Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da EastAsiaSoft
-Versione Testata: Xbox One
-Disponibile per: PlayStation 4/5, Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch, PC
Una lettera scritta con il sangue, sette protagonisti, una maledizione. Benvenuti alla recensione di The Letter: A Horror Visual Novel!
Il genere “horror”, inteso nel senso più ampio del termine, é sicuramente uno di quelli che può vantare il maggior numero di iterazioni, se prendiamo in esame le diverse interpretazioni dello stesso. Abbiamo i libri horror con il loro spaventare il lettore mediante l’immaginazione dello stesso, abbiamo ovviamente i film horror, con i loro jump-scares (per la maggior parte), ed abbiamo anche i videogiochi horror, con i survival in stile Silent Hill e Resident Evil, i walking simulators come i due Outlast, ed abbiamo anche gli action-horror, come Dead Space e compagnia. Il punto é: in questo marasma di interpretazioni, sarebbe possibile adattare una visual novel a questo genere? La risposta, e siamo estremamente contenti di potervela riferire, é un onestissimo “Sì”.

Il problema dell’adattare una visual novel, un genere piuttosto “bizzarro” di per sé, non sarebbe tanto nel comparto legato al gameplay, quanto nella natura stessa del medium. Vedete, come abbiamo scritto poco sopra, alcuni vettori sono, per mancanza di un termine migliore, più “portati” a descrivere o mostrare determinate situazioni: un libro può lasciarvi a elucubrare su quanto avete appena letto, un film può spaventare e disgustare con immagini ad effetto. Ma un videogioco? Nel caso di alcune “specializzazioni” non c’è nessun problema, visto che funzionano fondamentalmente come un film. Ma una visual novel? Fondamentalmente no, per sua stessa natura. Sono giochi dove si avanza click per click leggendo quanto appare su schermo, con la saltuaria scelta da effettuare. Sono troppo lente per stupire, e troppo esplicite nelle immagini per le elucubrazioni letterarie di poco sopra. Quindi, come fa questo The Letter a funzionare così bene?

The Letter: A Horror Visual Novel si impone di dimostrare che le nostre ipotesi sono sbagliate. Vuole convincerci che un terrore strisciante è assolutamente possibile entro i confini di una visual novel. Piuttosto che essere il cugino povero di tutti questi altri, comprovati orrori, prende da loro tutte le parti migliori.
Per fare in modo che ciò accada, The Letter ha un asso nella manica: è il romanzo visivo più bello che abbiamo avuto il piacere di interpretare (giocare? leggere?). Non è nemmeno parente di altre produzioni. Laddove altre visual novel troveranno escamotages per volgere il tutto a loro favore, distorcendo la trama in modo da poter riutilizzare gli sfondi o cercando di accontentarsi di tre pose dei personaggi, The Letter: A Horror Visual Novel trabocca di opere d’arte. Ci sono centinaia di luoghi, praticamente tutti i personaggi parlanti sono rappresentati e hanno dozzine di pose ciascuno. I personaggi saranno anche animati, sbattendo le palpebre e sincronizzando le labbra con il dialogo completamente doppiato. Ah, una piccola nota per i giocatori meno anglofoni: il gioco é interamente in Inglese, scritto e parlato. Con così tante singole opere d’arte da creare, verrebbe da pensare che The Letter: A Horror Visual Novel adotti uno stile abbozzato, ma è stupendo. Lo stile è a metà strada tra anime e realismo, e i personaggi sono assolutamente fantastici.

L’opera d’arte dà ai narratori la sicurezza di soffermarsi sulla sua storia. È la storia di una villa infestata che viene ristrutturata e venduta da agenti immobiliari locali. La rendono disponibile per un open day in cui uno degli agenti, Isabella, si imbatte in una stanza nascosta. In essa, trova una lettera con le parole “Aiutami” ripetute nel sangue, insieme alla richiesta di trasmetterla ad altre cinque persone. Non ha problemi a farlo, poiché la lettera le cade dalle mani non una ma due volte, esponendola ad altre sei persone. Sembra che lo stia facendo apposta. Ognuna delle vittime, inclusa una coppia benestante che acquista la villa, inizia ad avere visioni di un fantasma e quelle visioni diventano sempre più manifeste e mortali.

