Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da GSC Game World
-Versione Testata: PlayStation 5 (Enhanced Edition), Xbox Series X
-Disponibile per: PlayStation 4, PlayStation 5, PlayStation 5 PRO, Xbox One, Xbox Series X|S, PC
-Sviluppatore: GSC Game World
-Publisher: GSC Game World
GSC Game World porta su console la leggendaria trilogia originale!
Recentemente, GSC Game World ci ha dato la possibilità di testare la Enhanced Edition di S.T.A.L.K.E.R.: Legends of the Zone Trilogy, una versione riveduta e corretta del porting pubblicato l’anno scorso. Qui di seguito scriveremo i nostri pensieri, che verranno ovviamente espansi ed elaborati nell’articolo originale, che potrete leggere sotto a questo capitolo extra.
Nell’interesse di preservare i videogiochi come arte interattiva, le rimasterizzazioni di titoli più vecchi sono perfettamente benvenute. Con un aggiornamento grafico e controlli migliorati, una rimasterizzazione ben realizzata può riportare in vita vecchi giochi scricchiolanti in un modo che ricorda più da vicino i nostri ricordi, più di quanto farebbe giocare l’originale. Questo è stato certamente il caso di Oblivion Remastered. La sua serie di sottili miglioramenti lo ha reso un’esperienza più coinvolgente senza fargli perdere nulla del suo carattere e della sua idiosincrasia. Fortunatamente, lo stesso vale per S.T.A.L.K.E.R., un franchise creato dallo sviluppatore ucraino GSC Game World, emerso nei primi anni 2000 e che ha recentemente visto l’uscita di S.T.A.L.K.E.R. 2.
Cos’è la Enhanced Edition, chiedete? Nel caso siate già possessori dei titoli originali, un upgrade gratuito, una cosa molto gradita. Questo upgrade comprende numerosissimi miglioramenti tecnici, come effetti di illuminazione (“raggi divini”, riflessi sullo spazio dello schermo e illuminazione globale rivista), nuovi modelli poligonali e texture in alta definizione, shader dell’acqua e shader di umidità migliorati, e filmati in 4K. In termini di gameplay e interfaccia, invece, troveremo una modalità 4K nativa su XSX, PS5 e PS5 Pro, una modalità Bilanciata che bilancia prestazioni e fedeltà visiva, una modalità Prestazioni/Grafica ottimizzata a 60 FPS e, infine, una modalità Ultra Prestazioni a 120 FPS su XSX, PS5 e PS5 Pro. Inoltre, hanno implementato il supporto per tastiera e mouse e l’integrazione delle mod: l’inclusione di Mod.io amplia le opzioni di personalizzazione, consentendo ai giocatori di immergersi in nuove mod e condividere le proprie creazioni.
Nel complesso, la trilogia di S.T.A.L.K.E.R. è una vetrina per il talento di GSC Game World e un’interpretazione affascinante e unica degli sparatutto in prima persona. Nonostante sia costellata di quelli che, nella maggior parte dei giochi, sarebbero considerati difetti, una volta entrati nei suoi ritmi e nella sua insolita sensibilità, non c’è niente di paragonabile.
Di seguito, l’ articolo originale, pubblicato il 12 marzo 2024.
La serie di S.T.A.L.K.E.R. é sempre stata una sorta di “miraggio” per l’intera utenza degli amanti degli FPS su console. Per anni sono state narrate le meraviglie di questa trilogia, e per anni l’unico modo per mettervi effettivamente mano era quello di alzare bandiera bianca e comprarsi un PC da gioco. Ebbene, questi terribili tempi oscuri sono finalmente giunti al termine, perché GSC Game World, lo sviluppatore Ucraino dietro a questi titoli, ha finalmente portato questi capolavori su console in un comodo pacchetto a prezzo budget che include l’intera trilogia.

Prima di iniziare la nostra disamina, vogliamo spendere due parole su un tema decisamente delicato. Come sicuramente avrete notato, GSC Game World é uno sviluppatore Ucraino, paese in cui é attualmente in corso una terribile guerra. A tal proposito, ci prendiamo la libertà di linkarvi qui di seguito UNITED 24, una piattaforma fundraising atta a sostenere l’Ucraina in questi tempi bui: https://u24.gov.ua/. Cliccando sul link potrete infatti effettuare una donazione, come già fatto da diverse aziende leader di mercato e guidata da ambasciatori come Mark Hamill, Andriy Shevchenko, la band Imagine Dragons, Bear Grylls, Barbra Streisand e tanti altri. Sappiamo che sono temi che normalmente non tocchiamo su PW83.com, ma anche noi vogliamo fare la nostra parte nel limite delle nostre capacità.

