Di Redazione PW83

-Codice Review fornito da Capcom
-Versione Testata: Xbox Series X
-Disponibile per: Xbox Series X|S, PlayStation 4, PlayStation 5, PC

Capcom torna sul gradino più alto del podio con quello che, a conti fatti, è il nuovo metro di paragone per i fighting games moderni

Il ritorno del Figliol Prodigo. Street Fighter VI é un titolo talmente importante per la dinastia della serie, così come per l’intera FGC, la “fighting game community”, l’ombrello sotto il quale vengono raccolti tutti i giocatori di questo genere meraviglioso, indipendentemente da titolo preferito, piattaforme utilizzate, stili di combattimento o altro, che non ci sentiamo a disagio nell’ annunciare che da oggi siamo entrati in una nuova era.

Mentre aspettavamo di poter mettere finalmente le mani su SF6, comunque, abbiamo ripercorso l’intera saga di Street Fighter grazie alla bella Street Fighter 30th Anniversary Collection, passando poi a diversi match su Ultra Street Fighter IV per poi concludere il tutto con qualche battaglia su Street Fighter V. Questo ci ha dato modo non solo di passare diverse (svariate, in realtà) ore con alcuni dei più grandiosi fighting games mai creati, ma ci ha anche messo nella giusta prospettiva per capire come e perché ogni singolo capitolo di Street Fighter ha spostato l’asticella sempre più in alto. Lo Street Fighter originale fu un titolo sperimentale, basato su un genere che ancora muoveva i suoi primi passi e si basava su titoli come IK+, Karate Champ e Yie Ar Kung Fu. Street Fighter II fu il momento in cui la serie esplose a livello mondiale, diventando un fenomeno culturale ed introducendo gli input di comando come li conosciamo ora. Street Fighter III elevò i tecnicismi a vette mai viste pur risultando un tonfo commerciale senza precedenti, al punto che dovettero passare quasi dieci anni prima di vedere un nuovo capitolo della serie. Lupus in fabula, Street Fighter IV emerse dall’oscurità ed inventò il genere 2.5D e per finire Street Fighter V fu, perlomeno inizialmente, un disastro totale, al punto da dare l’impressione di aver pagato una Beta a prezzo pieno. Fu solo dopo 4 stagioni di DLC, aggiornamenti e migliorie che si trasformò in un gioco degno di far parte della serie, e che cementò la saga nelle più importanti competizioni eSports. Ora, sette anni dopo quel controverso quinto capitolo, SF6 promette di introdurre tantissime migliorie in un pacchetto assolutamente succulento creato finalmente da zero con l’ormai collaudato e versatilissimo motore sviluppato internamente da Capcom, quell’RE Engine che ha mosso gli ultimi capitoli di Resident Evil, di Devil May Cry ed addirittura Monster Hunter.

Potremmo iniziare e chiudere la recensione di questo gioco con una singola frase, un voto altissimo, e “tanti saluti, noi torniamo a combattere, ci risentiamo fra un po’“. Quale frase, chiedete? Eccovi serviti: Street Fighter VI prende tutto quello che mancava o non funzionava in Street Fighter IV e V e non solo lo migliora, ma lo espande e va anche oltre, aggiungendo nuove e fantastiche modalità e funzionalità. Fine. Chiaramente, per quanto lusinghiero verso le Case che ci supportano, un simile approccio sarebbe comunque un disservizio per i nostri lettori, quindi lasciateci spiegare il perché di questo travolgente entusiasmo. Iniziamo parlando del cuore pulsante di ogni fighting game che si rispetti, il roster.

Street Fighter VI non delude sotto questo aspetto, proponendo uno dei roster migliori dell’intera saga, senza personaggi in grado di spaccare i gusti dell’utenza a metà come F.A.N.G., Bob, Hakan, El Fuerte, Necalli o Abel, giusto per citarne qualcuno. Nossignore, il roster di SF6 é ottimo, con un totale di 18 personaggi in grado di accontentare chiunque, dotati di enorme personalità senza risultare in casi estremi come gli esempi citati poco sopra. E’ bene poi notare come Capcom abbia trattato i personaggi storici, facendoli finalmente invecchiare e maturare, sia nel comportamento come nell’aspetto. Avremo quindi gli ormai leggendari World Warriors (ovvero gli 8 personaggi originali di Street Fighter II): Ryu, Ken, Chun-Li, Guile, Blanka, Zangief, E. Honda, e Dhalsim, affiancati da altri personaggi di ritorno dai capitoli più recenti, come l’amatissima Juri da SF4, Dee-Jay e Cammy da Super SF2 e Luke dal recente SF5. Infine, ecco finalmente le facce nuove. Dall’Italia avremo Marisa, una enorme lottatrice esplosiva, dalla Francia la bella Manon, judoka, ballerina e top-model, Kimberly dagli Stati Unity (allieva del Guy di Final Fight/Street Fighter Alpha), la piccola nativa americana Lili, lo stiloso Jaimie da Hong Kong (un fan di Yun e Yang da Street Fighter 3) e per finire il malvagio JP dalla Russia, degno erede del Dittatore in persona, M. Bison.

