Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da PQUBE
-Versione Testata: PlayStation 4 PRO
-Disponibile per: Nintendo Switch, PlayStation 4
PQube ed Arc System Works ci fanno tornare tra banchi di scuola ed… antiche rovine in questo cult-classic giapponese originariamente pubblicato per Ps2!
Come probabilmente sapete già, il mondo videoludico è pieno fino all’orlo di capolavori e gemme nascoste. Siano esse classificate come Tripla-A, doppia-A, indie… è innegabile che tanti bei giochi siano a disposizione degli utenti. Il problema però sussiste quando un titolo, magari facente parte di un genere di nicchia come quello che andremo a prendere in esame, un ibrido tra RPG in prima persona e visual novel, non riesce a generare volumi di vendita tali da far si che riesca ad uscire dal proprio mercato nazionale o che, secondo alcune figure legate al marketing, possa risultare indigesto ad un pubblico diverso. E’ il caso di Kowloon HighSchool Chronicle, gioco di culto nella sua terra natìa, il Giappone, mai arrivato sul suolo occidentale. Fino ad ora.

Remaster dell’originale, pubblicato in esclusiva per PlayStation 2 nel 2004 nella Terra del Sol Levante con il nome di Kowloon Youma Gakuen Ki, Kowloon HighSchool Chronicle é un titolo assolutamente unico nel suo genere, in grado di fondere esplorazione, RPG, ed elementi in stile visual novel in una miscela esplosiva. Lo ammettiamo sin da ora, KHSC é sicuramente figlio del periodo di pubblicazione originale ed alcuni elementi possono essere invecchiati un po’ male, ma non riescono a diminuire quella che a conti fatti rimane una esperienza decisamente particolare in grado (incredibile ma vero) di soddisfare fan di diversi generi. Giocare a questo titolo nel 2022 poi, riesce a dare lo spunto per tutta una serie di riflessioni su quello che ad oggi è diventato un po’ una costante di tanti giochi, ovvero il tema degli studenti che combattono contro demoni ed altre amenità: pensate alla serie di Persona, oppure spostandoci leggermente in un altro medium, quello degli anime, ai tantissimi prodotti caratterizzati da questo tema.

Il gioco vede i giocatori controllare uno studente trasferito alla misteriosa Kamiyoshi Academy di Shinjuku, Tokyo. Nonostante l’aspetto esteriore del personaggio sia quello di un normale studente, in realtà è un cacciatore di tesori affiliato con l’enigmatica Rosetta Society, incaricata di scoprire i segreti di una rovina nascosta sotto la scuola. Il gioco è stilisticamente presentato come una serie anime, completa di brani di apertura e chiusura e schermate di transizione tra le modalità di gioco. Ogni episodio (noto nel gioco come “discovery”) consiste in un’intera giornata scolastica, con i giocatori che esplorano il campus e tornano al dormitorio prima di scendere nel dungeon. La parte dedicata alla giornata scolastica è più o meno guidata da menu, con il giocatore rappresentato da un cursore su una mappa del campus. L’esplorazione in senso stretto del termine è rigorosamente lasciata alla cripta sotto il campus e, sebbene inizialmente sembri restrittiva ed eccessivamente lineare, c’è una tensione di fondo nel ciclo di gioco, se non necessariamente in ogni fase dello stesso.

Durante la porzione di gioco dedicata alla giornata scolastica, i giocatori visitano le stanze e interagiscono con i compagni di classe attraverso l’uso di una ruota di conversazione che consente ai giocatori di rispondere utilizzando vari gradi di intensità emotiva e influenzando le loro relazioni con questi personaggi. Se il giocatore soddisfa condizioni specifiche, molti dei personaggi possono diventare “amici”. Il sistema degli amici è la cosa più vicina all’avere un party, poiché il giocatore di solito può portare due amici alla volta nel dungeon, schierando varie abilità e altri effetti di stato. Ci sono quasi due dozzine di questi compagni, tutti contraddistinti da caratterizzazioni e personalità decisamente variegate. Le parti della giornata scolastica languono un po’ con il testo da leggere, incluso un segmento dedicato al girare per la mappa così raccogliere oggetti ed intrattenere brevi conversazioni con i compagni di classe. Per fortuna la rappresentazione della scuola come mappa e non come elemento in 3D semplifica il processo.

