Di Redazione PW83

-Codice Review fornito da Finji
-Versione Testata: Xbox Series X

-Disponibile per: Xbox One, Xbox Series X|S, PC (Windows), Mac

Finji ci porta in un delicato mondo fantastico, scoprite i segreti di TUNIC nella nostra review!

Sappiamo già cosa state pensando, dopo aver guardato il trailer e letto le varie news che hanno preceduto questa review: “E’ un clone di Zelda!“, oppure ancora “Come hanno fatto a pubblicare un gioco simile senza essere perseguiti legalmente da Nintendo?” e sotto un certo punto di vista, non possiamo darvi torto, perchè oggettivamente, a una prima, superficiale analisi, sia il mondo di gioco che soprattutto il protagonista, tolto il fatto di essere una adorabile volpe, sia decisamente ispirato al Link di Nintendiana memoria. La spada, la tunica, lo scudo… insomma, capiamo il concetto del rendere omaggio, ma un conto è ispirarsi, un altro è letteralmente effettuare il classico Ctrl+C – Ctrl+V. A tal proposito, vi consigliamo la lettura di quest’altra recensione, sempre sullo stesso concetto (CLICCAMI!). Il punto è che, pur traendo palesemente ispirazione dal leggendario action-RPG di Nintendo ed anzi, dichiarando apertamente che l’ispirazione proveniva esattamente da quel gioco, i ragazzi di Finji sono riusciti nell’intento di creare non solo un gratificante tributo ad una delle pietre miliari del videogaming a 360°, ma anche una stupenda perla indipendente che val la pena di essere giocata, senza se e senza ma.

Giocatelo, dicevamo: divertitevi, perché anche se Tunic può sembrare una semplicistica iterazione isometrica del concetto di action-RPG che trae chiara ispirazione dai primi giochi di Legend of Zelda, in realtà è un’esperienza decisamente hardcore che metterà ferocemente alla prova sia la vostra mente che le vostre abilità di combattimento. Non è “Zelda ma ancora più carino”, come può suggerire il suo eroe dalla folta coda. Invece, Tunic ci ha colto alla sprovvista con il suo combattimento impegnativo e gli enigmi complessi, e dobbiamo ammettere che funziona meravigliosamente su quella premessa. Una delle cose che preferiamo di Tunic è che, così come i classici della vecchia scuola da cui prende chiaramente ispirazione e allo stesso tempo anche dal Dark Souls (CLICCA QUI per la recensione) che cita nella difficoltà del suo sistema di combattimento, non vi dirà nulla. Meno di niente, a conti fatti: quasi tutti i dialoghi e il linguaggio di gioco sono in uno script indecifrabile, Tunic non parla mai e non ci sono indicatori legati agli obiettivi, suggerimenti o vaghi indizi da seguire. Tutto va intuito, cosa che si fa in parte attraverso l’esplorazione ma soprattutto attraverso le singole pagine del manuale di istruzioni in-game che troverete sparse per il mondo.

Quando non sarete con il naso infilato nel vostro manuale di istruzioni, vi troverete nell’oltremondo o in uno dei tanti dungeon in cui taglierete, bloccherete, scatterete e schiverete la strada verso la vittoria contro l’ampia varietà di nemici di TUNIC. È importante sottolineare che non imparerete davvero nessuna nuova mossa dopo aver acquisito la spada nella prima ora; invece, saranno le vostre tattiche a doversi evolvere. Ciò includerà fare buon uso non solo di quella serie di mosse di base in modi nuovi, ma anche dei vostri oggetti, le cui applicazioni non sono, come sospettabile, nemmeno menzionate. Dai candelotti di dinamite agli oggetti magici – che troverete tutti nascosti nei forzieri del mondo di gioco e che possono essere acquistati da un negoziante terrificante ma innocuo – capire cosa fa ciascuno di essi e utilizzarli con strategie intelligenti porterà al successo molto più spesso rispetto alla rapida pressione del pulsante di attacco. Ma a volte, avrete bisogno di entrambi.

I vostri avversari non sono mammolette: anche il più semplice dei nemici, come un Husher o un Autobolt, può prosciugare rapidamente la vostra salute. La loro intelligenza artificiale non si distingue per essere eccessivamente intelligente o viceversa incredibilmente stupida, ma ognuno dei loro colpi lascerà il segno. Troverete anche versioni eroiche e più grandi dei cattivoni di vario tipo, che si muoveranno più lentamente ma colpiranno altresì più duramente. Buona fortuna. E se ve lo state chiedendo, potrete salvare il gioco solamente nei santuari illuminati dalle fiamme sparsi per il mondo, e così facendo ripristinerete la vostra salute e le barre magiche. Il compromesso è ovviamente che anche tutti i nemici verranno ripristinati. Questo è un chiaro cenno a Dark Souls. Parliamo ancora un po’ di quelle battaglie con i boss. Saranno molte, saranno memorabili e saranno quel tipo di cattivi che rimane impresso. Non ci sono impostazioni di difficoltà tra cui scegliere in Tunic: c’è solo “Arrangiatevi”. Il momento in cui finalmente abbatterete uno di questi boss vi ripagherà con una sensazione di vittoria meritata. Esattamente come nel titolo From Software.

Come in un classico Zelda con visuale dall’alto (A Link to the Past, ad esempio), Tunic ha molti strati in stile Metroidvania da pelare, e anche questo fa parte di ciò che amiamo del gioco. Quando vedrete un posto che non potete raggiungere, o una porta a cui non potete ancora accedere, o qualcosa che non capite come attivare, sappi che alla fine otterrete quello strumento specifico e quando tornerete per vedere cosa vi ha fatto impazzire per ore avrete finalmente delle soddisfazioni. Anche il mondo di Tunic, in generale, è un posto incantevole. L’overworld è luminoso e colorato, mentre ogni dungeon ha il suo aspetto e la sua atmosfera, dalla tradizionale grotta infestata da ragni in stile fantasy al monastero quasi fantascientifico.

Tirando le somme, impossibile non tessere le lodi di Tunic. Sarà anche derivativo nel suo attingere ad altre fonti per ispirazione, ma il risultato finale è un titolo che lascia un piacevole retrogusto nella bocca, fresco e saporito. Giocatelo, non ve ne pentirete.

POWER RATING:
9.0/10
“Attingerà a piene mani da fontane rinomate come Zelda e Dark Souls, ma il risultato finale ottenuto da questo Tunic è ben più della semplice somma delle parti. In egual misura delicato e brutale, è una esperienza da provare.”


PRO:

+Artisticamente adorabile
+Senso di progressione e scoperta superlativo
+Tecnicamente solido
+Combattimento profondo e soddisfacente

CONTRO:
-Forse un po’ troppo derivativo

Posted by:Powerwave83

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