Di Redazione PW83

Abbiamo speso diverso tempo testando il nuovo titolo From Software, di seguito le nostre impressioni a freddo. Benvenuti a Sepulcride!

Se ci conoscete individualmente, non avete bisogno di spiegazioni in merito al nostro amore verso i titoli From Software. Se invece siete nuovi lettori del sito, ecco un breve vademecum per mettere in prospettiva quanto abbiamo giocato ed adorato le produzioni della software house nipponica che ha cambiato l’intero ecosistema degli action-rpg. Abbiamo fondamentalmente giocato ogni singola uscita della (ai tempi) piccola softhouse, iniziando da King’s Field, passando per tutte le iterazioni del leggendario Armored Core, testando titoli meno famosi come Echo: Night Beyond, Evergrace e i due capitoli, purtroppo mai abbastanza apprezzati, di Otogi. Abbiamo anche giocato ed apprezzato Chromehounds, Lost Kingdoms (che introduceva il concetto della “nebbia portatrice di sventura”, poi ripreso da Demon’s Souls) e addirittura il bistrattato Eternal Ring, titolo non eccelso ma che pareva dovesse reinterpretare il concetto di GDR in prima persona portato in dote da King’s Field e Shadow Tower: una realizzazione frettolosa ne decretò però la sosta forzata.

Chiaramente, abbiamo giocato ed amato la seconda generazione di titoli From Software, partita da Demon’s Souls per PlayStation 3, e proseguita, stavolta in versione multipiattaforma, con la trilogia di Dark Souls, così come l’esclusiva PlayStation 4, il famoso Bloodborne. Insomma, tutto questo carosello di titoli per farvi capire che ormai sappiamo come lavorano i signori capitanati da Hidetaka Miyazaki, attuale CEO della compagnia. Tutto questo ci porta, inevitabilmente, all’argomento dell’articolo, l’ormai famoso Elden Ring. Abbiamo avuto modo di provarlo durante i Network Test programmati da Bandai Namco, e siamo qui per raccontarvi la nostra esperienza con il titolo.

Difficile scegliere un punto specifico da cui iniziare, quindi vi racconteremo la nostra esperienza passo-passo, rivivendo gli eventi nell’ordine cronologico in cui li abbiamo vissuti. La prima scelta è stata quella del dover selezionare una classe. Siamo fondamentalmente andati a “sentimento” (o simpatia) e ci siamo basati sulle nostre precedenti esperienze. Per questo, tra le cinque disponibili, abbiamo scelto il Lupo Sanguinario, un soldato coperto da armatura con una spada bastarda, un’ arma che in tutta onestà non ci ha mai convinto appieno, ma perlomeno inizialmente era la cosa più vicina alla nostra adorata Zweihander. Scelto il personaggio, eravamo pronti: finalmente stavamo provando con mano Elden Ring.

In-game, la prima sensazione provata in assoluto è stata quella di… familiarità. Elden Ring (ER da ora) è senza dubbio alcuno un gioco di From Software. Questo significa che chiunque abbia giocato Dark Souls, Demon’s, Bloodborne o Sekiro si sentirà subito a casa. Badate, non in termini di mappatura dei comandi, grafica, ambientazione… nulla di tutto ciò. E’ una sensazione più intima, legata ai movimenti del personaggio in relazione agli imput, alla reattività dello stesso, a fattori non necessariamente associabili a qualcosa di tangibile. Abbiamo adorato questa sensazione. Dopo aver familiarizzato con i comandi e l’aver combattuto la memoria muscolare legata a migliaia di ore di gioco con i precedenti titoli, ci siamo addentrati nel livello iniziale (un tutorial, fondamentalmente) e giusto al termine dello stesso, due enormi porte si ergevano tra noi e la libertà.

Ricordate quando abbiamo parlato di familiarità? Bene, quella stessa sensazione si è tramutata in disorientamento non appena varcata la soglia fatidica, quella che andava ad introdurre il nostro personaggio alle terre di Sepolcride, location dell’intero Network Test. Davanti a noi, uno scenario da sogno, immerso nel verde, con verdi colline su cui si adagiavano le rovine di una civiltà da tempo perduta, il tutto mentre un gigantesco, mostruoso ma al contempo elegante albero dorato si ergeva nel cielo. E’ difficile rendere a parole lo spettacolo visivo che ci si è parato dinnanzi. Meno difficile è sicuramente descrivere il nostro cruccio legato al “dove” procedere, ed è qui che ER introduce la prima novità. Nei Luoghi di Grazia, fondamentalmente i vecchi bonfire/archstones (falò/arci pietre) di Dark e Demon’s, un flebile raggio color oro vi punterà indicativamente verso il prossimo obiettivo. Comodo, considerato quanto estese sono le aree di gioco (ovviamente il tutto è da prendersi con le pinze, possiamo basarci solo su quanto visto nel Network Test).

