
Ipponme!
In tanti riconosceranno l’iconica frase urlata dal giudice dei combattimenti nel leggendario picchiaduro di SNK, Samurai Shodown. Quello che stiamo per recensire è l’ultimo capitolo, uscito dopo il tristemente famoso Samurai Shodown Sen del 2008 (di cui probabilmente parleremo più approfonditamente in un articolo a sè stante). Il punto della questione è il seguente: “Sen” fu ricevuto e giudicato talmente male da riuscire, da solo, a mettere l’intero franchise in uno stato di ibernazione, al punto da poter considerare questo nuovo capitolo come un reboot per la serie. E che reboot, se possiamo permetterci! Sguainiamo le nostre katana, e prepariamoci ad affettare il gioco nel dettaglio!
Hajime!
Samurai Shodown (SS o SamSho da ora in poi) è sempre stato un picchiaduro piuttosto differente dagli altri, sin dalla sua concezione. Invece di usare vari stili di arti marziali, basati su calci e pugni, i combattenti di SamSho utilizzavano le armi. Katana, Naginata, Wakizashi… praticamente qualunque arma fosse disponibile nel tardo 1700 è stata rappresentata nel gioco. Uno dei marchi di fabbrica del titolo è stato anche il ritmo dei combattimenti. Laddove la maggioranza dei rivali di SamSho andava alla ricerca di un gameplay sempre più veloce, SS ha sempre mantenuto il suo combattimento lento e metodico come uno dei pilastri su cui costruire il gioco. SS2019 non fa eccezione.
Samurai Shodown è spesso un gioco di attese. I due combattenti si fronteggiano, ognuno in attesa della mossa dell’avversario. E’ qualcosa che adoriamo alla follia, e tutto il gameplay ruota attorno a essa. Il punto è che, siccome i protagonisti usano delle armi, quelle stesse armi sono in grado di infliggere danni terrificanti. Un Heavy Slash particolarmente ben piazzato può affettare facilmente un terzo dell’intera life-bar avversaria. E’ una meccanica di “alto-rischio/alta-ricompensa”, e come tante altre cose in questo SS, la adoriamo. I match iniziano e terminano potenzialmente molto più velocemente rispetto ad altri giochi di combattimento. E’ un “marchio di fabbrica” estremamente distintivo della serie che continua sin dal primo capitolo e siamo assolutamente deliziati dal fatto che quest’ultimo capitolo/reboot continui la tradizione. Continuando a parlare del gameplay, SS2019 vanta i canonici Light, Medium e Heavy Slash (menzionato poco sopra), assieme a un tasto per i Calci, molto utili in caso dobbiate spezzare il ritmo dei vostri assalti e cogliere l’avversario di sorpresa. Cancels, Disarm (l’abilità di far perdere l’arma al nemico), e ovviamente Super di taglio cinematico sono presenti, con queste ultime assolutamente fantastiche da osservare, con incredibili effetti visivi e coreografici spruzzi di sangue a condire la cruda rappresentazione della lotta.
Andiamo a vedere il roster dei personaggi disponibili in questo reboot, un misto di vecchio e nuovo. Iniziamo dai volti noti: Avremo il poster-boy Haohmaru, Nakoruru (una delle preferite dei fan), e avremo i due ninja Hattori Hanzo e Galford (quest’ultimo seguito ovviamente dal leggendario cucciolone Poppy). Saranno poi presenti Genjuro, Charlotte, Earthquake, Jubei Yagyu, Kyoshiro, Shiki (di cui Pierre è assolutamente innamorato. NdMonica), Tam Tam, Ukyo e Yoshitora. I nuovi personaggi introdotti in questa versione invece saranno: Darli Dagger, una piratessa/inventrice che combatte utilizzando una gigantesca sega. Wu-Ruxiang è una sacerdotessa cinese della dinastia Qing che combatte con una sorta di specchio/scudo magico: E’ tremendamente potente e quasi altrettanto imbranata. Per finire, abbiamo Yashmaru Kurama, il nuovo protagonista di questo Samurai Shodown 2019, il quale combatte utilizzando una Naginata. Ora che abbiamo terminato la presentazione del roster, possiamo tranquillamente affermare che, così come con tutte le altre produzioni SNK, ogni singolo personaggio trasuda carisma e personalità, e non vi ci vorrà molto prima di trovare il vostro nuovo combattente preferito.