È una storia estremamente familiare, poiché l’intero processo ricorda la VHS di The Ring e il fantasma assomiglia molto, beh, al fantasma di The Ring. Anche la “dimora inquietante” è stata un pilastro dell’horror da quando il genere esiste. È il perfetto esempio di “derivativo”, ma ehi, consente alla storia di procedere. The Letter: A Horror Visual Novel prende una foglia dal libro di Pulp Fiction e decide di vedere gli stessi eventi da sette diverse prospettive. Inizierete con Isabella, un’agente immobiliare, e seguirete le sue avventure per un paio d’ore. Una volta che avrete segnato il suo destino, salterete indietro nel tempo fino a Hannah, metà della coppia benestante, poi Zachary, un fotografo, e via via attraverso i sette individui fino all’insopportabile Luke, l’altra metà della coppia di ricconi. Una volta che avrete finito con The Letter: A Horror Visual Novel, conoscerete intimamente la sua linea temporale.

The Letter ha tra i suoi punti forti il concetto di orrore. Se gli sviluppatori hanno deciso di dimostrare che i romanzi visivi possono essere un veicolo per l’horror psicologico, allora – congratulazioni – hanno raggiunto il loro obiettivo. Sporadicamente, il mondo di The Letter: A Horror Visual Novel prenderà in prestito il concetto da Silent Hill, passando a una versione alternativa del mondo, intrisa di sangue, che segnala che il fantasma è vicino. Funziona a meraviglia. Saprete che è ora di prestare attenzione. La colonna sonora si produrrà in scricchiolii e sibili, l’inquadratura diventerà piena di sangue e inizierete ad esplorare le ombre dell’immagine alla ricerca del fantasma. E poi ve la troverete in faccia, con gli occhi spalancati e con i denti, e vi scoprirete a rabbrividire. Le sezioni horror sono le parti migliori del gioco.

Ma poi il “flow” colpisce un dosso. Per cercare di trasmettere la disperazione del vostro personaggio, The Letter: A Horror Visual Novel si riduce ad utilizzare i QTE. Potrebbe essere necessario attutire il respiro premendo A mentre un cursore rimbalza su e giù su una barra, potrebbe essere necessario spammare un pulsante per scappare, ed altro ancora Questi piccoli giochi simili a Wario Ware sono una seccatura: raramente avranno un tutorial, quindi dovrete indovinare cosa vogliono e hanno una difficoltà decisamente folle. Uno in un ascensore e un altro in un ufficio sono così stranamente difficili che abbiamo dovuto saltarli dopo alcune dozzine di tentativi. Ringraziamo The Letter: A Horror Visual Novel per aver incluso la feature, ma viene da chiedersi perché debba essere così scostante ed irregolare. Indipendentemente da ciò, anche quando i QTE sembravano fattibili, erano una pausa di immersione non necessaria, spezzando l’atmosfera creata fino a quel punto.

Tirando le somme, se siete amanti del sudore freddo, di quel brivido lungo la schiena o dei peli ritti sugli avambracci, non perdete questo The Letter: A Horror Visual Novel. Certo, non è esente dai difetti: in primis potrebbe essere considerato troppo lungo, con la sua ventina di ore di gioco richieste, e in seconda analisi, con il suo essere bloccato nell’arco temporale di un paio di settimane rivedrete spesso eventi già vissuti con pochi o nessun cambiamento, e per finire, i QTE sono semplicemente atroci e troppo difficili. Nonostante questo però, il lavoro del team filippino YangYang é assolutamente encomiabile, con una cura certosina, personaggi caratterizzati ottimamente ed una atmosfera superba.
POWER RATING:
8.0/10
“The Letter é, perdonateci il gioco di parole, una lettera d’amore verso il genere horror, e la prova lampante che anche le visual novel possono spaventare.”
PRO:
+Artwork delizioso
+Atmosfera superba
+Completamente animato e doppiato
+Ottima colonna sonora
CONTRO:
-QTE pessimi
-Ripetitivo, per sua stessa natura
