Di Redazione PW83

-Codice Review fornito da Saona Studio
-Versione Testata: PlayStation 5
-Disponibile per: PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch, PC

Nei panni di Scary, fantasma decisamente irascibile, dovrete salvare Halloween in questo nuovo hack ‘n slash roguelite!

Death or Treat, titolo d’esordio di Saona Studio, è un titolo decisamente particolare sin dalla sua premessa, una sorta di satira verso la contemporaneità che ci circonda, dove le multinazionali e i giganteschi conglomerati globali vanno ad annientare il mercato ed i suoi esponenti più “indie”. C’è anche una sottile e decisamente poco celata critica verso il mondo dei social e l’alienazione che hanno indotto nella popolazione, un concetto che per noi giocatori più “anziani” è decisamente attuale.

Tralasciando i discorsi da etici o più in linea di massima nostalgico/aggressivi verso la situazione attuale, andiamo a vedere la trama che farà da sfondo alle vostre avventure. Impersonerete Scary, diligente fantasmino titolare di un carretto di dolciumi. Durante i suoi peregrinaggi, raggiunge la cittadina di HallowTown, dove nota immediatamente che qualcosa non va: l’intera popolazione è sparita, assuefatta dallo “Storyum”, una nuova droga prodotta dal gigante FaceBoo! e dalle altre aziende facenti parte del conglomerato (RipTok, DevilTube, DarkChat: rispettivamente TikTok, YouTube, SnapChat). Deciso a riprendersi la parte di mercato che gli spetta, Scary parte quindi alla ribalta, deciso come non mai a far sparire lo Storyum una volta per tutte.

Via il dente via il dolore: Death or Treat é visivamente assolutamente sbalorditivo, con le sue animazioni disegnate a mano e l’affascinante direzione artistica. Le tavolozze di colori impiegate mettono davvero in risalto l’atmosfera di Halloween, sia nel design ambientale che nelle varietà dei nemici che incontrerete. Ogni livello sarà poi distintamente unico, con la sua atmosfera lunatica, come le squallide fabbriche di DarkChat, le cupe cripte di RipTok o gli uffici aziendali di Faceboo. Mai e poi mai avremmo sospettato che questo gioco sia l’opera prima di un piccolo studio indipendente.

In termini di gameplay, Death or Treat è un gioco roguelite, il che significa che quando il vostro personaggio muore, dovrete ricominciare il gioco dall’inizio, ad eccezione di alcuni elementi di progressione permanente. Ad ogni playthrough successivo, dovrebbero essere necessarie strategie diverse a seconda delle scelte fatte durante la run precedente. Tuttavia, il gioco manca di diversità e scelta, poiché viene offerta solo una nuova abilità passiva per area e la maggior parte di queste abilità sono semplici buff numerici che aumentano la salute o il danno. Parlando di bonus, poi, sebbene la salute e la guarigione siano componenti importanti dei giochi roguelite, Death or Treat rende difficile trovare oggetti curativi poiché sono rari e generati casualmente. Inoltre, mancano anche abilità “rubavita” e pozioni acquistabili. Per quanto sconfiggere i boss ripristini la vostra salute al massimo, ci saranno poche altre opportunità per guarire, lasciandovi fare affidamento sull’occasionale oggetto lasciato cadere casualmente dai nemici.

Il combattimento può sembrare intuitivo e fluido all’inizio, ma alla fine manca di una certa vivacità. Molteplici scelte progettuali discutibili impediscono inoltre al gioco di raggiungere il suo vero potenziale. Per cominciare, non ci sono frame di invincibilità mentre si usa lo scatto, il che praticamente vanifica lo scopo di avere quell’abilità in un gioco difficile come questo. Inoltre, non potrete annullare l’animazione della schivata, il che rende evitare gli attacchi nemici più difficile di quanto dovrebbe essere. Per finire, è sconcertante come, pur impersonando letteralmente un fantasma, non si possa passare attraverso piattaforme ambientali quando tutti i nemici possono farlo. Il più eclatante di tutti è il modo in cui gli oggetti ambientali sullo schermo che hanno lo scopo di fornire profondità di campo rendono impossibile vedere dove stanno attaccando i nemici.

Difetti? Come gioco indipendente, Death or Treat si comporta dignitosamente, con tempi di caricamento relativamente rapidi, ma questo non basta a sopperire ad altre lacune in termini di programmazione: originariamente infatti, durante il nostro test, il framerate di questo DoT era decisamente scostante. Fortunatamente il difetto è stato alleviato con una patch al dayone. Forse il difetto più grande però, é da ricercarsi nei controlli. A volte, gli input dei pulsanti non verranno registrati, con il risultato che le vostre azioni verranno ritardate o non verranno eseguite affatto. E’ oggettivamente un problema, considerata poi la difficoltà del titolo.

Tirando le somme, siamo di fronte a un gioco che, a nostro parere, avrebbe dovuto essere concettualizzato esattamente all’ opposto di quanto è stato fatto. Invece di dedicare fin troppo tempo a grafica, animazioni incredibili, e altre sciccherie che alla resa dei fatti portano a poco o nulla, sarebbe stato meglio concentrarsi sulle basi fondamentali del tutto, ovvero giocabilità, meccaniche e più in generale tutto quello che rende i roguelike così accattivanti, e solamente dopo aver inquadrato bene tutto questo, dedicarsi al resto. Peccato, perché il potenziale c’è, e sicuramente qualche appassionato di roguelike si divertirà sicuramente.

POWER-RATING:
6.5/10

“Death or Treat è innegabilmente una gioia per gli occhi, ma è minato da difetti alla base del suo gameplay. Consigliato solo ai fan più hardcore del genere.”

PRO:
+Artisticamente eccellente, una gioia per gli occhi

CONTRO:
-Problemi nella rilevazione degli input
-Alcuni difetti congeniti nel “flow” del gioco

Posted by:Powerwave83

2 risposte a "#Review: #DeathOrTreat – Spaventosamente adorabile!"

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