L’esplorazione del dungeon ha alti e bassi. Il gioco trasporta il giocatore nell’hub centrale del dungeon dove quasi tutte le porte sono chiuse, ma quando le varie aree saranno completate, queste porte si sbloccano. Sebbene ogni sezione della cripta sia abbastanza breve e semplice, ci sono una serie di enigmi da risolvere con poca assistenza o suggerimenti su come risolverli. Mentre un gioco più moderno potrebbe fornire un tutorial sull’apertura di una porta chiusa a chiave o sull’attivazione di un puzzle di fuoco, Kowloon Chronicle si aspetta che il giocatore intuisca la soluzione. I giocatori rimarranno bloccati se non proveranno a mescolare oggetti specifici per creare una soluzione acida abbastanza potente da sciogliere una serratura o combinare carbone con un fazzoletto per creare l’oggetto che risolve un puzzle. I suggerimenti forniti sono sepolti in un indovinello o in un sottomenu nel gioco. Le battaglie si svolgono in determinate posizioni del dungeon, ma i nemici si rigenereranno se il giocatore lascia il dungeon. Il giocatore spende punti azione per muoversi sul campo e utilizzare armi o oggetti specifici, inclusa la ricarica delle armi. I giocatori possono equipaggiare tre armi da schierare durante la battaglia: armi da fuoco, armi a mano e granate. Sebbene le armi da mischia non forniscano molta ampiezza negli attacchi, le armi a distanza consentono al giocatore di prendere di mira parti specifiche di un nemico. Ogni nemico ha un punto debole designato e il gioco praticamente obbliga il giocatore a sfruttarlo.

Graficamente, il gioco è ovviamente una reliquia della generazione PlayStation 2. Le sequenze di esplorazione first party non sono certo una testimonianza delle capacità di PlayStation 4 (o, francamente, di PlayStation 2) ma possiedono un fascino ed un carisma nostalgico che comunque potrebbe essere sufficiente a incuriosire un pubblico moderno. I modelli nemici aggiornati sono un bizzarro miscuglio di immagini egiziane e anime body horror effettivamente inquietanti. La musica è lunatica e scarsa, ma presenta alcuni brani salienti. La colonna sonora è fortemente influenzata dal jazz, piena di grandi suoni ottoni e alcuni temi accattivanti. Nota di merito per il tema principale (che potete ascoltare nel trailer ad inizio articolo), assolutamente delizioso in parte perchè di Cowboy-Bebop-iana memoria La trama è sopra le righe dall’inizio e adoriamo Kowloon per questo. Il gioco presenta una piramide capovolta, bambole possedute, rapimenti alieni, un culto inquietante e un consiglio studentesco (forse?) omicida che funge da guardiano della tomba sotto la scuola dove si stanno verificando bizzarre sparizioni. Il risultato finale è un mix ipnotico di occulto egiziano, horror di sopravvivenza e cliché derivati dagli anime. Sebbene il gioco generalmente funzioni, alcuni aspetti non sono invecchiati bene. I temi del survival horror sono un ottimo tocco, ma le meccaniche obsolete non sono così benvenute. La gestione e la personalizzazione degli oggetti è macchinosa e ingombrante, e sembra presa da uno dei primi Resident Evil.

Kowloon è comunque un gioco con tanti contenuti: al di là della trama principale, i giocatori possono dedicarsi a una serie di missioni rilasciate dalla Gilda dei cacciatori e ad un intero gioco di ruolo separato in stile avventura grafica per PC accessibile sul computer nel dormitorio. Queste missioni comportano la risoluzione di enigmi per cacciare mostri specifici nel dungeon. Per quanto gli enigmi siano volutamente vaghi, alcuni sono attivamente fuorvianti. La struttura a episodi suddivide il gioco in parti digeribili, perfette per essere consumate anche in brevi spezzoni. Noi abbiamo testato la versione Ps4 del prodotto, ma siamo sicuri che questa caratteristica sarà estremamente godibile per chi lo acquista per Nintendo Switch.

Tirando le somme però, al netto di questi difetti e del considerare che si sta valutando un gioco del 2004 nel 2022, noi non possiamo che consigliarvi il titolo di Arc System Works/Toybox/PQube. E’ una reliquia di un tempo passato, in cui i giochi cercavano attivamente modi e maniere per sorprendere i giocatori: magari fallendo, ma generando nel contempo titoli dal sapore e dalla identità assolutamente unici. Un po’ come questo Kowloon Highschool Chronicle, in fondo: strano, meccanicamente arcaico, tecnicamente altalenante ma assolutamente, deliziosamente, superbamente eccentrico e godibile.
POWER RATING:
8.5/10
“Strano, meccanicamente arcaico, tecnicamente altalenante ma anche assolutamente, deliziosamente, superbamente eccentrico e godibile, Kowloon Highschool Chronicle é una piccola gemma.”
PRO:
+Trama assurda e fuori dalle righe
+Artwork caratteristico
+Ambientazione surreale
+Fondamentalmente 3 giochi in 1
+Profondo e complesso
CONTRO:
-Meccaniche goffe e macchinose
-Tecnicamente sottotono