Di Redazione PW83

-Codice Review fornito da Prime Matter
-Versione Testata: Xbox Series X

-Disponibile per: PlayStation 5, Xbox Series X|S, PC

Un ritiro spirituale su una remota isola si trasforma ben presto in un incubo terrificante. Benvenuti alla recensione di The Chant, ultima produzione di Prime Matter!

Horror games ormai ne abbiam visti a bizzeffe, con le più disparate tematiche di sottofondo: esperimenti su armi bio-organiche sfuggiti di mano, sette e culti demoniaci, e chi più ne ha più ne metta. In più, a questi si vanno ad aggiungere i cloni di questi prodotti, più o (spesso) meno riusciti. Capirete quindi la nostra sorpresa quando ci è stata data l’opportunità di recensire qualcosa che non fosse già trito e ritrito (a livello di trama, perlomeno). Diamo quindi un caloroso abbraccio spirituale a The Chant, titolo di esordio di Brass Token!

Dicevamo, poco sopra, che abbiamo accettato di buon grado di recensire questo The Chant, sulla base di una premessa tematica differente da quanto visto finora. In questo survival horror dunque, non avremo a che fare con soldati super-addestrati, ibridi uomo-demone o chissà quale altro eroe pronto a salvare il mondo. Nossignore, niente di tutto ciò. In The Chant interpreteremo Jess Briars, una normale ragazza che sta facendo i conti con la perdita della sorella e che, nel tentativo di superare questo evento così negativo, decide di partire verso un ritiro spirituale di scienza prismatica sulla remota Glory Island per lasciarsi il passato alle spalle e (sulla carta) tentare di andare avanti. Quello che però doveva essere nient’altro che un pacifico fine settimana di meditazione e benessere si trasformerà in un concentrato di terrore dopo che un canto collettivo aprirà le porte dell’oscurità, una spaventosa dimensione psichedelica che si nutre di energia negativa. Per sopravvivere agli orrori, dovrete fare tutto il necessario per scoprire la strana storia del culto dell’isola e invertire il rituale. Come potete vedere quindi, nessun soldato, ma solo una ragazza che si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato, come ogni buon horror che si rispetti.

In termini di gameplay, se da una parte The Chant aveva appena finito di sorprenderci piacevolmente con il suo diverso approccio narrativo, ecco che prova ad introdurre alcune novità. Fondamentalmente, sarete lasciati liberi nel cercare di trovare varie piante con cui creare armi improvvisate e impedirvi di andare in panico. Queste meccaniche sono intelligenti e gli elementi survival horror si insinuano costantemente, dandovi la sensazione che qualsiasi cosa possa ucciderti in qualsiasi momento, tuttavia, attaccare potrà risultare goffo e inefficace, specialmente quando sarete circondati da più nemici. La principale minaccia per Jess sarà qualcosa chiamato Gloom (Oscurità): un parassita di origine vegetale in grado di assumere molte forme, portando a traumi psichedelici e incontri con varie mostruosità. Queste creature spazieanno dai Mimicrawlers (evidentemente ispirati a Lickers della serie Resident Evil) ai Cankertoads, a cultisti sfrenati che indossano maschere di animali. A volte è meglio correre, ma Jess potrà contare su vari metodi di difesa. Vari materiali sparsi per l’isola potranno essere usati per fabbricare diverse armi improvvisate.

I bastoncini delle streghe possono infliggere danni extra ai nemici basati su Gloom; i bastoncini di salvia feriscono sciami di mosche; la frusta di fuoco può bruciare i cultisti con grande effetto; e gli oli possono essere lanciati per intrappolare e danneggiare. Se vi sentite sopraffatti e volete solo tentare la fuga, il sale potrà essere lanciato contro di loro per causare un breve periodo di distrazione. Jess disporrà di attacchi leggeri e pesanti, ma mettiamo una cosa in chiaro: non state impersonando Kratos. Siete una persona normale, quindi a volte la miglior difesa sarà la buona, classica, fuga. A proposito di schivate, potrete allontanarvi da un attacco in arrivo. Ad evidenziare la vulnerabilità di Jess, a volte schivare farà cadere il vostro personaggio: un bel dettaglio.

Man mano che progredirete in The Chant, diventeranno disponibili altri oggetti, come una radio ricetrasmittente e una torcia. Inoltre, Jess acquisirà prismi che potranno essere usati per rallentare i nemici, danneggiarli e altro ancora. Gli elementi di sopravvivenza sono ulteriormente elevati quando dovrete gestire i livelli di mente, corpo e spirito di Jess. Se il vostro indicatore mentale scende, avrete un attacco di panico e non potrete utilizzare le vostre armi. Il corpo è essenzialmente la vostra salute e lo Spirito è ciò che fornisce il potere ai prismi. Trovando lavanda, zenzero e cappucci per spiriti in tutta l’isola, ricaricherete questi indicatori. Attenzione però, perché dovrete gestire attentamente l’uso di queste risorse. Trovare cristalli prismatici migliorerà alcuni attributi, come guadagnare più salute o mente quando si utilizzano risorse o aumentare la vostra capacità di trasporto. Non sbloccherete potenti abilità o attacchi, il che ha perfettamente senso, ma aiutano ad acclimatare Jess all’isola e agli orrori che nasconde. Sebbene l’isola non sia di dimensioni enormi, troverete molte aree visitabili, tutte dimora di mostri e orrori che vi vogliono morti.

Tecnicamente, The Chant non è affatto un brutto gioco, ma parte della sincronizzazione labiale non è eccezionale. Anche a livello di animazioni, il modo in cui i personaggi si muovono non ci ha convinto del tutto. Ci aspettavamo movimenti e transizioni più fluidi, ma ci sono state alcune volte in cui la loro goffaggine era evidente. Non solo, abbiamo anche avuto modo di incorrere in un paio di crash di sistema durante il gameplay. Nulla in grado di rovinare il nostro playthrough, ma sono quelle cose che dimostrano perché un po’ di ottimizzazione aggiuntiva sarebbe stato apprezzato.

Tirando le somme, The Chant è stata una bella sorpresa. Non sarà perfetto e soffrirà della concorrenza, a breve, di bestioni del calibro di The Callisto Protocol, Dead Space Remake ed il prossimo remake di Resident Evil 4, ma potrebbe essere il titolo giusto per ingannare l’attesa. Bravi Brass Token!

POWER RATING:
7.4/10

“Forte di una ambientazione (finalmente) differente dai classici cliché del genere, The Chant è un ottimo biglietto da visita per Brass Token, lo sviluppatore. Consigliato!”

PRO:

+Contesto narrativo
+Tecnicamente valido
+Gameplay solido

CONTRO:
-Qualche singhiozzo tecnico
-Gameplay solido, ma ripercorre i cliché del genere
-Alcune animazioni decisamente mal riuscite

Posted by:Powerwave83

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