere diretto in maniera cinematografica alla The Last of Us, Spider-Man o God of War. Ciliegina sulla torta? Centinaia di personaggi, come dicevamo, e non abbiamo trovato nemmeno un accenno di problemi legati alla sincronizzazione labiale. Discretamente impressionante, come cosa.

Ora, abbiamo visto come BG3 sia fondamentalmente un successo sotto qualunque punto di vista affrontato finora. Sarà lo stesso anche per il sistema di combattimento? Ciò che distingue Baldur’s Gate 3 dagli altri giochi di ruolo tattici, come per buona parte di quanto già visto, è la flessibilità delle sue meccaniche di combattimento. Anche in questo comparto il gioco raramente, se non addirittura mai, vi dirà “no”, anche in alcuni dei combattimenti più critici. In effetti, più salirete di livello, più il combattimento diventerà assurdo e imprevedibile. Ad esempio, siamo riusciti ad infliggere lo stato “follia” ad un servitore di un boss, che lo ha attaccato il tanto che bastava perché uno dei nostri membri del party (Gale il mago, addirittura, ovvero il meno propenso ad attacchi fisici) potesse spingerlo giù da un dirupo. Anche qualcosa di relativamente semplice come lanciare Haste e Action Surge su un guerriero di livello 11 in modo che possa attaccare nove volte (che diventano addirittura 10 se il bersaglio ha una azione di attacco bonus) in un turno sembra come infrangere le regole per eseguire una mossa intelligente che può cambiare radicalmente la situazione di battaglia, eppure il gioco incoraggia pensate simili. Il combattimento è così flessibile, soprattutto verso la fine, che un gruppo ben ottimizzato potrà annientare anche alcuni dei nemici più difficili del gioco. Eppure, anche quando le battaglie inizieranno a sembrare un po’ troppo facili, non diventeranno mai banali. Ogni interazione con un incantesimo, una trappola ambientale o una manovra intelligente sembrerà un colpo di genio che solo voi e il vostro gruppo avreste potuto evocare. Il fatto che Baldur’s Gate 3 vi permetta di giocare con tutte queste variabili e che addirittura premi il vostro ingegno dimostra quanta creatività il sistema di combattimento possa consentire.

Il mondo di gioco realizzato da Larian è superlativo, ed ognuno dei 3 atti che compongono la campagna sarà estremamente caratterizzato, dotato di un’atmosfera e un aspetto molto distinti, ed aiutati da una colonna sonora evocativa e vivace. L’Atto 1 sarà composto per lo più da una natura idilliaca e lussureggiante, l’Atto 2 sarà la parte più cupa e “spaventosa” dell’avventura e l’Atto 3 vi regalerà dense (ed intense) avventure urbane. A volte la trama potrà dare l’impressione di svilupparsi un po’ lentamente, dal momento che il primo atto ci ha visto seguire diverse piste per risolvere lo stesso problema, e l’Atto 2 presenterà più domande che risposte fino alla serie finale di confronti. Ma scoprire nuove entusiasmanti aree, sottolineate da missioni secondarie scritte in maniera sopraffina ed il tutto incorniciato da incontri di combattimento costantemente stimolanti e divertenti faranno sì che non perdiate mai la motivazione. Chiaramente, a seconda delle vostre scelte, ogni aspetto di Baldur’s Gate 3 lavorerà in tandem per offrire un terzo atto culminante. La storia si basa su una scelta finale difficile, i combattimenti chiave saranno adeguatamente epici e tutto si svolgerà nella gigantesca città di Baldur’s Gate. Per quanto buoni siano i primi due atti, sembra davvero che Baldur’s Gate 3 conservi il meglio per ultimo. In particolare, quello che risalterà davvero sarà la risoluzione degli archi narrativi dei personaggi. Attenzione però, perché le vostre decisioni possono anche portare a un terzo atto anemico e privo di qualsiasi ricompensa emotiva. È un problema bizzarro per un videogioco, perché la maggior parte dei giochi semplicemente non vi permetterebbe mai e poi mai di uccidere personaggi che sono così parte integrante della storia, ma Baldur’s Gate 3 lo fa, e questa cosa si porta dietro delle conseguenze. È responsabilità di Larian Studios garantire che ogni singola missione, trama e arco narrativo dei personaggi sia soddisfacente se quei personaggi non sono più in circolazione? Non crediamo, e nel caso di Baldur’s Gate 3, la libertà impenitente del giocatore è molto più importante per l’esperienza complessiva. Si raccoglie ciò che si semina e, a volte, questo si traduce in una conclusione triste e solitaria.

Difetti? Innegabilmente, un gioco di queste dimensioni non può essere perfetto, ed anche noi durante la fase di testing siamo incappati in qualche piccolo bug. Nulla di eclatante o che sia stato in grado di “mandare a monte” il nostro playthrough, sia chiaro, ma nondimeno fastidioso. Alle volte abbiamo fatto fatica ad interagire con oggetti presenti sullo scenario, a volte linee di dialogo si sono accavallate le une sulle altre, e poco altro. Se davvero dobbiamo puntare il dito su una mancanza da parte di Larian, quella é da ricercarsi nella presunzione che ogni giocatore conosca già per filo e per segno il “funzionamento” di Dungeons & Dragons, e nello specifico la Quinta Edizione. Noi ce la siamo cavata perché giocavamo su tavolo con la Terza, ma abbiamo dovuto comunque ambientarci un minimo. Detto questo, anche qui si parla di problemi abilmente superabili, per via della versatilità del titolo. Quindi, se non capite come funziona qualcosa, salvate la vostra partita e sperimentate! E’ il metodo migliore, nonché il più divertente, garantito.

Tirando le somme, c’è ben poco da aggiungere a quanto non sia stato scritto finora. Larian Studios era da tempo riconosciuta come la “nuova Bioware” in termini di creazione di esperienze di gioco assolutamente rivoluzionarie, ma con questo Baldur’s Gate 3 non ha solo superato sé stessa, ha ridefinito gli standard del gioco di ruolo a turni videoludico. Erano più di 10 anni che un gioco non riusciva a tenerci incollati allo schermo come questo BG3, ed inizialmente nemmeno noi volevamo crederci, anzi, addirittura non volevamo ammetterlo. Eppure, ora dopo ora, combattimento dopo combattimento, dialogo dopo dialogo, abbiamo dovuto ammettere la “sconfitta” (notare le virgolette: come si dice in gergo, ci faremmo la firma se tutte le sconfitte fossero come questa.NdP) e incoronare questa avventura come una delle migliore cose accadute in questo 2023. Baldur’s Gate 3 é tutto quello di cui avevamo bisogno.
POWER RATING:
10/10
“Personaggi fantastici, un comparto narrativo d’autore e la totale libertà in termini di combattimento cementano Baldur’s Gate 3 come IL nuovo punto di riferimento per il genere. Assolutamente imperdibile, e un serissimo candidato a GOTY 23.”
PRO:
+Uno dei sistemi di combattimento più versatili e soddisfacenti di tutti i tempi
+Personaggi caratterizzati e sfaccettati divinamente
+Trama solida e soprattutto adattabile alle vostre scelte
+Tecnicamente impressionante per il genere
CONTRO:
-Qualche piccolo bug riscontrato in fase di testing
-Il gioco da per scontato che il giocatore sia già abituato alle regole di D&D





Scrivi una risposta a Recensione: Rough Justice ’84 – Power Wave 83 Cancella risposta