Di Redazione PW83

-Codice Review fornito da Xbox Game Studios
-Versione Testata: Xbox Series X
-Disponibile per: Xbox Series X|S, PC (Windows, Steam)
-Sviluppatore: Obsidian Entertainment
-Publisher: Xbox Game Studios

I veterani di Obsidian Entertainment ci regalano quello che sanno fare meglio, ovvero un nuovo RPG single-player, esclusiva Xbox!

E’ sempre con grande entusiasmo che noi della redazione di Powerwave83 ci approcciamo ad una nuova produzione di Obsidian Entertainment. Sono anni che giochiamo i loro titoli e vedere il loro logo durante i titoli di testa è sempre stato sinonimo di qualità. A tal proposito, CLICCANDO QUI potete leggere la recensione di una delle loro opere migliori, ovvero The Outer Worlds – Spacer’s Choice Edition, un RPG in prima (o terza) persona realizzato ad opera d’arte condito da una dose di sarcasmo/umorismo non indifferente che lo ha fatto risaltare nel mare di omogeneità che contraddistingue il genere. Oggi andremo ad esaminare l’ultima produzione di questo studio così talentuoso, Avowed. Questa esclusiva Xbox (Microsoft, a dirla tutta) a tema fantasy sarà in grado di rapirci tanto quanto quella ambientata nello spazio profondo?

Non perdiamo tempo ed andiamo a vedere quale sarà la trama che farà da sfondo alle vostre avventure. Nei panni di semi-divinità prescelte dotate di poteri magici nonchè personali “Emissari” dell’Imperatore (il gioco vi chiama “Inviati”, ma a noi suona un po’ strano), al vostro personaggio verrà concessa una quantità di autorità decisamente fuori scala per fare tutto ciò che vuole. Venite quindi inviati in missione nel continente selvaggio delle Terre Viventi per porre fine a una misteriosa piaga di follia chiamata Dreamscourge, il tutto trovando anche il tempo di aiutare chiunque possa aver bisogno di una mano durante i vostri viaggi. Trascorrerete le vostre giornate di gioco a esplorare grotte in rovina ma bellissime, fogne e luoghi dimenticati alla ricerca di bottino e PE, cogliendo ogni opportunità per attaccare bestie e fannulloni con spade, archi e incantesimi. Prima che ce lo chiediate, vi rispondiamo che “sì, questa è fondamentalmente la premessa di ogni gioco di ruolo degli ultimi decenni”, ma questo perché è una formula che funziona in modo affidabile: guardate ad esempio Dragon’s Dogma II, Baldur’s Gate 3, Zelda: Breath of the Wild, Dragon Age: The Veilguard, Elden Ring o dozzine di altri titoli e noterete lo stesso, identico pattern. E Avowed, complice anche l’esperienza di Obsidian nel campo, esegue quasi ogni aspetto più che bene, come vedremo in seguito.

Dove Avowed mostra i muscoli è sicuramente nei comparti relativi a dialoghi e storia. Svelare il mistero del Dreamscourge fungino e delle forze ultraterrene in gioco è un viaggio che vale la pena di vedere fino alla sua conclusione, soprattutto perché le vostre decisioni possono avere un profondo impatto su come andranno a finire le cose: il finale ci ha fatto mettere in dubbio un sacco di cose che avrebbero potuto andare molto diversamente se avessimo fatto scelte differenti, il che potrebbe far valere la pena di un’altra partita per vedere esiti differenti. E anche se di norma non prenderete decisioni importanti finché non state per passare alla zona successiva, ci saranno comunque episodi in cui le conseguenze delle vostre scelte saranno immediatamente e acutamente sentite, fidatevi. Alcune riusciranno addirittura a cambiare la percezione di ogni personaggio presente nel gioco nei vostri confronti. Certo, la maggior parte dei colpi di scena che la trama di Avowed imposta diventano piuttosto evidenti ben prima che il vostro personaggio e i suoi compagni ne vengano a conoscenza, ma è comunque un settore dove Avowed esce a testa alta.

Sempre come da tradizione Obsidian, anche i personaggi di supporto sono ottimi. Scherzare con i quattro compagni della vostra sgangherata compagnia, ognuno dei quali porta con sé le proprie opinioni, problemi personali da risolvere e fantastiche abilità di combattimento e risoluzione di enigmi su cui fare affidamento mentre esplorate le Terre Viventi, è particolarmente piacevole. Proprio come nel sopracitato The Outer Worlds, potrete portare attivamente con voi due di questi furfanti alla volta, il che vi consentirà di sperimentare diverse coppie per scopi meccanici o semplicemente per sentirli criticare le vostre decisioni. Passare il tempo con Kai, il sarcastico mercenario rettile con una passione per la lavorazione del legno, è raramente noioso e portare con sé la maga pelosa, felina e implacabilmente, irriducibilmente, incredibilmente arrapata Yatzli vi garantirà il non dover fare più di quattro passi per sentire qualche allusione sessuale. Purtroppo, sarà tutta una sceneggiata: non sarà possibile avere una relazione con nessuno di loro e i legami sociali che potrete sviluppare saranno piuttosto superficiali. Sembra un errore piuttosto grave, dal momento che è un ottimo modo per creare un senso di cameratismo con la vostra eclettica famiglia ritrovata, e persino una scena sexy con una dissolvenza in nero può darvi qualcosa che vi faccia ricordare un gioco, nel bene o nel male.

