Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da Wolcen Studio
-Versione Testata: PlayStation 4
-Disponibile per: Xbox One, Xbox Series X, PlayStation 4, PlayStation 5, PC
Dopo il successo della versione PC, il bell’ ARPG di Wolcen Studio arriva finalmente anche su console!
Ci sono generi, nel mondo videoludico, verso i quali si torna sempre. Noi della redazione non siamo esenti da questa routine e, oltre agli ormai immancabili fighting games di cui portiamo avanti il verbo con tutti i mezzi a nostra disposizione, in particolare uno dei nostri generi preferiti è quello degli ARPG (action role playing games). E’ una macro-categoria in realtà, perché al suo interno si possono trovare Soulslike come Elden Ring, Bloodborne e compagnia così come, ed è questo il caso specifico di questa recensione, titoli come questo Wolcen: Lords of Mayhem, un titolo chiaramente ispirato sia dal leggendario Diablo (potete leggere la recensione dello stupendo Remake di Diablo 2 CLICCANDO QUI) che da titoli più recenti ed osannati da fan e critica come il bel Path of Exile. La posta in gioco è sicuramente alta, riuscirà quindi questo Wolcen a farsi strada nei cuori degli appassionati?

Andiamo a vedere la trama che farà da cornice al vostro sentiero di distruzione. Dopo aver creato il vostro personaggio con (l’oggettivamente semplicistico) editor, vi ritroverete ad impersonare uno dei tre sopravvissuti al massacro di Castagath. Salvato dal Grande Inquisitore Heimlock, siete stati arruolati nell’Esercito dei Purificatori della Repubblica in tenera età per essere addestrati nell’accademia militare e diventare soldati perfetti contro il soprannaturale. Avete anche avuto la possibilità di beneficiare dei consigli e dell’addestramento occasionali di Heimlock, che hanno portato voi e i vostri amici d’infanzia, Valeria ed Edric, a essere chiamati i “Figli di Heimlock”. Di recente, la Confraternita dell’Alba si è infiltrata nella Fortezza Cremisi, una misteriosa fortezza repubblicana sperduta tra i deserti settentrionali noti come Distese Rosse. Sebbene lo scopo dell’attacco non fosse chiaro, il Senato repubblicano ha votato un atto di ritorsione contro tutti i luoghi noti della Confraternita. Guidate dallo stesso Grande Inquisitore Heimlock, le truppe vengono presto schierate sulla Costa dei Relitti, vicino alla città stato di Stormfall, per eliminare un accampamento di Fratelli. Qui, assieme ai vostri due amici d’infanzia, farete parte dell’operazione Dawnbane, sotto la supervisione della Justicar Maëlys. Ancor prima che la missione inizi effettivamente, però, qualcosa va orribilmente storto e venite separati dalla Legione. Qui avrà inizio la vostra avventura: soli, mal equipaggiati e in territorio ostile e sconosciuto.

Ora, togliamoci i guantoni da allenamento e iniziamo il combattimento vero e proprio, perché è qui, nel gameplay e nel comparto tecnico, dovremo dovremo picchiare duro. La prima cosa in cui Wolcen differisce dai suoi competitors avverrà subito dopo la creazione del personaggio. Qui vi verrà infatti chiesto con quale arma vorrete iniziare tra Spada, Scettro, e Arco. Non vi verrà chiesto quale Classe volete scegliere o quale archetipo classico vogliate costruire. Nossignore. Wolcen non lo chiederà direttamente in nessun momento, permettendovi quindi di creare qualsiasi tipo di classe vi possa venire in mente. Guerriero classico? Ok. Mago in grado di lanciare incantesimi mentre impugna una terrificante ascia da guerra a due mani? Certo. Ladro che lancia incantesimi mentre impugna una spada in una mano, e uno scettro magico nell’altra? Nessun problema. Guerriero specializzato nelle armi a distanza (arco, balestra, pistole)? Va bene. Potrete realizzare la classe dei vostri sogni senza alcun impedimento, e abbiamo onestamente adorato la cosa.

Ogni arma che equipaggerete cambierà il vostro attacco base, ma sarete liberi di abbinarlo a qualsiasi combinazione di abilità. Le abilità vengono raccolte come bottino, permettendovi di imparare incantesimi, raffiche di colpi in mischia e sbarramenti a distanza e scambiarli facilmente come qualsiasi altro equipaggiamento. Ognuna di queste abilità si nutre di forza di volontà o rabbia, che formano due metà dello stesso misuratore di risorse. Il consumo di uno generalmente riempie l’altro, mentre gli attacchi base dell’arma selezionata in genere ricaricano l’uno o l’altro in tandem. La vostra capacità di accoppiare abilità diverse è limitata da quanto bene lavorano in tandem all’interno di questo tiro alla fune tra forza di volontà e rabbia. È del tutto possibile aprire una schermaglia con incantesimi che creano rabbia, che poi userete per abilità che genereranno forza di volontà in cambio, permettendovi di oscillare tra le due discipline.