Senza spoilerare nulla, sappiate che l’area giocabile di questo Network Test, da quello che abbiamo appreso, sarà solamente la prima di tante, ed a giudicare dall’estensione della stessa, Elden Ring sarà un gioco enorme. Incredibili le aree ed i differenti biomi che abbiamo potuto visitare, tutti estremamente caratterizzati e dotati di una propria identità, seppur facenti parte della stessa macro-area. Relativamente vicine l’una all’altra, abbiamo potuto trovare una spiaggia popolata da mostruosità tentacolari, accampamenti militari, paludi infestate da terrificanti libellule, scuri boschetti abitati da branchi di lupi, misteriose grotte ricche di segreti e un titanico castello in rovina abitato da ogni sorta di mostruosità che svolgeva anche il compito di destinazione finale per questo Test. Dovessimo basarci solo ed esclusivamente su quanto testato con mano, possiamo già azzardare che l’esplorazione del mondo di gioco non solo rivestirà un ruolo cruciale per la crescita del personaggio e, ovviamente, per il ritrovamento di equipaggiamento raro, ma sarà anche una delle maggiori fonti di gioia dell’intera esperienza.

A livello di gameplay vero e proprio, fatta eccezione per un paio di modifiche sostanziali, Elden Ring potrebbe essere tranquillamente ri-brandizzato come Dark Souls 4, e nessuno se ne accorgerebbe. Non che sia una cosa negativa. Attacchi veloci, pesanti, rotolate, parate, parry, magie, evocazioni, PvP: tutto funzionerà secondo lo schema che abbiamo imparato ad apprezzare negli anni. Cambieranno però un paio di cose fondamentali: in primis brandire l’arma con entrambe le mani dovrà essere attivata mediante la bizzarra combo di Y+RB (Triangolo+R1), un po’ scomoda se abituati alla classica pressione singola dei precedenti giochi, ma la novità sarà da ricercarsi nel fatto che finalmente sarà possibile saltare premendo un singolo tasto in luogo della laboriosa combinazione utilizzata nei precedenti lavori From Software (Corsa+Corsa, scomodissimo). C’è da dire che senza questa modifica, esplorare alcune delle ambientazioni più verticali sarebbe stato virtualmente impossibile. Sempre in merito all’esplorazione, impossibile non menzionare la possibilità di correre liberi come il vento per le lande di Sepulcride (o quel che sarà nella versione finale) in groppa a Torrente, il vostro destriero fantasma. Non nascondiamo che prima di provare questa nuova feature eravamo estremamente scettici in merito: Possiamo tranquillizzare tutti dicendo che il cavallo di Elden Ring si comanda molto meglio di quanto visto in altre produzioni di cui non faremo il nome. Ultima ma non meno importante è l’introduzione di una modalità Stealth. Premendo l’analogico di sinistra, il personaggio assumerà una posizione prona, rendendolo più difficile da vedere per i nemici. Sembrerà una modifica da poco conto, ma ci ha permesso di liberare alcune aree piuttosto affollate senza richiamare l’intero esercito nemico sulla nostra posizione: qualche passo felpato, un attacco critico da dietro (il classico backstab), e avanti verso il prossimo obiettivo.

Eccoci alla fine di questo mini-viaggio con quello che è stato il nostro primo hands-on con il titolo From Software. Abbiamo volutamente evitato di parlare di trama, mitologia e avvenimenti legati alla storia: un po’ perché il Test, in questo senso specifico, non era esattamente pieno di dettagli, e un po’ perché in tutta onestà, anche noi abbiamo voluto rimanerne il più allo scuro possibile, rimandando al test della versione completa il fatidico momento in cui scopriremo cosa ha ideato George R.R. Martin in quella che è la sua comfort-zone, il dark-fantasy medievale. Chiudiamo con una considerazione: se quanto visto è una effettiva dimostrazione della effettiva qualità del titolo, possiamo già consigliarvi di correre a prenotarlo.

Elden Ring verrà pubblicato il 25 Febbraio 2022 per Xbox Series X|S, Xbox One, PlayStation 4, PlayStation 5, Steam.

Posted by:Powerwave83

Una risposta a "Anteprima: #EldenRing – La naturale evoluzione della formula"

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