Di Redazione PW83

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Pubblicata nel 2020 e sviluppata dai maestri di Code Mystics, la SamSho NeoGeo Collection é una gemma che nessun fan dovrebbe lasciarsi sfuggire

Come avrete sicuramente intuito leggendo il cappello introduttivo, questo Samurai Shodown NeoGeo Collection venne originariamente pubblicato nel 2020, ormai tecnicamente 4 anni fa. “Perché lo state recensendo adesso, allora?” vi sentiamo chiedere. Per svariati motivi. La più lampante é che adoriamo SamSho alla follia, e abbiamo giocato ed amato ogni singolo capitolo pubblicato dal 1992 ad oggi… eccetto Samurai Shodown SEN, ovviamente, ma quello é un discorso per un altro giorno e per un altro articolo. Adoriamo a tal punto la serie che, se ricordate, letteralmente la seconda recensione apparsa su queste pagine fu proprio Samurai Shodown, il bellissimo remake/reboot della serie pubblicato nel 2019 (CLICCATE QUI per la review) che fu, tra le altre cose, il primissimo fighting game recensito su PW83. Perché non allargare la presenza della saga sul sito aggiungendo questa fantastica collection/tributo?

Appunto“, ecco la risposta alla domanda di poco fa. Prima di lanciarci nella disamina del titolo però, facciamo un po’ di luce sulla storia di SamSho. Sebbene al giorno d’oggi la maggior parte dei giocatori associ il nome di SNK principalmente alla serie di King of Fighters (CLICCATE QUI per la recensione di KOF XV), c’è ancora un considerevole seguito per quella che a conti fatti é la seconda linea principale dei giochi di combattimento di SNK, Samurai Shodown. Concentrandosi sul combattimento basato sulle armi (SamSho fu effettivamente il pionere del sotto-genere, ed é grazie a lui se abbiamo poi ricevuto giochi come Soul Calibur etc.) e meno sui concetti di torneo, arti marziali e via discorrendo, la serie Samurai Shodown è molto amata per la sua ambientazione giapponese del XVIII secolo, i suoi attacchi generalmente più potenti e i suoi occasionali colpi mortali esagerati che spesso si traducono in geyser di sangue o avversari tagliati in due. Negli ultimi anni i giocatori di Fighting Games non sono stati estranei alle riedizioni dei giochi Samurai Shodown. I possessori di Wii hanno potuto godersi Samurai Shodown Anthology nel 2009, mentre i fan della serie ACA Neo Geo sapranno che i vari Samurai Shodown da 1 a 5 e V Special sono tutti disponibili per l’acquisto singolarmente sui vari marketplace digitali. Se siete fan devoti della serie, quindi, c’è la possibilità che possediate già i giochi in qualche modo: noi, ad esempio, abbiamo una copia di SamSho (1992) installata nella Switch della redazione praticamente dal 2017, per l’adagio secondo il quale “non si sa mai”.

Ora, gli esperti di compilation retrò di Digital Eclipse si sono messi a testa bassa nella programmazione, e il risultato è questo Samurai Shodown Neo Geo Collection, che comprende i sette giochi pubblicati sul sistema arcade Neo Geo MVS. Questi includono Samurai Shodown I, II, III, IV, V, Samurai Shodown V Special (una versione aggiornata di SamSho V) e, per la prima volta in assoluto, Samurai Shodown V Perfect. Per coloro che non lo conoscono, Samurai Shodown V Perfect è stato originariamente sviluppato nel 2004, subito dopo la conclusione del lavoro su Samurai Shodown V Special. Lo studio originariamente responsabile della programmazione, Yuki Enterprise, è arrivato al punto di installare un singolo cabinato arcade di prova in un’unica posizione in Giappone prima che SNK lo scoprisse e lo cancellasse (perché voleva concentrarsi sull’imminente Samurai Shodown VI). Questa raccolta segna la prima volta in assoluto che Special è disponibile per essere giocato e, ora che SNK lo ha riconosciuto, è ufficialmente l’ultimo gioco Neo Geo pubblicato in assoluto. Ciascuno dei giochi ha un suo appeal particolare. Scegliere il vostro preferito dipenderà fondamentalmente dal gusto personale: alcuni credono che l’originale SamSho sia tutt’ora l’apice della serie per la sua natura avant-garde, mentre altri pensano che il tono più serio e cupo di Samurai Shodown III gli dia un’atmosfera unica che gli altri non hanno, ed altri ancora credono che SamSho II e SamSho IV siano capolavori del genere e rimangano imbattuti fino ad oggi. Qualunque sia la vostra prospettiva sul tema, vi consigliamo di moderare le vostre aspettative per il mitico Samurai Shodown V Perfect: sebbene sia incredibile anche solo il fatto di poterci giocare e per quanto sia oggettivamente un gioco sensazionale, non differirà granché da Samurai Shodown V Special. Vediamo in cosa consisteranno queste differenze.

Innanzitutto, ogni personaggio di SSV Perfect avrà un nuovo finale (progettato per collegarsi al capitolo seguente, Samurai Shodown VI) e sarà presente anche un nuovo filmato a metà dell’arcade ladder in cui il gioco spiega al giocatore che i boss finali dovranno essere sconfitti con mosse Overkill (qualcosa che non era esplicitamente spiegato in SSV Special). Tolte queste aggiunte, però, il risultato finale é un SamSho V Special con qualche pezzetto in più: un’inclusione incredibile da un punto di vista storico e conservazionista, ma leggermente deludente nell’ottica di un aggiornamento drasticamente nuovo, magari con nuove meccaniche, nuovi personaggi o icone della serie reintrodotte.

