Di Pierre Coppi

– Codice Review fornito da Forever Entertainment
– Testato su PlayStation 4 e Nintendo Switch

Bianco, rosso e nero per un tuffo nel passato, quando gli Shoot ‘em Up dominavano le sale giochi di tutto il mondo e le paghette di migliaia di bambini venivano inesorabilmente inghiottite dagli arcade, un gettone alla volta.

Il trailer di Binarystar Infinity

Gradius, R-Type, Galaga, Space Invaders, potremmo andare avanti per capitoli e capitoli elencando titoli su titoli di shoot ‘em up che hanno fatto la storia. Una volta, le sale arcade erano fondamentalmente divise in tre settori: picchiaduro a incontri, picchiaduro a scorrimento/platform, e sparatutto. E’ interessante notare come ora, decenni dopo, questi stessi generi siano stati relegati a titoli di nicchia, spesso apprezzati e soprattutto prodotti per una piccola fetta di hardcore gamers. Proprio quest’ultima categoria di giocatori potrebbe apprezzare l’ultimo sparatutto sviluppato in quasi totale autonomia da Cedric Ricci, developer francese di stanza a Kyoto, Giappone.

La trama del titolo, come ormai è consuetudine per un gioco di questo genere da decenni a questa parte, svolgerà il suo ruolo e nulla più. Apprezzabile comunque che sia almeno presente un pretesto per la carneficina che si svolgerà su schermo: Una misteriosa nave spaziale è apparsa nel nostro sistema, distruggendo la luna di Talios. In qualità di migliori piloti della BinaryStar Space Force, sarà nostro compito sradicare la minaccia. Fine. Come abbiamo già detto, è già un surplus che ci sia una parvenza di trama (non dimentichiamoci che tanti giochi simili, in passato, non avevano nemmeno questo).

Il vero cuore pulsante di Binarystar Infinity (BSI da ora) sarà il gameplay. I comandi di gioco saranno semplicissimi, così da non confondere il giocatore con inutili combinazioni di tasti visto che, già a partire dal primo livello, si dovranno sudare le canoniche sette camicie con praticamente qualunque cosa accadrà su schermo. Lo stick analogico muoverà la nostra navetta, e uno qualunque dei tasti frontali servirà a sparare. Semplici anche le meccaniche di gioco: oltre a schivare e distruggere le centinaia di nemici che affolleranno lo schermo, sarà possibile raccogliere, come per ogni buon Shoot ‘em Up che si rispetti, svariati bonus: dalle mai troppo apprezzate 1Up (un colpo e siete morti, ricordatelo) a svariati gadget e modificatori dello sparo, come laser, spread-shot, globi orbitanti che fungeranno anche da scudo, e via discorrendo. Abbiamo onestamente apprezzato questo gameplay così fortemente ancorato al passato, non imbellettato o infiocchettato da inutili virtuosismi e da meccaniche ottuse e di difficile comprensione: Sparate, ed evitate di essere colpiti. Bravo, Cedric!

A livello tecnico il gioco è sicuramente particolare, e fortunatamente possiamo parlarne in senso decisamente positivo. Il gioco è fondamentalmente declinato in una palette bianco/nera, con solo alcuni accenni di rosso a fare da punto esclamativo per i vari sprites. E’ sicuramente una scelta grafica di impatto e indubbiamente apprezzabile, anche se in più di una occasione ci ha reso estremamente difficile distinguere i nostri colpi da quelli nemici, con l’unico risultato di una prematura dipartita. E qui è dove il gioco potrebbe potenzialmente spaccare in due la sua fetta di audience potenziale: BSI è un gioco tremendamente difficile. Alcuni membri della nostra redazione, incuriositi dopo aver visto il bel spettacolo grafico, non hanno superato il primo livello di gioco. Preparatevi, perchè a meno di non essere giocatori navigati, avrete bisogno di una dose veramente infinita di pazienza.

Pazienza che verrà portata al limite anche da una risposta dell’analogico destro a tratti… inconsistente, per usare un eufemismo. Un minuto prima state evitando proiettili a destra e a manca, gongolando delle vostre abilità, e un minuto dopo i comandi avranno un bizzarro ritardo, una certa latenza che vi farà impattare contro qualunque cosa vi spareranno i nemici. E’ un fenomeno molto strano, speriamo venga risolto con un aggiornamento o una futura hotfix.

Quello che sicuramente non avrà bisogno di un update sarà il comparto audio di Binarystar, in particolar modo la stupenda OST che farà compagnia alle vostre scorribande spaziali. Composta da Christophe Leipp-Casallès (Alias Dellacosta Production), le sonorità dark-synth e retro-wave prodotte per Binarystar saranno sempre sul pezzo e soprattutto, gradevolissime.

Eccoci quindi alla conclusione. Tirando le somme, questo Binarystar Infinity ci ha piacevolmente sorpreso. Non tanto per prodezze tecniche incredibili, ray-tracing, effetti particellari volumetrici o Dio solo sa cosa, quanto per il fatto di essere stato in grado di farci rivivere l’ebbrezza di un’epoca passata, quando per divertirsi bastavano uno stick e un tasto. E’ vero, si lanciavano imprecazioni a ogni piè sospinto, ma la soddisfazione di superare un certo boss particolarmente ostico era assolutamente impagabile. Se siete già fan degli shoot ‘em up old-school, o se volete cercare di capire perchè siano stati in grado di generare una schiera di seguaci così agguerrita, date una chance a Binarystar. Non ve ne pentirete.

POWER RATING:
8.5/10
“Binarystar Infinity ci ha colpito. Più e più volte nel gioco vero e proprio, ma anche a livello emozionale, suscitando piacevolissimi ricordi. Promosso!”


PRO:

-Design particolare e ben fatto
-Colonna sonora eccellente
-Livello di sfida gratificante…

CONTRO:
-…ma non per tutti
-Mobilità della navetta inconsistente
-La bi-cromia del titolo può rendere difficile capire cosa accade su schermo

Posted by:Powerwave83

Una risposta a "Recensione: #BinaryStarInfinity – #PlayStation4, #NintendoSwitch, #Steam Review"

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