Ad ogni modo, quando non starete chiacchierando con la gente del posto, probabilmente li starete mandando all’altro mondo tramite il tumultuoso combattimento di Avowed. Vi scontrerete con i soliti cattivi, dalle tipiche creature e animali fantasy ai funghi antropomorfi e alle persone spinte alla follia dal Dreamscourge. Combattere con armi da mischia e magia sembra più fluido e competente rispetto a molti simili giochi di ruolo fantasy, ma schivare decine di nemici mentre caricano attraverso paludi malaticce e deserti sterili non è così facile come sembra. Noi come da tradizione abbiamo giocato impersonando il classico Guerriero e come arma quella che per noi è un marchio di fabbrica, ovvero la spada a due mani più grande che abbiamo potuto trovare, e bisogna dire che, pur attrezzati di tutto punto, schivare rapidamente e far calare i nostri due metri di metallo contro i nemici è sempre stato coinvolgente. Ogni classe comunque (guerriero, ranger, mago, ecc.) avrà i propri alberi delle abilità che vi consentiranno di fare cose interessanti come ad esempio caricare i nemici a testa bassa, sbilanciandoli e facendoli cadere a terra. Ora, venendo rapidamente alle note negative relative al sistema di combattimento, il nostro problema più grande è che in tutta onestà, non ci sarà una gran varietà di nemici da sconfiggere. Per l’intera durata dell’avventura, ci siamo ritrovati a combattere con la stessa manciata di tipi di nemici ovunque ci avventurassimo, e quasi nessuno di loro era granchè interessante o unico nei suoi comportamenti. Sarà presente, ovviamente, il solito “bestiario classico del fantasy”, come scheletri, ragni di diverse dimensioni, fantasmi, orsi… insomma, nulla che non si sia già visto decine di altre volte. Dopo qualche ora la novità di combattere questi cattivi fantasy “generalisti” e di conseguenza il nostro interesse nell’affrontarli sono venuti a scemare. Ogni tanto arriverà qualcosa di grosso, spaventoso e inaspettato che andrà a spezzare la monotonia, ma queste gradite sorprese sono troppo rare e distanti tra loro.

Fortunatamente ci sarà molto altro da fare e vedere mentre esplorate ciascuno dei quattro massicci hub open-world di Avowed, ognuno pieno di missioni secondarie da completare, piccoli enigmi da risolvere, forzieri nascosti da saccheggiare e persone con cui litigare. Passerete da una città portuale boscosa a una campagna inquietante e corrotta, seguita da un deserto pericoloso e infine una landa desolata con un vulcano attivo che sputa lava in ogni direzione. È una struttura che ricorda i pianeti separati di The Outer Worlds: nessuna delle mappe è particolarmente grande, ma sfruttano al meglio lo spazio a disposizione e sono tutte deliziosamente colorate e piene di personalità, il che è un gradito cambiamento rispetto ai luoghi a volte anonimi e monotoni esplorabili in altri giochi di ruolo. Attenzione però, perchè quelle stesse mappe saranno fantastiche da esplorare la prima volta che le visiterete, ma allo stesso tempo non vi daranno molti incentivi per restare o per visitarle nuovamente, e questo perché i nemici non riappariranno. Sul serio. Da una parte, questa è una benedizione, in quanto non dovrete ripercorrere le stesse aree per combattere gli stessi (pochi) mostri visti la prima volta, ma significa anche che se per qualunque motivo deciderete di tornare in una delle mappe precedenti, sarà totalmente priva di vita. Sono vuote al punto che vi sentirete estremamente pressati a spostarvi nella zona successiva il prima possibile. E’ una sensazione strana, e onestamente anche abbastanza sgradevole.