Al di là di questo, come da tradizione per le produzioni di Digital Eclipse, la presentazione e l’emulazione sono praticamente impeccabili. Troverete la solita selezione di opzioni di zoom (risoluzione originale, ingrandita per adattarla all’altezza dello schermo e ingrandita su widescreen), filtri (nessun filtro, filtro TV, filtro arcade) e un’impressionante selezione di 47 diverse immagini di sfondo tra cui scegliere. Le opzioni di gioco sono però sorprendentemente limitate: oltre a passare dalla versione americana a quella giapponese del gioco, la maggior parte di esse vi consentirà solo di scegliere il livello di difficoltà e di rimappare i pulsanti. Le collezioni Digital Eclipse sono note anche per le loro brillanti modalità Museo, e questa è assolutamente qualcosa di strabiliante. Troverete oltre 2000 immagini qui, tra cui artwork ufficiali, illustrazioni di personaggi e persino schizzi dietro le quinte che mostrano quante mosse del gioco sono state originariamente progettate. Dovessimo trovare un difetto, noterete molte note scritte in Giapponese su questi schizzi e, anche se avrebbe comprensibilmente richiesto molto lavoro extra, è un peccato che non ci siano didascalie che le traducano, così da far capire cosa stessero pensando i designer in quel momento. Lo ripetiamo, é un peccato, ma non al punto da danneggiare in qualche modo l’esperienza di potersi gustare questa impressionante mole di contenuti… alcuni totalmente inediti, peraltro. La modalità Museo include anche una colossale sezione Musica in cui potrete ascoltare le colonne sonore complete dei giochi inclusi (che ammontano ad un totale più di 200 brani) e, cosa forse più impressionante di tutte, più di due ore di video con interviste agli sviluppatori e anche alcuni filmati dei leggendari combattimenti dei tornei PRO di Samurai Shodown. L’unica delusione è che nessuno di questi video può essere reso a schermo intero: dovrete guardarli in una finestra più piccola, il che è un po’ fastidioso nell’ottica di godersi due ore di video sulla TV. Fin qui tutto bene, quindi: sette fantastici picchiaduro (beh, cinque e un paio di versioni aggiornate) e una superba modalità Museo che chiunque sia interessato alla storia del gioco trascorrerà innumerevoli ore a vagliare.

Compilation perfetta, quindi? Purtroppo no. L’aspetto più deludente di questa compilation è nel titolo: Samurai Shodown Neo Geo Collection. Limitando il tutto ai soli capitoli Neo Geo della serie, si perdono una serie di altri giochi interessanti di Samurai Shodown che avrebbero costituito una raccolta più interessante ed omnicomprensiva. Esistono ad esempio due giochi Samurai Shodown su Neo Geo Pocket che sarebbero state piccole aggiunte divertenti, ed il tutto si aggrava se si considera che questi stessi giochi compaiono come voci nel Museo. Proseguendo, perché non aggiungere anche SamSho VI? E’ vero, é uscito sulla piattaforma Atomiswave e non sulla MVS, ma a conti fatti é l’ultimo capitolo sviluppato in pixel-art 2D, ed avrebbe avuto decisamente senso includerlo. SNK ha anche rilasciato due giochi poligonali (Samurai Shodown 64 e Samurai Shodown 64: Warriors Rage) per il suo cabinato arcade Hyper Neo Geo 64 (non per Nintendo 64, nonostante i titoli), così come un terzo su PlayStation. Ci sarebbe piaciuto vederli qui. Anche qualcosa di curioso come le versioni Mega Drive o SNES del primo gioco sarebbero state fantastiche da avere qui, per mostrare come si confrontavano con gli originali arcade.

Tirando le somme, a ben vedere i difetti menzionati poco sopra sono inezie di fronte alla qualità complessiva di questa Collection. Quello che c’è qui va benissimo e i fan di questo franchise o dei giochi di combattimento in generale avranno molto da combattere oltre che tutta una serie di personaggi da studiare e padroneggiare. I giochi Samurai Shodown sono tra i migliori del genere picchiaduro: i sette giochi qui offerti ne sono un perfetto esempio, e l’eccezionale modalità Museo vi terrà occupati per tantissimo tempo.

POWER RATING:
8.5/10
“Samurai Shodown NeoGeo Collection é l’ennesima conferma di due cose: SNK é in grado di concepire capolavori ed i ragazzi di Team Mystics sono i maestri delle riedizioni retro. Se amate i Fighting Games in generale, se siete fan di SNK o della serie, o semplicemente se amate i bei giochi, questa SSNGC non deve mancare nella vostra collezione.


PRO:
+I titoli presenti sono rappresentati in maniera impeccabile e sono tutt’ora fantastici da giocare
+Il mitologico SamSho V Perfect!
+Modalità Museo enorme, con tonnellate di contenuti anche inediti

CONTRO:
-Qualche titolo in più avrebbe sicuramente migliorato il pacchetto
-L’online é presente, ma é totalmente morto

Una replica a “Samurai Shodown NeoGeo Collection – Recensione”

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