Ora, torniamo a parlare di videogiochi. Già il nome della saga, quello S.T.A.L.K.E.R. che abbiamo menzionato in apertura, funge un ruolo fondamentale nell’inquadrare l’atmosfera che si respirerà nel gioco. Come potete intuire, é infatti un acronimo che sta per: Scavengers, Trespassers, Adventurers, Loners, Killers, Explorers and Robbers, traducibile in Spazzini, Intrusi, Avventurieri, Solitari, Assassini, Esploratori e Ladri. Una sigla decisamente lunga, ma che rende esattamente l’idea di quello che i protagonisti di queste vicende saranno obbligati a fare per portare a casa la pellaccia alla fine delle varie missioni.

La saga si svolge infatti in una zona di esclusione alternativa della tristemente famosa Chernobyl (o semplicemente “la Zona”), dove furono istituiti numerosi laboratori classificati in seguito al disastro nucleare del 1986. A causa degli esperimenti condotti in questi laboratori, nel 2006 si verificò una seconda catastrofe, che provocò fenomeni fisici e meteorologici in tutta la zona di esclusione e mutazioni della vita vegetale e animale locale. Dopo il secondo disastro, la Zona vide la nascita di quelle che furono poi battezzate come anomalie: fenomeni inspiegabili che non obbediscono alle leggi della fisica o al buon senso (come colonne di fuoco, fulmini, trombe d’aria che distruggono tutto ciò che cade al loro interno, ecc.). Le anomalie causarono inoltre la comparsa di artefatti, oggetti con proprietà uniche e straordinarie come l’antigravità o l’assorbimento della radioattività. Le persone che arrivarono ad esplorare la Zona in cerca di arricchimento personale vennero nominate “stalker”. Molti di loro lavorano per conto proprio, per quanto siano presenti anche diverse fazioni organizzate. I Duty sono un’organizzazione paramilitare che crede che la Zona sia una minaccia per l’umanità e che vada distrutta. Al contrario, i membri della fazione della Libertà credono che la Zona sia un dono che dovrebbe essere liberamente accessibile a tutte le persone. I Banditi sono criminali e fuorilegge ricercati arrivati nella Zona per nascondersi dalle autorità, mentre i Clear Sky cercano di comprendere le origini della Zona. Per proteggere la zona dagli intrusi, le forze militari ucraine istituirono un enorme posto di blocco militare noto come “Il Cordone”. I militari hanno un rapporto difficile con gli stalker: sebbene gli ordini ufficiali siano di sparare a vista a qualsiasi trasgressore, il personale militare viene spesso corrotto per guardare dall’altra parte. Inoltre, le squadre militari svolgono operazioni nella Zona, come missioni di eliminazione o messa in sicurezza di punti strategici. I più pericolosi abitanti della Zona sono gli altri stalker, in particolare una setta fanatica chiamata “Il Monolito” che protegge il centro della Zona, e i mutanti, alcuni dei quali possiedono poteri psionici.

Alcuni di voi avranno sicuramente notato una certa somiglianza con un’altra serie videoludica, sempre ambientata dopo un disastro nucleare, e sempre legata all’Europa dell’Est: Metro. Qui é dove le strade delle due serie si intrecciano. Metro 2033 venne pubblicato nel 2010. Metro è un altro franchise di giochi sparatutto in prima persona ucraini basato sulla serie letteraria Metro 2033, creata da alcuni ex membri del team di sviluppo di S.T.A.L.K.E.R. che ha fondato la 4A Games nel 2006 prima dell’uscita di Shadow of Chernobyl (2007. NdR). Non é finita. Nel 2019, Alexey Sityanov, ex game designer e scrittore di storie di Shadow of Chernobyl ha collaborato con The Farm 51 per lavorare al loro progetto Kickstarter, Chernobylite. Il gioco presenta gameplay e temi simili a S.T.A.L.K.E.R e l’ambientazione è basata sulla vera zona di esclusione di Chernobyl, realizzata utilizzando misurazioni fotogrammetriche. Se volete leggere la recensione di Chernobylite, CLICCATE QUI, mente se volete leggere la recensione dell’ultimo episodio della saga di Metro, Exodus, potete CLICCARE QUI.

