Di Redazione PW83

-Codice Review fornito da Koei Tecmo
-Versione Testata: Xbox Series X

-Disponibile per: Xbox One, Xbox Series X, PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch, PC

Koei Tecmo rende finalmente disponibile l’unico capitolo della saga a non essere mai stato pubblicato fuori dal territorio Giapponese. Sarà valsa la pena aspettare quindici anni?

NB: Se volete leggere la recensione del precedente capitolo, Project Zero: Maiden of Black Water, CLICCATE QUI.

Quindici anni, in generale ma soprattutto nel mondo videoludico, sono un periodo lunghissimo, grossomodo il tempo necessario a far nascere e sfiorire ben tre generazioni di console. Ebbene, é il tempo che ci è voluto perché Koei Tecmo portasse finalmente in occidente il capitolo mancante (il quarto) della saga horror dedicata a macchine fotografiche e fantasmi assassini. Benvenuti alla recensione di Project Zero: Mask of the Lunar Eclipse!

Originariamente pubblicato in esclusiva per Nintendo Wii e mai esportato fuori dalla terra del Sol Levante, il quarto capitolo di Project Zero aveva dalla sua anche un’ altra peculiarità. Essere stato co-sviluppato da Grasshopper Manufacture, il famoso studio Giapponese capitanato da Goichi “Suda51” Suda e già autore di titoli di successo quali No More Heroes, Killer 7, Killer is Dead, Shadows of the Damned, Let it Die, e Lollipop Chainsaw, giusto per citarne alcuni. Chiaramente, con uno sviluppatore di questo calibro a muovere i fili, anche questo Project Zero sarà risultato in un successo, giusto?

Mask of the Lunar Eclipse vi permetterà di impersonare quattro protagonisti mentre esplorano la desolata isola di Rougetsu (nome che potrebbe tradursi in qualcosa di simile “Luogo più vicino all’inferno”: incoraggiante). Tre di questi protagonisti erano un tempo abitanti dell’isola in giovane età, che decidono di ritornarvi dopo che molteplici morti sospette riportate dai giornali locali li costringono finalmente a decidersi di confrontarsi con il loro passato e risolvere il mistero dell’isola. Il quarto protagonista è un detective che una volta aveva indagato su una serie di omicidi sull’isola e ora si ritrova ad affrontare una moltitudine di inquietanti fantasmi con la sua fidata torcia in mano. La narrazione generale è decisamente intrigante e rappresenta facilmente uno degli aspetti più interessanti del gioco. Mentre esplorerete i vari ambienti, troverete un sostanziale numero di quaderni, diari, opuscoli e disegni, che servono tutti a rimpolpare il mistero generale. Con questo in mente, molti dei dettagli più fini del gioco si trovano fisicamente nelle ambientazioni di gioco grazie al mai troppo lodato environmental storytelling (l’arte di disporre un’accurata selezione degli oggetti disponibili in un mondo di gioco in modo che suggeriscano una storia al giocatore che li vede). Come potete immaginare, Project Zero é un gioco dal ritmo lento e deliberato.

E questi ritmi lenti e deliberati ci portano forzatamente a parlare del gameplay. Mask of the Lunar Eclipse è spiccatamente un survival horror di stampo assolutamente “classico”. Vi muoverete attraverso stanze e corridoi a un ritmo glaciale, illuminerete gli ambienti e farete brillare la vostra torcia in ogni angolo nella speranza di trovare oggetti nascosti e risolverete enigmi per ottenere l’accesso a nuovi percorsi. Mentre sarete intenti a fare tutto questo, ovviamente, una moltitudine di fantasmi ostili si presenteranno a intervalli frequenti, ed è qui che dovrete utilizzare l’iconica “Camera Obscura” del franchise per eliminarli. Ora, parlando di incontri con i fantasmi, è qui che il gioco perde gran parte del suo potenziale horrorifico. Le figure sono indubbiamente visivamente inquietanti, ma la frequenza con cui appaiono insieme al gameplay quasi arcade necessario per sconfiggerle diminuisce grandemente il loro impatto. Quando saranno presenti, una luce nella parte superiore dello schermo si apre per indicare che tipo di fantasma si trova nelle vicinanze insieme a dove sono esattamente orientati rispetto al giocatore, quindi non c’è praticamente alcun elemento di sorpresa. Una volta individuato il fantasma, dovrete semplicemente tirare fuori la telecamera con un rapido tocco del tasto “Y” (abbiamo testato la versione Xbox), spostando la prospettiva dalla terza persona alla prima persona. Quindi, basterà mantenere il fantasma al centro del mirino e scattare rapidamente una foto per infliggere danni.

