Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da Forever Entertainment
-Testato su PlayStation 4 PRO
Jujubee e Forever Entertainment ci portano a bordo del KURSK, il tristemente famoso sottomarino nucleare. Scoprite nella nostra recensione tutti i segreti del primo gioco/documentario che ci sia capitato di provare!
Nel 2000, il sottomarino nucleare russo Kursk ebbe problemi di natura tecnica nel Mare di Barents: una serie di esplosioni causate da siluri difettosi nello scafo distrussero la nave, provocando la morte dei 118 marinai a bordo. Le autorità russe furono pesantemente criticate per la loro tardiva risposta al disastro e da allora è diventato un evento altamente analizzato, con documentari e film che coprono la tragedia. Ora c’è un “gioco documentario” che tenta di fare lo stesso, il tutto aggiungendo una trama fittizia a fare da corredo.

Giocherete Kursk come un’avventura in prima persona, in cui interpreterete il ruolo di una spia americana che sta salendo a bordo dello sfortunato sottomarino per rubare segreti e in linea di massima cercare di fare più danni possibili. La vostra copertura sarà quella di un ufficiale navale russo e il gioco inizierà nel bel mezzo del disastro, quando sarete intenti a cercare di mettervi in salvo cercando di fuggire dalla vostra cabina. Presto però, la narrativa riporterà i giocatori indietro nel tempo, a prima che la nave salpi, in un hotel a Mosca in attesa dei vostri ordini. La storia vi porterà poi attraverso il viaggio verso il Kursk, salendo prima a bordo e poi verso l’inevitabile risultato, in una sorta di crescendo di intrighi che andrà a culminare con il terribile disastro.

Per quanto riguarda il gameplay, in Kursk vi troverete a camminare all’interno del sottomarino raccogliendo oggetti ed esaminandoli. Potrete anche usare alcune apparecchiature di spionaggio, come un grimaldello elettronico (che farà partire un piccolo puzzle/mini-gioco). Potrete inoltre hackerare i computer, cosa che anch’essa darà il via ad un altro mini puzzle. Dovrete comunque stare attenti mentre effettuate una di queste azioni perché se verrete individuati da qualcuno dell’equipaggio, il gioco finirà e dovrete ripartire dal checkpoint più vicino. Ci sono anche un sacco di piccoli giochi arcade sparsi per il sommergibile; cose con cui è divertente passare un po’ di tempo, come il buon vecchio Snake, che tanto ci ha tenuto compagnia con i nostri primi cellulari. Bello!

L’intero gioco è oggettivamente ambizioso e in linea di massima funziona, ma c’è qualcosa di un po’ goffo e confuso in Kursk. Ad esempio, quando sipercorrerà il sottomarino dovrete attraversare molti compartimenti diversi, muovendovi attraverso i vari compartimenti stagni. C’è un’animazione per entrare nel portello che impiega circa sei secondi per essere eseguita; dopo la centesima volta inizia decisamente a stancare. E’ un problema, se ricordate, di cui già ci lamentammo durante la recensione di Shenmue 3. Andate a rileggerla per capire cosa intendiamo.
La maggior parte del gameplay consisterà nell’ accettare missioni o semplicemente passeggiare per il sottomarino incontrando una specifica persona, o prendere un oggetto e portarlo da qualche altra parte. Ci sarà veramente molto da camminare, e se combinato con l’animazione dei portelli stagni di cui abbiamo parlato poco sopra e gli ambienti claustrofobici del Kursk, la cosa può diventare un pelo noiosa se ripetuta nel corso delle sue 6-7 ore di svolgimento.

A livello puramente visivo, abbiamo notato una bella attenzione ai dettagli. Gli sviluppatori hanno ovviamente studiato il sottomarino e tutti i suoi layout, e il gioco riesce perfettamente a dare un senso di claustrofobia mentre vi muovete nelle aree strette e anguste. C’è anche una scena iniziale in un hotel di Mosca, fantastica, con una splendida vista panoramica sulla città. C’è inoltre anche un’eccezionale attenzione ai dettagli nella documentazione che si trova dentro al sub, con piccoli stralci di tecnologia del primo millennio sotto forma di PDA e console di gioco. Il problema? Le animazioni dei personaggi sembrano un po’ prive di vita e per quanto siano riprodotti nelle loro routine lavorative, si muovano e facciano i loro giri, il loro aspetto è quello, un po’ inquietante e “plasticoso”, di alcuni giochi della passata generazione.

Tirando le somme, Kursk aveva dalla sua un enorme potenziale, che lo avrebbe potuto fare arrivare al cospetto delle migliori avventure in circolazione. Purtroppo, alcune scelte infelici di gameplay e un ritmo di gioco eccessivamente blando lo relegano un paio di gradini sotto. Detto questo, l’ambientazione non-canonica, il prezzo budget e la trama interessante ci mettono nella posizione di consigliarvelo, specialmente se siete in cerca di qualcosa di diverso rispetto a quanto abitualmente disponibile.
POWER RATING:
7.0/10
“KURSK è un prodotto ambizioso che solamente per poche discutibili scelte di gameplay non riesce ad entrare nell’Olimpo dei giochi di avventura.”
PRO:
-Trama interessante
-Tecnicamente ben fatto
-Tanti minigiochi interessanti
-Il Kursk è realizzato in maniera fedele
CONTRO:
-…i comparti stagni.
-Gameplay lento e potenzialmente noioso