Come dicevamo, lasciateci spendere due parole sul fatto che Capcom abbia deciso, finalmente, di far crescere e maturare i personaggi, risolvendo quindi un problema che si portava dietro da diverso tempo. Prendiamo ad esempio i tre personaggi iconici per antonomasia, Ryu, Ken e Chun-Li. Ryu sarà sempre il solito guerriero in cerca della risposta al quesito sul perchè combattere, ma abbandonerà metà del suo classico Gi bianco consumato da mille battaglie a favore della fusciacca un tempo appartenuta ad Oro, ottenuta probabilmente dopo essersi allenato duramente assieme a lui. Anche visivamente, Ryu ora adotterà ufficialmente la barba prima associata al costume che la community battezzò come “Hot Ryu”. C’è poi Ken Masters, una volta rampollo milionario, ora trasandato dopo aver perso moglie e lavoro a seguito di uno scandalo a livello mondiale. Infine Chun-Li, ora decisamente più zen di quanto fosse in passato dopo la sconfitta di Shadaloo e l’essersi presa un anno sabbatico dal suo ruolo di agente dell’Interpol. E’ bello vedere come questi personaggi, che ci hanno accompagnato durante tanti fasi della nostra vita, vedano finalmente evolvere il loro arco narrativo, crescendo e guadagnando sfaccettature in quel prezioso diamante che è la loro personalità. A tal proposito potremmo proseguire per interi paragrafi, magari parlando del nuovo look della meravigliosa Cammy, ma preferiamo lasciarvi assaporare queste primizie per conto vostro. Fidatevi, ne varrà la pena.

Così come, ovviamente, varrà la pena dedicare ore ad approfondire il gameplay di questo Street Fighter VI. Ricordatevi, l’unico modo per migliorare le proprie performance in un fighting game é quello di giocare, studiare, ed approfondire. Non troverete un tasto magico che vi farà passare da novellini a Pro dal giorno alla notte: esattamente come in una competizione sportiva, l’allenamento sarà una parte fondamentale dell’esperienza. Proprio in questo ambito, SF6 sarà letteralmente una manna del cielo per i giocatori più tecnici, mantenendo il suo gameplay basato su footsies, parry, wall splat, okizeme, command grab, super a tre livelli e counter. Avrete veramente di che sudare le canoniche sette camicie per venirne a capo, ma la soddisfazione sarà assolutamente senza prezzo. Attenti però, non lasciate che questo gergo così tecnico vi spaventi. SF6 sarà accessibilissimo anche per chi non ha mai usato un arcade stick in vita sua, grazie ad uno specifico sistema di comandi semplificati denominato Moderno. Un esempio? Per realizzare un Hadoken, invece di eseguire il classico quarto di cerchio avanti + 1 dei tre pugni, vi basterà premere il tasto dedicato alle mosse speciali. Esatto, questi nuovi comandi abbandoneranno il classico layout a 6 tasti unito ai movimenti complessi dello stick a favore di una configurazione a soli 4 tasti e input direzionali. Per finire, ecco arrivare un terzo sistema di comando, dal nome di Dynamic, che si adatterà contestualmente a quanto avviene su schermo. In ultima analisi, questa versatilità in termini di esecuzione porterà sicuramente nuovi proseliti in un genere notoriamente riconosciuto per la sua complessità, i suoi tecnicismi ed il suo alto livello di dedicazione richiesto, specialmente ora che il genere intero ha disperatamente bisogno di un cambio generazionale.