Per quanto riguarda le altre meccaniche, sebbene non ci siano molte nuove idee che distinguono Avowed, ce ne sono alcune, più piccole e carine, che detto molto onestamente ci piacerebbe vedere implementate in ogni gioco di ruolo pubblicato da qui in avanti. Ad esempio, sebbene ci sia un sistema di resistenza (o stamina) durante il combattimento in cui potrete esaurirvi e perdere la capacità di reagire per un breve periodo, correre non la prosciuga mai, che siate dentro o fuori dal combattimento. Non avete idea di quanto abbiamo apprezzato il fatto che Avowed non abbia mai inflitto il fastidio fin troppo familiare di rimanere costantemente senza energia ogni 15 secondi quando si corre in giro per il mondo. Allo stesso modo, avrete dei limiti di ingombro quando saccheggiate e raccogliete oggetti, ma sarà piuttosto generoso con lo spazio che  concede, indipendentemente dalla classe scelta. Inoltre, solo gli oggetti più grandi come armi e armature contano in relazione al peso effettivo trasportato e la vostra capacità di trasporto, mentre i materiali di consumo, i materiali per la creazione e altri piccoli oggetti sono senza peso, le munizioni per le pistole e le frecce per gli archi sono illimitate e gli oggetti più grandi possono essere smontati sul posto per trasformarli in materiali preziosi (e quindi, senza peso). C’è persino un’opzione che permette di premere semplicemente un pulsante “invia all’accampamento” in qualsiasi parte del mondo per trasportare istantaneamente il bottino nel vostro nascondiglio. Questi piccoli dettagli potrebbero non essere raffinatezze che cambiano il genere, ma risolvono agilmente frustrazioni che piagano il genere da decenni (specialmente nei giochi Bethesda: vero, Morrowind/Oblivion/Skyrim/Fallout/Starfield?), quindi non possiamo che ringraziare Obsidian per aver finalmente rimosso alcuni attriti tradizionali dei giochi di ruolo.

Sappiamo benissimo che la prima cosa che avete fatto una volta cliccato su questo articolo è stato andare in fondo alla pagina per vedere il voto assegnato. Quindi? Cos’è che non ci ha convinto? Cos’è che gli ha fatto perdere un punto percentuale e mezzo rispetto a The Outer Worlds? E’ una domanda veramente difficile, e anche noi ci siamo scervellati sul perchè non fossimo pienamente soddisfatti mentre ci avventuravamo per le Terre Viventi. In fin dei conti, analizzando il tutto, il gioco è tecnicamente ottimo, realizzato ottimamente e tra l’altro ottimizzato alla grande (nessun bug/glitch riscontrato in fase di testing), la trama è interessante, i personaggi sono scritti meravigliosamente, il mondo di gioco è intrigante, pieno di segreti e valevole di essere esplorato, il combattimento è ottimo e funziona egregiamente, le meccaniche implementate risolvono problemi che affliggono l’intero genere da decenni e anche la colonna sonora, anzi, l’intero comparto audio (doppiaggio incluso), è esemplare. Abbiamo provato a puntare il dito su ogni aspetto, cercando di capire se era quello il motivo per cui il gioco non ci aveva preso fino in fondo, e alla fine abbiamo capito qual è il problema di base di Avowed. Avowed non fa nulla che non sia già stato fatto da qualche altro gioco, che si parli del portfolio di Obsidian nello specifico o di altri sviluppatori. Il sapore che lascia in bocca è quello, sgradevole e vagamente acidulo, del deja-vu. Anche il fondamento della trama in sé, pur interessante, ci ha riportato alla mente quello di Hell’s Paradise di Yūji Kaku, un manga/anime dove anche lì era presente una sorta di maledizione/infestazione vegetale/fungina; il combattimento di Avowed funziona egregiamente, ma lo abbiamo già visto in letteralmente qualunque altro RPG in prima persona sviluppato da Bethesda o addirittura Obsidian stessa… insomma, il problema più grave di Avowed, per noi, è che gioca troppo sul sicuro.

Tirando le somme, grazie ad un fantastico worldbuilding e una caratterizzazione dei personaggi stellare, Avowed avrà l’indubbio pregio di ricordarvi del perché vi siete innamorati dei giochi di ruolo. Tuttavia, il quadro generale è che gioca fin troppo sul sicuro, con un’avventura fantasy di routine che è più familiare che evolutiva, aggravata da una varietà dei nemici scarsa che fatica a mantenere le sue battaglie di spade e stregoneria interessanti a lungo. Anche se non reinventa la ruota o lascia un segno memorabile sul genere, tuttavia, è ancora perfettamente competente in quello che fa, tra cui combattimenti caotici, sistemi di aumento del livello e una progressione del bottino che consente di costruire il tipo di personaggio che volete interpretare e decisioni significative che possono avere un impatto enorme sul mondo. Inoltre, il tutto è sorprendentemente tecnicamente stabile rispetto ai suoi competitor. Noi ci siamo divertiti ad esplorare le Terre Viventi e pensiamo che piacerà a molti altri giocatori, a patto di non aspettarvi che Avowed vi mostri qualcosa che non avete già visto prima.

POWER RATING:
7.5/10
“Avowed è un RPG creato ad opera d’arte e dove tutto funziona, come da tradizione Obsidian. Peccato quindi che una softhouse di quel calibro abbia deciso di giocarla fin troppo sul sicuro, perchè avremmo potuto avere tra le mani il nuovo riferimento del genere, in ambito fantasy.“

PRO:
+ Tutto funziona egregiamente
+ Comparto tecnico impeccabile
+ Meccaniche di gioco pressoché perfette: risolvono problemi vecchi di decenni
+ Caratterizzazione dei personaggi esemplare
+ Comparto audio di prim’ordine

CONTRO:
Tutto sa di già visto, un peccato considerato il team dietro a The Outer Worlds e Planescape: Torment
– Poca varietà nei nemici

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