Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da PQube Limited
-Versione Testata: PlayStation 5
-Disponibile per: PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch, PC
-Sviluppatore: Statera Studio
-Publisher: PQube Limited
I brasiliani di Statera Studio ci regalano una gemma che strizza l’occhio ai grandi classici del passato!
Tenevamo d’occhio Pocket Bravery da un bel po’ di tempo, sapete? Praticamente da quando venne annunciato. Al di là del genere, ci intrigava lo stile grafico, reminiscente di gemme quali lo splendido Super Gem Fighter Minimix di Capcom o gli altrettanto adorabili The King of Fighters R-1 e R-2 di SNK pubblicati per Neo Geo Pocket. Ovviamente, un fighting game può essere carino finché volete, ma se non è supportato da un gameplay soddisfacente sarà comunque un buco nell’acqua. E qui è dove Pocket Bravery ci ha sorpreso. Avevamo giocherellato con la demo pubblicata tempo e ci aveva lasciato una impressione positiva ma ora, dopo aver testato il prodotto finale, possiamo dire di non lasciarvi ingannare dall’aspetto “kawaii” del titolo, perché Pocket Bravery è un fighting game realizzato estremamente bene e soprattutto da gente che sapeva esattamente cosa stava facendo.

Andiamo con ordine e vediamo cosa offrirà questo pacchetto che, lo diciamo sin da ora, farà la gioia sia degli amanti delle modalità single-player che di quelli più competitivi. Innanzitutto, Pocket Bravery sfoggia una modalità Storia fatta e finita, qualcosa di non banale nel mondo dei fighting game indipendenti. Ad ogni modo, la storia parla di un giovane di nome Nuno (il protagonista di PB, se vogliamo) che tenta di abbandonare un gruppo terroristico chiamato The Pack. Viene poi catturato e gettato in prigione e, con l’aiuto di un uomo chiamato Lobo, risveglia un misterioso potere chiamato Ichor. Quindi scappa dalla prigione e inizia a viaggiare per il mondo, radunando alleati, migliorando se stesso e combattendo i demoni interiori che lo trattengono. Tutto questo nella speranza di fermare The Pack e il suo leader Hector una volta per tutte. La storia è raccontata principalmente attraverso filmati statici con dialoghi scritti e scorre piacevolmente, insaporita da un gradevole retrogusto “anime”. Non solo, la Storia sarà anche un ottimo modo per introdurre le meccaniche del gioco, poiché interpreterete principalmente un personaggio che sta anche imparando a combattere con i suoi nuovi poteri. Certo, ci sono alcuni fastidi di base (come un boss finale scalibrato in puro stile SNK, o combattimenti contro più personaggi alla volta che, diciamoci la verità, funzionano solo ed esclusivamente nel World Tour di Street Fighter 6) ma tutto sommato, è una modalità ben fatta e valevole di essere giocata.

Proseguendo, andiamo a vedere le altre modalità. Sarà ovviamente presente il classico Arcade, in cui sceglierete un personaggio e dovrete completare la classica “scala” di combattimenti fino ad arrivare al boss finale: sconfiggetelo e sarete premiati con un filmato finale esclusivo per il vostro personaggio. Né più né meno quello che abbiamo imparato a conoscere e amare dal 1991, quando Street Fighter II fondamentalmente inventò i fighting game moderni (a tal proposito, leggete il nostro speciale CLICCANDO QUI). Proseguendo, avremo la modalità Survival, quella Trial, quella Training e, separatamente, quella denominata Combo Factory, dove potrete creare le vostre stringhe di combo personalizzate. Infine, due variazioni sul tema molto particolari: Nella modalità Hot Pursuit (Inseguimento) impersonerete Daisuke e dovrete volare per acchiappare Ximena. Attenzione però, perchè non avrete alcun margine di errore. Rimane la modalità Rainbow Mode, la più bizzarra di tutte e che andrà sbloccata, ma preferiamo lasciarvela scoprire da soli. Fidatevi, ne varrà la pena.