È senza dubbio una meccanica coinvolgente ed in larga misura funziona, ma c’è indubbiamente un po’ di disconnessione tra l’orrore silenzioso e sottile che si trova nell’esplorazione dell’ambiente e l’azione più diretta che avviene durante le sequenze di combattimento. Gli incontri riempiono lo schermo con elaborati indicatori di bersaglio, risultati combinati scritti e sfere blu che sfrecciano dal vostro avversario spettrale verso il personaggio che state utilizzando. È bizzarro, ma è un problema che purtroppo ha afflitto la serie di Project Zero sin dal suo inizio; speriamo che Koei Tecmo possa trovare un equilibrio migliore se dovesse lanciare una nuovo capitolo in futuro.

Questa disconnessione tra esplorazione e combattimenti ci porta a parlare di quelli che sono gli altri aspetti negativi del titolo. In primis, come abbiamo già menzionato, ci sono i ritmi di gioco. Non ci aspettavamo di giocare un capitolo di Sonic, ma c’è chiaramente qualcosa che non va se Resident Evil (1996) sembra un episodio di Devil May Cry a confronto di questo Mask of the Lunar Eclipse. Ogni singolo movimento del vostro personaggio, che stia correndo, aprendo una porta, raccogliendo un oggetto o, Dio ce ne scampi e liberi, semplicemente camminando, verrà eseguito con una lentezza esasperante e disarmante. Non solo, si sente l’età del gioco nel gameplay di base e poco è stato fatto per renderlo più in linea con le produzioni moderne: il movimento è irregolare, la telecamera di gioco non è mai del tutto perfetta e il caricamento tra le stanze non dovrebbe davvero essere un problema nel 2023, specialmente su mostri come Xbox Series X o PlayStation 5.

Tutto da gettare alle ortiche, dunque? Assolutamente no. Come abbiamo già detto, chi avrà la pazienza di concedere al gioco di aprirsi si ritroverà incollato allo schermo, merito di una trama che, come da tradizione per la serie, si evolverà in maniera sempre più inquietante sino alla scioccante conclusione. Non è finita, perché anche a livello tecnico il gioco si difende più che bene, con modelli poligonali di personaggi ed ambientazioni aggiornati e “puliti” in grado di far bella figura con altre produzioni attuali. Se a tutto questo aggiungete anche diversi bonus sbloccabili, come vestiti ed accessori per i quattro protagonisti, abbiamo tra le mani un titolo potenzialmente decisamente longevo.

Tirando le somme, a chi consigliare questo Project Zero: Mask of the Lunar Eclipse? Senza dubbio alcuno, ai fan di lunga data della serie. Vuoi per la precedente esclusività, vuoi perché effettivamente dotato di una trama interessantissima e da personaggi ben scritti, chi é in cerca di un titolo horror dalle tinte decisamente orientali non dovrà guardare oltre. Per tutti gli altri la raccomandazione è più difficile, perché il gioco è rimasto di vecchia concezione e per di più originariamente sviluppato per una console che faceva del sistema di controllo una delle sue peculiarità: provate a muovere la torcia con lo stick destro e capirete immediatamente quello che intendiamo. Rimane il fatto, comunque, che Koei Tecmo vada lodata per aver finalmente reso disponibile in tutto il mondo un capitolo precedentemente relegato ad un mercato per tanti inaccessibile.

POWER RATING:
6.9/10
“Project Zero: Mask of the Lunar Eclipse é un acquisto obbligato per tutti i fan della serie (noi compresi, ça va sans dire), ma rimane di difficile raccomandazione per chiunque non sia già nell’ottica della serie. Di base comunque, rimane una esperienza horror con tutti i crismi.


PRO:
+Atmosfera assolutamente spaventosa
+Ambientazione interessante e “diversa” dalla norma
+Sonoro ben fatto e coerente
+Tanti contenuti da sbloccare

CONTRO:
-Lento, lentissimo
-Sistema di controllo rigido
-Caricamenti, nel 2023?

Posted by:Powerwave83

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