Ora analizzeremo quello che purtroppo non funziona nel gioco. Per prima cosa, anche se carismatico, il roster base non è tra i più estesi, con soli 16 personaggi. Certo, vi ci vorrà tempo per padroneggiarli tutti, ma abbiamo visto produzioni che già al lancio offrivano molta più scelta. Sappiate comunque al tempo di questa recensione sono disponibili non uno, ma DUE Season Pass (con un terzo appena annunciato. NdPierre). Il primo aggiungerà 5 nuovi personaggi, il secondo ne aggiungerà altri 4, così come il terzo, portando l’ensemble a un soddisfacente 29. Una cosa che abbiamo faticato a digerire è la mancanza di contenuti: Ok, c’è una modalità storia che può essere affrontata con ogni personaggio, con specifiche introduzioni e finali, ma oltre a quello, e alle ormai canoniche modalità time-attack e survival, non troverete altro. Avremmo gradito qualcosa in più da SamSho, anche in virtù del fatto che è un reboot della saga: Perchè non aggiungere le Team Battles, o addirittura una modalità Tag? Ad ogni modo, le cose veramente importanti sono perfettamente calibrate, le meccaniche funzionano e vi daranno accesso a tutti gli strumenti per trionfare nei combattimenti. Quello che non funziona, purtroppo, è il controller di Nintendo Switch, il Joycon. Abbiamo provato e riprovato, sia utilizzando il “d-pad” (termine da prendere con le pinze) che utilizzando lo stick analogico (ed è andata leggermente meglio), ma a conti fatti non c’è stato verso, l’unico modo per godersi l’ultimo picchiaduro di SNK è investire in un buon gamepad o, meglio ancora, un arcade stick. Per questa review, noi abbiamo testato il gioco utilizzando lo HoriPad for Switch di Hori, ed è stato in grado di migliorare l’esperienza complessiva in maniera sostanziale.
Samurai Shodown – Xbox Series X e PlayStation 4
E’ bene spendere due parole sulle altre versioni del picchiaduro SNK, con un focus particolare per la versione Xbox Series X, pinnacolo dell’esperienza SamSho nonchè upgrade gratuito in caso possediate già una copia della versione Xbox One. In primis il gioco mostra graficamente i muscoli rispetto alla versione Nintendo per le ovvie differenze di potenza dei due sistemi, e su Xbox, sempre relativamente alla potenza di calcolo, va fatto notare come i tempi di caricamento siano infinitamente più brevi rispetto alla concorrenza (PlayStation 4 inclusa). La cosa che però migliorerà enormemente l’esperienza di gioco sarà legata al sistema di comando, anche qui con una particolare enfasi sul nuovo e ridisegnato gamepad di Series X: il d-pad sarà infatti precisissimo nell’inserimento dei vari input, e unitamente al “click” meccanico udibile giocando, darà un ottimo feedback sul numero degli stessi. Fidatevi, potrà sembrare una sciocchezza, ma avere il totale controllo dei propri movimenti, specialmente in un genere come i picchiaduro, fa veramente la differenza.

Dopo tutte le parole spese quindi, vale la pena mettersi in casa una copia di Samurai Shodown? La risposta è un sonoro e cristallino SI. Le meccaniche di combattimento, il ritmo di gioco, la colonna sonora, le mosse, i combattenti classici, le nuove aggiunte, tutto in questo gioco si incastra alla perfezione, ogni singolo compenente facente parte di un mosaico che, una volta completato, raffigura un ciliegio, con un solitario ronin che beve sake dalla sua fidata fiaschetta.
Bentornato, SamSho.
POWER-RATING:
8.5/10 (9 su Xbox Series X)
“Ben costruito, divertente, tecnico, SamSho è tornato.”
PRO:
-Meccaniche di gioco profonde e tecniche
-La direzione artistica ha personalità da vendere
-Fantastico roster di combattenti
-Colonna sonora ben orchestrata e “a tema”
CONTRO:
-Carenza di modalità di gioco (single/multi)
-Virtualmente ingiocabile utilizzando i Joycons (Switch)
*Testato utilizzando Horipad for Nintendo Switch di Hori
*Copia review fornita da SNK (Switch) e autofinanziata (Xbox Series X)
5 risposte a "Samurai Shodown – Xbox Series X, PlayStation 4, Nintendo Switch Review"