Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da Good Sheperd Ent.
-Versione Testata: Steam
-Disponibile per: PC (Steam, GOG)
-Configurazione PC di prova: CPU Ryzen 5 5600x, RAM 16gb, GPU AMD Radeon RX 6750 XT 12gb
Guidate la vostra squadra, conquistate la folla e diventate una leggenda nel reality game show più esplosivo del futuro
A chi piacciono i Reality Show? A noi, francamente, poco. Dal rinchiudere persone in una casa e vederli oziare e polemizzare su tutto, all’ abbandonare persone nude in luoghi semi deserti dovendo cercare di sopravvivere, passando per gli show che hanno come obiettivo raccontare la vita privata delle celebrità, di certo ce ne sono per tutti i gusti. I ragazzi di Artificer ci presentano un gioco che mixa le meccaniche da combattimento a turni con momenti di esplorazione dal gusto molto arcade, il tutto condito da un anima da reality show brutale, tossica, con tanto di presentatore dai modi che ricordano gli speaker delle competizioni sportive di combattimento. Durante la nostra prova di Showgunners abbiamo avuto la possibilità di sbloccare un cassetto dei ricordi: infatti il titolo in esame sembra avere preso ispirazione dal film The Running Man del 1987, a sua volta tratto dal romanzo L’uomo in fuga del maestro Stephen King. Dopo questo excursus nel mondo dei ricordi, tuttavia, passiamo a parlare del vero protagonista di questa recensione.

Il format scelto per Showgunners abbandona la formula del “politically correct” per abbracciare la strada del piombo: il gioco è ambientato alla fine del 21° secolo e narra di una società allo sbando, afflitta da grandi disparità sociali. Nonostante ciò le persone trovano conforto e svago nel brutale reality Homicidal All-Stars. Quest’ultimo inizia ogni primo del mese e va in onda ogni notte fino a quando rimane in vita un solo partecipante (o un team) che verrà poi decretato vincitore. Finito lo show i partecipanti rimasti in vita potranno riposarsi, avranno la possibilità di acquisire nuovi sponsor e nel mentre creare dei legami umani con i compagni di Team. Il tutto avviene sotto l’attenta guida dello sponsor principale Omega Corporation, il cui boss Orion Ford decide chi vive e chi muore aggiungendo spesso nuovi nemici o difficoltà che renderanno ostica la vittoria e la sopravvivenza stessa. Noi saremo chiamati ad impersonare una ragazza di nome Scarlett Martillo, apparentemente una persona qualunque con grandi abilità con le armi che si ritroverà a combattere per la propria vita e la fama nel reality Homicidal All-Stars, tuttavia scopriremo presto che la nostra gladiatrice avrà ben altro da raccontarci.

Il gioco fondamentalmente si divide in due sezioni: il combattimento a turni ed una componente esplorativa con una forte vena arcade. Partiamo proprio da quest’ultima, secondo noi la meno riuscita dell’intera opera. Tra un combattimento e l’altro saremo liberi di esplorare le mappe che avranno delle trappole ambientali classiche abbastanza semplici da risolvere ed anche dei bottini segreti da scoprire; di fatto, però, abbiamo avuto l’impressione che questa fase tagli l’azione adrenalinica regalata dagli scontri a turno, nonostante la grande cura infusa dai ragazzi di Artificer nella creazione delle stesse. Tuttavia la vera difficoltà arriva nella modalità a turni. Qui dovremmo eliminare tutti gli psicopatici assoldati dal misterioso Sig. Ford per ucciderci, per farlo avremo dei punti azione da spendere per sparare, muoverci, curarci, utilizzare abilità speciali soggette a recupero e persino per ricaricare l’arma. Finiti i punti a nostra disposizione il turno passerà ai nemici che, spesso, saranno in superiorità numerica; inoltre avranno diverse abilità: dalla semplice arma da fuoco per i combattimenti a distanza, alle spade per gli scontri corpo corpo, inoltre alcuni avranno la possibilità di utilizzare il fumo per celare alcuni movimenti; di base i nemici saranno abbastanza aggressivi e tenderanno sempre ad accerchiare il nostro Team.

Nel corso delle arene conosceremo dei nuovi personaggi che si uniranno alla nostra causa, alla fine di ogni scontro avremo la possibilità di assegnare dei punti livello che sbloccheranno nuove abilità alla nostra Scarlett ed ai suoi compagni. I personaggi che andranno a comporre il nostro team sono la croce e delizia della modalità a turni: da una parte sarà importante curare la loro crescita donandogli abilità e armi che ci aiuteranno ad avere la meglio, dall’altra la loro morte sarà decisa dall’avanzamento della storia rendendo, in parte, vana la cura che abbiamo riposto nella crescita del PG di supporto. La crescita di Scarlett è legata anche alla quantità di fama che riuscirà ad avere nel corso degli episodi del reality: infatti gli XP saranno legati alla nostra abilità nel gioco e gli autografi che concediamo agli spettatori durante la modalità arcade.

Tecnicamente Showgunners è un bel vedere: lo stile grafico delle mappe fatte a mano create dai ragazzi di Artificer è veramente ben fatto, bello l’uso dello slow motion nelle scene di eliminazione dei nemici, anche se avremmo preferito uno stile meno “legnoso” dei PG in campo (compresa la nostra Scarlet) in alcune circostanze. Sulla nostra configurazione di prova non abbiamo rilevato nessun problema che potrebbe inficiare l’esperienza di gioco: a 1440p (dettagli alti) i 60fps sono granitici, al netto di qualche raro fenomeno di stuttering che per lo più avviene nei cambi di inquadratura tra le modalità di gioco. Le impostazioni video contano cinque preset grafici: basso, medio, alto, ultra e personalizzato; quest’ultimo, insieme alle tecniche di DLSS e AMD Fidelity FX rendono il gioco fruibile su hardware anche non recentissimi.

In conclusione Showgunners ci ha divertito. L’idea di imbastire un reality show per giustificare il gameplay è riuscita, e dona al titolo diverse qualità: la modalità a turno dallo stampo classico è curata, ben fatta e include tutto ciò che ci si potrebbe aspettare da un gioco del genere. La modalità esplorativa taglia l’azione, proponendo un gameplay semplice dallo stampo arcade. Degna di nota la modalità fama e la pausa tra un episodio e l’altro; quest’ultima ci offre la possibilità di creare un legame umano con i membri del team dando, per certi versi, un tono ancora più drammatico al titolo.
POWER RATING:
7.5/10
“Showgunners, di fatto, non inventa nulla nel genere dei giochi di combattimento a turni. Nonostante questo è un titolo che gli appassionati troveranno appagante e divertente, anche grazie alla sua struttura da reality show.”
PRO:
+ Graficamente ben fatto
+ Buona gestione dei personaggi di supporto
+ Interessanti le meccaniche da reality
+ Combattimento a turno adrenalinico…
CONTRO:
– …che però non inventa nulla di nuovo nel genere.
– La componente arcade spezza il ritmo del gioco
– Fastidiosa l’eliminazione scriptata dei pg a supporto