Di Pierre Coppi

Koei Tecmo e OMEGA Force pubblicano Samurai Warriors 5, il popolare franchise 1 vs 1000 nato da una costola dello storico Dinasty Warriors! Tutti i segreti nella nostra review!

Il trailer di SW5, dove si potranno vedere i principali protagonisti del titolo KT/OMEGA

I giochi “Musou“, o come sono conosciuti in Europa ed America, i giochi facenti parte della serie “Warriors” sono un fenomeno che ormai va avanti dai tempi della prima PlayStation, con Dinasty Warriors (1997) a dare il via al tutto. Quel gioco era anche molto diverso da quello in cui si è poi trasformata la serie, in quanto altro non era se non un picchiaduro 1vs1 basato su combattimenti all’arma bianca dove la particolarità era da ricercarsi nel fatto che il roster principale fosse composto da Eroi che presero parte al periodo dei Tre Regni. Anzi, a dirla tutta, sulla versione romanzata dello stesso, “Il romanzo dei Tre Regni“. Interessante anche notare come il primo Dinasty Warriors fosse a sua volta uno spin-off della serie strategica di Koei intitolata Romance of the Three Kingdoms (nata nel 1985 ed oggi arrivata al quattordicesimo episodio, di cui potete leggere la recensione CLICCANDO QUI). La particolarità, dicevamo, è che la serie prese una direzione totalmente diversa dopo il primo capitolo su PSOne, diventando quella che ad oggi è amichevolmente conosciuta come 1 vs 1000, e composta, tra titoli principali, spin-off, espansioni e quant’altro da più di CINQUANTA titoli, con excursus in altre serie quali Persona, Hokuto No Ken, The Legend of Zelda, Gundam, One Piece e Fire Emblem. Dopo avervi dato un minimo di background sulle radici della serie, andiamo finalmente a recensire questo Samurai Warriors 5, iniziando come di consueto dalla trama.

“Il Folle di Owari”, “il Re Demone”, “il Grande Unificatore”: Nobunaga Oda.

Prima di parlare della trama però, mettiamo bene in chiaro una cosa: anche Samurai Warriors nacque come spin-off, per poi evolversi in quella che a conti fatti può essere considerata come una serie parallela all’originale Dinasty. La differenza principale? Se in DW si percorrevano le vicende del periodo dei Tre Regni in Cina, in Samurai Warriors, come intuibile dal titolo, si vivranno le gesta dei samurai del periodo Sengoku (戦国時代, Sengoku Jidai, “il periodo degli Stati Belligeranti”), compreso dal 1467 al 1615. In questo periodo, troviamo i nostri due protagonisti: Il leggendario “Re DemoneNobunaga Oda (1534 – 1582), così chiamato per le sue gesta sui campi di battaglia, e Mitsuhide Akechi (1528 – 1582) una figura che si rivelerà cruciale per le sorti sia dello stesso Oda, che dell’unificazione Giapponese nel famoso Incidente di Honnoji. Samurai Warriors 5 (SW da ora) vi farà vivere le gesta dei due protagonisti da due punti di vista differenti, iniziando dagli esordi di Oda, quando ancora veniva chiamato il “Folle di Owari” per via del suo comportamento bizzarro sui campi di battaglia, spesso sconsiderato, irruento e senza una strategia, e l’incontro con Akechi durante l’assedio al clan Toki quand’era sotto l’egida di Saitou Dosan. Ovviamente, tutte le gesta narrate durante il gioco (questo così come per i prequel e per le altre serie) saranno estremamente romanzate e rese il più possibile epiche. Non aspettatevi una rappresentazione storica fedele, ma apprezzate lo sforzo di Koei nel renderla il più possibile godibile e interessante utilizzando anche mezzi come le arti magiche. Noi lo abbiamo fatto.

Hattori Hanzo, figura leggendaria, ex-membro dei ninja Iga, ora al servizio di Tokugawa

Ora che abbiamo spiegato le fondamenta che reggeranno le vicende delle vostre scorribande in-game, andiamo ad analizzare il gioco in maniera più canonica, partendo dal gameplay. Se siete giocatori di vecchia data avrete sicuramente avuto modo di vedere, giocare, o sentir parlare di Musou, Warriors e 1 vs 1000, e avrete già una infarinatura generale del cosa aspettarvi da questo titolo. Se invece per qualche motivo (hey, noi non giudichiamo) siete tutt’ora all’oscuro, lasciateci spiegare in cosa consisterà. Fondamentalmente, SW e combriccola potrebbero essere ridotti a dei “picchiaduro a scorrimento 3d a missioni dove si impersona uno tra le decine di personaggi disponibili“. Non sarà una descrizione elegante, ma rende decisamente l’idea. Andando più nel dettaglio, il vostro compito, una volta arrivati sulla mappa di gioco, sarà quello di eliminare quanti più nemici possibile, completando gli obiettivi primari e secondari che di volta in volta appariranno, fino alla conquista della mappa di gioco. Particolarità della cosa? Il volume del tutto. In SW, così come in DW e nei vari spin-off, i nemici saranno letteralmente migliaia, e le possibilità di concatenare combo raggiungeranno numeri assurdi (noi, durante una missione in cui ci sentivamo particolarmente ispirati, abbiamo toccato un combo-counter di 10.952 hits, per rendere l’idea). Per realizzare tutto ciò, il giocatore avrà a disposizione un attacco normale, uno forte che fungerà anche da Hyper Attack, un tasto per il salto/recupero e un tasto per l’attacco Musou, realizzabile riempiendo una barra apposita. I tasti dorsali daranno accesso alla parata ed alle Tecniche Definitive (assieme ai 4 tasti frontali), mentre i due grilletti vi permetteranno di chiamare il vostro cavallo e scatenare la modalità Rabbia (che insieme al tasto Musou vi permetterà di scatenare gli attacchi più devastanti dell’intero gioco).