Gli attributi del vostro personaggio verranno definiti spendendo punti sui quattro archetipi di talento: Ferocia per i danni, Resistenza per la salute, Agilità per la velocità e Saggezza per l’efficacia della magia. Avrete poi accesso ad un gigantesco (ed inizialmente sconfortante, viste le dimensioni) albero delle abilità con livelli rotanti, che vi consentirà di creare percorsi che combinano talenti di diverse discipline. È una quantità straordinaria di libertà espressiva che può farvi passare ore a studiare le percentuali di danno e le possibilità critiche, ritagliandovi un percorso da seguire lungo la strada verso la build perfetta (sulla carta, perlomeno).

Ora, tutto questo ben di dio sarà legato ad un gameplay fortemente radicato nei dettami del genere, ovvero mediante un utilizzo di attacchi normali, abilità, raccolta di equipaggiamento sempre più potente e dalle caratteristiche sempre più variegate, e via dicendo. Tutto bene finora, e la cosa migliora se si prende in esame il comparto tecnico di questo Wolcen. Tutto è estremamente dettagliato, e nonostante l’ambientazione dark fantasy tendente al gotico, il gioco appare tratteggiato con colori vivi e pulsanti, che creano un interessante contrasto con l’atmosfera e le tematiche prevalentemente cupe della narrativa. Qui però, finiscono anche le buone notizie.

Eccoci allora a parlare dell’altro lato della medaglia relativo a Wolcen, vale a dire quei lati negativi che, ve lo annunciamo già da ora, non saranno pochi. Ci dispiace veramente infierire su questo gioco perchè, non ve lo nascondiamo, ci siamo divertiti parecchio durante la fase di testing ma è impossibile non menzionare la miriade di bug e glitch che ancora affliggono il titolo. Ci è capitato di vedere personaggi “sfumati” (altro modo di descrivere il fenomeno non ci viene in mente) durante diverse cutscene, nemici che invece di morire si fermavano nella classica “Posa a T”, personaggi che semplicemente implodevano dentro la geometria del livello, oggetti che scomparivano, indicatori che non volevano saperne di funzionare ed altro ancora. Fidatevi, per un gioco che, dalla sua pubblicazione originaria in early access su PC, è in giro dal 2016, la situazione è tutt’altro che rosea. Non solo, c’è anche il discorso relativo alla navigazione dei menu su console: usare l’analogico è terribile, ed il tutto è esacerbato dalla miriade di menu e sottomenu nei quali perdersi. Davvero mal implementato. Così come è mal implementata la curva di difficoltà del gioco: un minuto prima starete falcidiando demoni e mostri senza la minima difficoltà, il momento dopo vi troverete contro Boss talmente potenti da farvi considerare di riscrivere la vostra intera build. Ciliegina sulla torta (è sarcasmo, tranquilli) sarà l’online: da una parte è encomiabile che il gioco lo abbia, dall’altra è snervante il fatto che vada creato un personaggio ad-hoc per quella modalità, senza la benché minima possibilità di utilizzare quello della campagna in singolo.

Tirando le somme, ci troviamo decisamente in difficoltà. Da una parte abbiamo una realizzazione tecnica… traballante, piagata da bug, glitch, menu pressoché impenetrabili e dalla stupida scelta di dover creare un personaggio ex-novo se si vuol giocare online. Dall’altra invece troviamo una direzione artistica, una trama e una versatilità nel costruire le vostre build sconosciuta anche ai diretti competitor. Difficile, davvero difficile valutare un gioco come Wolcen: Lords of Mayhem. Noi siamo dell’idea che dovreste giocarlo, specialmente se vi piace il genere e vi siete stancati di giocare ai soliti due o tre titoli, ma ci riserviamo di consigliarlo integralmente solo dopo diverse patch correttive.
POWER RATING:
6.9/10
“Wolcen: Lords of Mayhem avrebbe il potenziale per andare a rovinare i piani di titoli leggendari, ma il suo potenziale viene in parte vanificato da una realizzazione tecnica traballante e da una navigazione dei menu decisamente troppo laboriosa. Noi però vogliamo credere nei ragazzi di Wolcen Studio, e siamo sicuri che il gioco verrà corretto quanto prima.”
PRO:
+Trama interessante e personaggi ben scritti
+Ambientazione dark fantasy evocativa
+Direzione artistica ispirata
+Sonoro di qualità: Doppiaggio e colonna sonora ben fatti
CONTRO:
-Bug e glitch: decisamente troppi
-Navigazione dei menu poco intuitiva, troppo complicata
-Curva di difficoltà mal bilanciata
-Impossibilità di usare il proprio personaggio principale online: ne servirà uno apposta