Parlando del sistema di comando più classico, quello contraddistinto dall’ormai iconico layout a 6 tasti, tre per i pugni e tre per i calci, é impossibile non menzionare le nuove meccaniche introdotte. Innanzitutto sono tornati i parry, resi immortali da quel capolavoro di Street Fighter III ma che in questo capitolo funzioneranno in maniera estremamente differente. Laddove in SF3 bisognava premere lo stick o la croce direzionale verso l’avversario nel momento esatto in cui il colpo sarebbe dovuto andare a segno, in SF6 bisognerà premere MP + MK. Il personaggio entrerà in una posa e negherà quindi il danno ricevuto. E’ differente, senza dubbio, ed abbiamo avuto bisogno di qualche match per acclimatarci, ma funziona egregiamente. Proprio come la seconda meccanica introdotta, denominata Drive e che si declinerà in cinque potenti abilità, tutte governate dalla loro barra Drive in comune: mosse speciali Overdrive, Drive Rush, Drive Parry, Drive Reversal e Drive Impact. Gli Overdrive sono essenzialmente le nuove mosse speciali EX e costeranno due segmenti di barra, Drive Rush vi consentirà di ridurre rapidamente la distanza fra voi ed il vostro avversario al costo di un segmento di barra (o annullare specifici attacchi normali al costo di tre barre), i Drive Reversal vi permetteranno di liberarvi di un avversario mentre state bloccando il suo attacco al costo di due segmenti e per finire, i Drive Impact, che costano solo una tacca della barra, hanno una super-armor che può assorbire fino a due colpi, e se riescono a connettere mentre il vostro avversario è nel mezzo del proprio attacco lo faranno crollare su sé stesso, dandovi la possibilità di scatenare una combo completa. E non è tutto! Anche se per caso riuscissero a bloccarlo, verranno respinti e perderanno mezza barra di Drive Meter. Se poi dovessero essere respinti mentre sono già alle strette, nell’angolo, potrete finirli con… provate a indovinare? Una devastante combo. Ora, capiamo come tutto questo possa spaventare i giocatori meno esperti, ma lasciateci tradurre tutto questo in termini comprensibili a chiunque: Street Fighter VI prende concetti come versatilità e libertà di espressione e ne fa i pilastri del suo gameplay.

Proseguendo, ecco che Street Fighter VI prenderà il difetto più lampante di Street Fighter V e vi porrà rimedio in maniera assolutamente definitiva, ovvero la carenza di contenuti. SFV venne spesso paragonato ad una Open Beta da 70 Euro al lancio, vista la desolante mancanza di modalità di gioco in single e multiplayer, e Capcom ne era ben cosciente. Ora, la situazione si è ribaltata completamente, con SFVI che offrirà tonnellate di contenuti: andiamo a vederli insieme. Innanzitutto è bene notare come il gioco sia fondamentalmente spaccato in tre terzi. Avremo quindi la modalità World Tour, il Battle Hub e il Fighting Ground. La modalità World Tour sarà un enorme gioco di ruolo che vi consentirà di portare un personaggio creato da voi nel mondo di Street Fighter, interagendo con il roster giocabile, diventando il loro discepolo e imparando le loro mosse, e poi costruendo da zero il vostro stile salendo di livello, equipaggiando vari tipi equipaggiamento in grado di modificare le vostre statistiche, e selezionando potenti abilità. Non solo, World Tour sarà anche in grado di insegnare ai nuovi giocatori i fondamenti di Street Fighter 6 includendo lezioni come missioni secondarie, con difficoltà in costante aumento nel corso di circa 20 ore. Non ve lo nascondiamo, adoriamo questa modalità ed in fase di test, più volte siamo passati dal classico “controllo una cosa” a ritrovarci 4 ore dopo ancora attaccati allo schermo. In più, vedere i nostri eroi nel quotidiano non ha oggettivamente prezzo. Dovessimo muovere una critica, onestamente la trama non è delle più ispirate od entusiasmanti e soprattutto sarà richiesto un grind un pelo troppo elevato per sbloccare certe cose nel resto del gioco (nuovi costumi, ad esempio), ma queste carenze sono ampiamente bilanciate da tutto il resto, tra cui una mole di easter-eggs, segreti, citazioni e riferimenti che faranno letteralmente piangere di gioia i fan (come noi, del resto).