Torniamo però a S.T.A.L.K.E.R e andiamo a vedere il lato relativo al gameplay. La serie di S.T.A.L.K.E.R. è principalmente classificabile come FPS survival horror in cui si dovranno effettuare scelte tattiche relative all’ingaggio dei vari combattimenti così come la gestione delle munizioni, ma presenta anche molti elementi riconducibili ai giochi di ruolo. Il giocatore non ottiene abilità o statistiche aggiuntive come nella stragrande maggioranza degli RPG (anche se il giocatore “passa di livello” durante il gioco, evento con lievissimo effetto sulla sua capacità di mirare con precisione. NdR), ma gli è invece consentito equipaggiare artefatti in grado di aumentare o diminuire le proprie statistiche. Gli artefatti trovati all’interno della Zona hanno effetti sia positivi che negativi, ad eccezione di alcuni artefatti, decisamente rari, che hanno solo attributi positivi. E’ presente un vasto numero di oggetti nei tre giochi, in grado di fornire un grado di personalizzazione piuttosto stratificato, legato però principalmente alla quantità di esplorazione che investirete. Il gioco tenta anche di fondere la storia e l’interazione dei personaggi comunemente associati ai giochi di ruolo. Tuttavia, i rami della conversazione sono estremamente limitati e non influenzano in modo significativo l’andamento del gioco, a parte accettare o rifiutare le missioni. La Zona stessa e le diverse zone esplorabili nella Trilogia sono aree vaste e variegate, composte da terre selvagge, insediamenti umani e diverse basi militari pesantemente sorvegliate. Tuttavia, il mondo di gioco non è un vero open world come lo intendiamo oggigiorno, ma diverse mappe separate da schermate di caricamento. Il trasferimento da un’area all’altra può essere effettuato solo in determinati passaggi specifici; recinzioni di filo metallico e livelli di radiazioni estremi impediscono al giocatore di tentare di attraversare la mappa in qualsiasi altra area. Al giorno d’oggi una cosa simile potrebbe sembrare anacronistica, ma non dimentichiamoci che stiamo parlando di giochi, pur stupendi, originariamente pubblicati nel 2007, 2008 e 2009.

Tecnicamente questa trilogia, o meglio ancora questa riedizione/porting, presenta i giochi nella migliore veste possibile e sarà possibile, giocandoli nell’ordine di pubblicazione originale, vedere come GSC Game World ha, volta per volta, migliorato e potenziato la ricetta di base. Attenzione però, abbiamo parlato di porting, quindi quello che giocherete e soprattutto vedrete sarà comunque un trio di titoli della fine degli anni 2000, con tutto quello che una affermazione simile si porta dietro. In termini di dettaglio puro, questi tre giochi non sono assolutamente paragonabili a quanto pubblicato negli ultimi anni, con modelli poligonali vagamente rozzi, ambientazioni ed edifici spesso basilari nella loro costruzione e ancor più volte scevri di qualunque dettaglio ed animazioni per i personaggi decisamente rigide. Anche in termini di resa audio, pur apprezzando la disponibilità di una localizzazione completamente italiana (testi/voci. NdR), il missaggio generale sarà… questionabile come minimo, con picchi di volume assolutamente senza senso: in una particolare occasione ad esempio, mentre attraversavamo un boschetto in S.T.A.L.K.E.R: Shadow of Chernobyl, il gracchiare di un corvo appollaiato su un ramo era decisamente più assordante del rumore prodotto dall’elicottero che ci stava volando sopra. Bizzarro! Stessa cosa per la recitazione dei dialoghi, alle volte dei sussurri senza senso, alle volte a dei volumi sconcertanti.

Tirando le somme, per quanto non sia difficile capire come il precedente paragrafo possa aver messo sul “chi va là” molti lettori, dovete anche ricordare come più e più volte su queste stesse pagine abbiate letto che la grafica, o comunque il comparto tecnico in senso più ampio, non sia necessariamente un indicatore in grado di determinare la vittoria o la disfatta di un titolo. Questo perché c’è effettivamente un motivo se la serie di S.T.A.L.K.E.R ha guadagnato il suo posto nell’Olimpo dei videogames (e non dimentichiamoci che é riuscita a ispirare non uno, ma ben due franchise, Metro e Chernobylite. NdR), ed il tutto é riassumibile nel suo essere così avant-garde, dotata di una atmosfera assolutamente sublime, ed un carisma indiscutibile. Noi consigliamo S.T.A.L.K.E.R.: Legends of the Zone Trilogy a chiunque. Pur “vecchi” per gli standard attuali, rimangono titoli stupendi e tuttora giocabilissimi, ed in più non possiamo che fare i complimenti a GSC Game World in ottica di preservazione videoludica. C’è voluto un sacco di tempo, ma finalmente anche l’utenza console può gustarsi tre giochi incredibili: l’antipasto perfetto per quando S.T.A.L.K.E.R 2: Heart of Chornobyl arriverà a fine anno.
POWER RATING:
9.0/10
“Finalmente anche i giocatori per console possono godersi una delle trilogie più iconiche di tutti i tempi. La saga di S.T.A.L.K.E.R. continua ad essere un prodotto incredibile,anche 17 anni dopo la sua pubblicazione originale. Fantastico. ”
PRO:
+Il mondo di gioco è interessante e popolato da personaggi e mitologia curiosi
+Tecnicamente ben fatto per avere quasi 20 anni
+Gameplay decisamente versatile
+La trama della trilogia é costruita decisamente bene ed in maniera coerente
CONTRO:
-Alcuni modelli poligonali un po’ incerti, così come alcune animazioni
-Sono giochi di 20 anni fa: aspettatevi di sudare ben più delle canoniche 7 camicie





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