Ora, veniamo al gameplay. Invece di presentare controlli e mosse speciali semplificate come Super Gem Fighter Minimix, Pocket Bravery implementa un sistema di combo e speciali che ci ha ricordato molto i vari King of Fighters post-2000, e nello specifico lo splendido KOF 2002 UM. Pone un’enfasi significativa sulle combo, sul “bloccare” il vostro avversario e aderisce al classico layout a quattro pulsanti di “KoF”. Con nostra grande gioia, le combo in juggle non sono una caratteristica importante in questo gioco. La meccanica di spicco è quella legata alle mosse speciali Elementali, che introducono un ulteriore livello di mosse uniche alle già diverse opzioni di attacco di ogni personaggio. L’inclusione di una meccanica “Break” fornisce un’opzione di fuga se vi ritrovate alle strette. E ultimo ma non meno importante, le mosse disperate visivamente sbalorditive offrono l’opportunità di scatenare una Super speciale finale e altamente dannosa quando i vostri HP scendono sotto il 30%. Nel complesso, le meccaniche sono molto semplici e facili da comprendere, pur offrendo abbastanza profondità da coinvolgere un vasto pubblico di giocatori.

Tecnicamente, Pocket Bravery è un gioiello. L’aspetto Super Deformed, che potreste conoscere da vari adattamenti di anime, manga e videogiochi spesso utilizzato da sviluppatori come Bandai Namco (ad esempio in SD Gundam Battle Alliance), è uno stile artistico che prende serie anime affermate e le rende più accessibili a un pubblico più giovane esagerando caratteristiche come teste ingrandite e adottando uno stile artistico da cartone animato. Pocket Bravery abbraccia questo stile, sebbene con un approccio leggermente diverso rispetto a Super Gem Fighter Minimix. È un aspetto vagamente non convenzionale, soprattutto perché lo stile artistico nelle scene di intermezzo e nella modalità storia non aderisce strettamente all’estetica anime, ma riesce comunque a funzionare. Tuttavia, il gioco brillerà davvero quando inizierete un combattimento, poiché passerà senza soluzione di continuità alla pixel art. È qui che Pocket Bravery eccelle. I grandi personaggi pixelati, visivamente sbalorditivi, non solo hanno un aspetto fantastico, ma sono supportati da animazioni estremamente fluide. Le Super, in particolare, sono eccezionali, animate divinamente, fluide e ben coreografate.

Prima di passare alle conclusioni, vogliamo spendere due parole sul roster di combattenti disponibili in Pocket Bravery. Sono tutti interessanti e variegati, ognuno saldamente posizionato a ricoprire l’archetipo dei vari personaggi che normalmente compongono un roster base: lo shoto, lo zoner, il grappler, il rushdown, etc.etc. Quello che ci ha veramente colpito però, è come i ragazzi di Statera Studio siano riusciti ad inserire, nel loro “piccolo Fighting Game indie” un guest character, esattamente come stanno facendo Capcom, SNK, e Bandai Namco nei loro Tripla-A. In Pocket Bravery sarà infatti presente nientemeno che Sho, direttamente da Breakers! Non lo conoscete? Male, ma potete rimediare CLICCANDO QUI. Altra chicca da intenditori: fate attenzione alle palette di colori disponibili per ogni personaggio, perchè spesso saranno citazioni dirette o easter-egg verso personaggi iconici di altre serie.

Tirando le somme, Pocket Bravery è innegabilmente un gioco creato da (e soprattutto per) intenditori del genere, ma riesce a offrire anche molti contenuti divertenti per i giocatori occasionali. E’ ovvio, questo comporterà che immergersi nella scena online potrebbe presentare una ripida curva di apprendimento o, detto molto terra-terra, ripagare con “lezioni di vita” dure da dimenticare. Certo, il gioco presenta alcuni problemi di bilanciamento dei personaggi e discrepanze in termini di tempistiche/conteggio dei frame, ma è incoraggiante vedere che Statera Studio ha attivamente patchato e supportato il gioco sin dal suo lancio originario su PC, rispondendo al feedback degli utenti. Questo è qualcosa di egregio, sinonimo del fatto che Pocket Bravery continuerà a migliorare ed evolversi, diventando infine un classico di culto nel genere, per quanto rivolto principalmente (ma non esclusivamente, fate attenzione) ai giocatori più hardcore.
POWER RATING:
8.5/10
“Tenevamo d’occhio questo Pocket Bravery sin dal suo annuncio, e l’attesa, fortunatamente, ci ha ripagato. Bellissimo da vedere, divertente da giocare, con meccaniche profonde e con tantissimi contenuti, il “piccolo” Fighting Game di Statera ci è piaciuto non poco!“
PRO:
+ Tecnicamente splendido
+ Gameplay insospettabilmente profondo
+ Una lettera d’amore verso i grandi classici degli anni ’90
+ Roster interessante e variegato
+Tanti contenuti interessanti
CONTRO:
– Alcuni problemi di bilanciamento dei personaggi
– La IA della CPU passerà spesso da “imbattibile” a “distratta” e viceversa





Lascia un commento