C’è poi il Battle Hub, letteralmente il centro nevralgico delle modalità online di SFVI, dove potrete prendere il vostro personaggio dalla modalità World Tour e tutto l’equipaggiamento che avete guadagnato nel Battle Hub online, uno spazio sociale online in cui avrete accesso sia al matchmaking classificato che a quello non classificato, oppure potrete bighellonare giocando a svariati cabinati Capcom come Street Fighter II, SonSon o Final Fight mentre aspettate la prossima sfida. Le lobby online non sono una novità nel mondo dei giochi di combattimento, ma l’implementazione del Battle Hub di Street Fighter 6 ci ha conquistato. Per prima cosa, è fantastico da guardare perché il tool di creazione del personaggio di Street Fighter 6 è assolutamente selvaggio e vi darà la libertà di realizzare bellissime creazioni con caratteristiche finemente sintonizzate o mostri indicibili con proporzioni corporee fuori dal mondo, ed in più è divertente semplicemente girovagare per l’hub e guardare cosa si sono inventati gli altri giocatori. Al di là di questo, comunque, la parte più importante del tutto, ovvero l’infrastruttura dei match online, è assolutamente solida, cosa fondamentale per un picchiaduro online competitivo.

Infine, il Fighting Ground. Qui troveremo tutte quelle modalità classiche che letteralmente devono essere presenti in un picchiaduro. Avremo quindi le modalità Versus per due giocatori, le modalità di allenamento e le prove singole per imparare i segreti dei vari personaggi e, ciliegina sulla torta, la classica Arcade Ladder, dove sceglieremo un personaggio, combatteremo un numero predefinito di avversari interrotto a cadenze regolari da sequenze bonus (come distruggere un autoarticolato nel minor tempo possibile, evoluzione della berlina presente in SFII SFIV e del SUV di SFIII), il tutto con sequenze tratteggiate in stile manga durante il prologo e la conclusione di ogni sequenza, dove viene mostrato a grandi linee l’arco narrativo del personaggio scelto. Non che sia finita qui, ci mancherebbe. SFVI comprende anche una meravigliosa modalità Galleria dove, a seconda di quanto e come giocate verranno sbloccati meravigliosi artwork disegnati dai più celebri artisti internazionali. E non è tutto, perché in aggiunta a questa cornucopia di contenuti, sarà presente anche una modalità Jukebox dove ascoltare le ormai mitiche tracce audio del gioco.

Tecnicamente, siamo di fronte a una piccola meraviglia. Magari non sarà dettagliato come il visivamente eccelso Mortal Kombat 11 (ancora una garanzia, specialmente dopo l’aggiornamento next-gen), ma lo stile che trasuda da SFVI è assolutamente impareggiabile. A metà strada tra l’ultra realistico MK11 e il diametralmente opposto King of Fighters XV, e potenziato dall’ormai inarrestabile RE Engine, Street Fighter VI è una gioia per gli occhi, con personaggi animati divinamenti, fondali assolutamente superlativi e carichi di personalità e una direzione artistica fuori da questo mondo, con esplosioni di colore, effetti particellari, di luce e tantissimo altro ancora, il comparto tecnico di questa produzione è ottimo. Così come è ottimo il comparto audio, con nuove tracce che abbracciano il nuovo corso dei guerrieri a cui sono abbinate, e una recitazione (bilingue, tra l’altro, disponibile sia in Inglese che Giapponese) perfetta.

Tirando le somme, siamo di fronte a una produzione che definiremmo fondamentale. Street Fighter è sempre stato il punto di riferimento dei fighting games, quelli in 2D prima e quelli in 2.5D dopo, spostando l’asticella sempre più in alto ad ogni nuovo capitolo. Street Fighter VI prosegue la tradizione con un capitolo dal sapore davvero speciale, creato con cura seguendo il feedback dei giocatori e risolvendo i problemi dei precedenti capitoli. Addirittura, il numero di dettagli e migliorie che apporta alla serie non ha precedenti. Che siate dei novizi dei giochi di combattimento o dei veterani, Street Fighter 6 è un gioco assolutamente imperdibile.

POWER RATING:
9.5/10
“L’opera omnia della saga Capcom: Ricco di contenuti, stupendo a vedersi e soprattutto rivitalizzato da nuove meccaniche di gameplay e da un roster superbo, Street Fighter VI è un titolo che ogni giocatore deve avere in collezione.”

PRO:
+Artisticamente eccellente
+18 personaggi (iniziali) fantastici, roster d’autore
+Nuove meccaniche ottimamente implementate
+Rollback netcode e Crossplay per l’online
+Contenuti a non finire: Single Player, Multiplayer, Extra… ne avrete per mesi

CONTRO:
-La modalità World Tour ha uno sviluppo decisamente troppo lento

9 risposte a “#Review: #StreetFighter6 – La nuova era dei #FightingGame è arrivata, ed è gloriosa”

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