Sena, nipote di Yoshimoto Imagawa e futura moglie di Ieyasu Tokugawa
Shikanosuke Yamanada, uno dei sottoposti di Mitsuhide Akechi, è uno dei nuovi personaggi di SW5

E’ vero, nel corso degli anni i franchise creati da Koei e Omega Force sono stati accusati (perlopiù giustamente) di essere ripetivi e dal gameplay “braindead” (il cervello entra in modalità pilota automatico e fondamentalmente ci si ritrova a martellare sui tasti finchè non si è annichilita l’intera fazione avversaria) e onestamente, fino a qualche capitolo fa, anche noi saremmo stati d’accordo con una affermazione simile. Ora però, quello che ci troviamo davanti è un prodotto raffinato e programmato ad opera d’arte, frutto di anni e anni di esperienza da un team che, fondamentalmente, altro non ha fatto per un paio di decenni. Il gioco ora è praticamente dotato di una doppia faccia: potrà quindi essere giocato un po’ all’acqua di rose, decimando nemici su nemici, oppure con dedizione, andando a scoprire i segreti e le meccaniche di un sistema di combattimento estremamente più profondo di quanto possa apparire, con combo, attacchi standard collegabili a quelli forti, cancel, super e altre meccaniche ritrovabili in giochi ben più complessi come i nostri tanto amati picchiaduro 1 v 1. Abbiamo adorato questa dualità nascosta.

Oichi, sorella di Nobunaga: diverrà poi la sposa di Nagamasa Azai

A livello tecnico il titolo OMEGA Force/Koei Tecmo si difende bene, per la maggior parte. Da una parte avremo modelli poligonali per i personaggi utilizzabili assolutamente stupendi, stilizzati in maniera eccelsa dal team dedicato al design, mentre dall’altra, alcune delle ambientazioni e soprattutto i modelli poligonali di alcuni personaggi secondari saranno decisamente meno raffinati, al punto di sembrare provenienti dalla passata generazione di console. Va riconosciuto però come il motore di gioco non sia mai andato in affanno nelle 40 ore che ci sono servite per completare entrambi gli story-mode principali (Nobunaga e Akechi). Vanno poi sicuramente spese alcune parole per l’incredibile quantità di contenuti offerta dal gioco: i personaggi principali utilizzabili nelle varie modalità di gioco saranno ben 27, ognuno equipaggiabile con qualunque tipo di arma disponibile. Non solo, il titolo sarà composto da 3 diverse modalità di gioco: Musou (la modalità storia, divisa tra Nobunaga e Akechi, con diversi capitoli bonus e ulteriori capitoli “What If” sbloccabili), Free-Mode (utilizzate qualunque personaggio su qualunque mappa), e Citadel Mode, dove si potranno affrontare battaglie in scala ridotta rispetto a quelle canoniche volte a potenziare i vari edifici (Fabbro, Stalle, Dojo…) del vostro castello. Ultimo ma non per importanza sarà il Vault, dove potrete ascoltare le musiche di gioco, visionare i personaggi, i loro artwork, e via dicendo.

Tadakatsu Honda, uno dei generali di Ieyasu Tokugawa

Tirando le somme, abbiamo decisamente apprezzato il tempo speso con l’ultima produzione OMEGA Force/ Koei Tecmo. Sarà che siamo affascinati dalla storia del Paese del Sol Levante, sarà che il fascino di Nobunaga Oda è assolutamente irresistibile, oppure sarà semplicemente per l’ottimo lavoro da parte degli sviluppatori, ma rivivere il periodo Sengoku è stato qualcosa di decisamente piacevole. Prima di chiudere, vogliamo menzionare forse la cosa che più abbiamo adorato in questo SW5: lo stile grafico. Attenzione, non stiamo parlando di grafica, ma di concept art e realizzazione artistica. Ogni singolo disegno realizzato per il gioco ci è parso assolutamente sublime, stilizzato ma coerente con lo stile di disegno del Giappone feudale. Una dimostrazione? Guardate gli artwork che abbiamo pubblicato subito sotto al trailer di gioco, all’inizio della recensione o quello qui sotto.

POWER RATING:
8.8/10
“SW5, che funge anche da soft-reboot per il franchise, è un titolo assolutamente godibile, con un gameplay ormai perfetto e in grado di soddisfare sia i neofiti che i veterani della serie. Imperdibile per i fan, ci sentiamo di consigliarlo anche e soprattutto a chi non si è mai avvicinato alla saga.”


PRO:
-Gameplay perfetto sia per chi inizia, sia per i veterani
-Artwork assolutamente stupendi
-Tantissimi contenuti per ore di gioco
-Trama appassionante
-27 personaggi diversi da utilizzare

CONTRO:
-Ripetitivo, alla lunga

-Codice review fornito da Koei Tecmo
-Testato su Xbox Series X

Uno degli artwork del gioco, raffigurante Hattori Hanzo
Mitsuki, nuovo personaggio di SW5: Di genitori sconosciuti, venne allevata dai ninja Koga facendole credere di essere figlia di Nobunaga, per il quale sviluppa un sincero sentimento di affetto.
Posted by:Powerwave83

2 risposte a "SAMURAI WARRIORS 5 – #Xbox One, #PS4, #Switch, #Steam Review"

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