Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da Deck 13
-Versione Testata: Nintendo Switch
-Disponibile per: Nintendo Switch, PC
Sviluppato con l’intenzione di far rivivere ai giocatori il periodo d’oro dei platform 3D visti su PlayStation e Saturn, Lunistice è stato programmato da una sola persona!
“A Grumpy Fox” (una volpe scorbutica), questo l’alias scelto da Dennis Kröner, il singolo sviluppatore tedesco che si è occupato della programmazione del gioco, doveva sicuramente essere un fan dei vari platform 3D usciti per la generazione a 32 bit. Spyro, Crash, Sonic e via dicendo, potremo trovare influenze provenienti un po’ da tutte queste miliari in Lunistice. Andiamo a vedere se, come si suol dire, il gioco è valso la candela.

Innanzitutto è bene precisare che il titolo ha avuto un processo di sviluppo… travagliato, per usare un eufemismo. Nato da un progetto che avrebbe dovuto aprirsi e chiudersi nell’arco di 30 giorni (suppergiù), la genesi di questo Lunistice si è poi protratta per poco meno di un anno. Ora però, disavventure a parte, il gioco è finalmente tra noi, e possiamo quindi valutarlo.
Iniziamo parlando della trama, che vedrà Hana, una simpatica tanuki (procione Giapponese spesso legato al folklore nipponico) alle prese con un terribile problema. Dopo un evento noto come “Moonfall”, la soffice protagonista è una delle tante vittime rimasta bloccata nei suoi stessi ricordi fratturati e che dovrà trovare una via d’uscita, sotto l’occhio vigile di un assistente sconosciuto.

Ambientare il gioco all’interno di un sogno, o di memorie, lascia ovviamente ampio spazio all’immaginazione, cosa che a sua volta permetterà allo sviluppatore di turno di non porsi alcun limite in termini di concept-art o world-building. Lo stesso accade in questo Lunistice, che vedrà livelli realizzati seguendo una sorta di surrealismo low-poly: Troveremo livelli ispirati a una foresta autunnale, una rivisitazione psichedelica dello spazio e un livello realizzato interamente da diversi… alimenti. Lo stile artistico accattivante ha un aspetto poligonale lo-fi in grado di rendere immediatamente riconoscibile l’era PSX e Sega Saturn. Non nascondiamo che spesso abbiamo perso una vita e mancato un record perché vistosamente imbambolati ad osservare non tanto quanto stesse arrivando verso di noi, ma quello attorno a noi. Il comparto artistico di Lunistice è semplicemente delizioso.

Veniamo ora al gameplay, letteralmente la più importante tra le fette che compongono un videogioco, e in misura ancora maggiore un platform 3D che fa della sua ispirazione un cavallo di battaglia. La vostra principale combo di azioni sarà quella di correre e saltare, ma non finisce qui: Vi ritroverete a scivolare sulle ringhiere a velocità supersonica e Lunistice lo fa in piena forza. Hana potrà anche attaccare facendo girare la coda tutto intorno, facendole eseguire l’equivalente di un doppio salto per raggiungere le piattaforme più ardue. Proprio come i classici platform PSX/Saturn, sarete continuamente impegnati a cercare di ottenere il voto “S”, incoraggiandovi a imparare ogni angolo delle mappe.

Tecnicamente, Lunistice si difende più che bene, come già detto, ma non per il solo merito del comparto grafico e dell’era videoludica che cerca di rappresentare. Anche il comparto sonoro è assolutamente di prim’ordine, con melodie che non sfigurerebbero nell’ultimo capitolo di Sonic pubblicato da SEGA.
Tirando le somme, non possiamo che apprezzare quanto svolto da Dennis. Lunistice è un titolo che, considerate tutte le variabili presenti nell’equazione tra lo sviluppo e il numero di persone attivamente al lavoro sul titolo (una sola, lo ricordiamo), ci fa chiudere gli oggi su alcune sviste comuni anche a titoli ben più blasonati, come l’ormai classica mancanza di riferimenti sugli atterraggi ed altre sciocchezzuole. Non vediamo l’ora di giocare al prossimo lavoro di A Grumpy Fox! Bravo!
POWER RATING:
8.0/10
“Sviluppato da una sola persona, Lunistice è una lettera d’amore ai grandi platform 3D del passato. Divertente ed artisticamente valido, non possiamo che consigliarlo a chiunque.”
PRO:
+Artisticamente fantastico, un tributo ai 32bit
+Gameplay solido e di facile assimilazione
+Colonna sonora d’effetto e pienamente coerente
CONTRO:
-Spesso difficile giudicare le distanze
-Alle volte lo spettacolo visivo distrae dal gameplay