Di Pierre Coppi
-Codice Review fornito da Koei Tecmo
-Testato su PlayStation 4 PRO
Gust, lo sviluppatore dietro alla fortunatissima serie Atelier, e Koei Tecmo ci portano in un mondo popolato di ricordi nel sequel di Blue Reflection, action j-rpg del 2017. Tutti i segreti di Second Light nella nostra recensione!
Ci sono sviluppatori che, giustamente, decidono di focalizzarsi su quello in cui riescono meglio. Guardate Arkane con i loro Dishonored, Prey e Deathloop, oppure, lupus in fabula, Omega Force con i vari Dinasty Warriors e le altre decine di Musou realizzate. Scelta giusta, scelta sbagliata, non sta a noi deciderlo, ma è sicuramente il modus operandi scelto da Gust Studios per i suoi prodotti. Impossibile infatti non notare una forte somiglianza tra lo stile grafico della serie Atelier (con Ryza e relativo sequel di cui potete leggere la recensione QUI a fare da esempio), e quello di questo nuovo titolo, sequel dell’originale datato 2017. Indipendentemente da quello però, è ora di darci una mossa, perchè le cose di cui parlare saranno tante. Benvenuti alla recensione di Blue Reflection: Second Light!

Andiamo a vedere quale sarà la trama del titolo Gust. Blue Reflection: Second Light narra le avventure di quattro ragazze (Ao Hoshizaki, Kokoro Utsubo, Yuki Kinjou e Rena Miyauchi) che si ritrovano improvvisamente trasportate in un misterioso istituto scolastico, tra l’altro con il loro nome come unico ricordo rimasto. L’istituto è completamente deserto, e l’area intorno allo stesso è completamente circondata dalle acque di quello che pare un mare infinito. Incuriosite, le ragazze cercano di vivere alla giornata, quando ad un certo punto, dal nulla, ecco apparire delle rotaie e, alzando lo sguardo, in lontananza, quella che sembra essere un isola. Incuriosite, le quattro protagoniste si incamminano sulle rotaie…

…solamente per ritrovarsi in un mondo senza il minimo senso logico! Questo è un Heartscape, una creazione derivata dal cuore e dai ricordi degli abitanti dell’isola/scuola, e sarà anche il luogo dove le nostre eroine verranno a contatto con gli spaventosi abitanti dello stesso. Infatti, gli Heartscape non solo saranno adibiti al recupero della memoria, ma simbolizzeranno anche le varie insicurezze e paure insite nei cuori di chiunque, concettualizzate in questo caso dai demoniaci abitanti delle varie isole esplorabili. Abbiamo onestamente adorato le diverse caratterizzazioni degli Heartscapes, basati volta per volta sulla personalità o su un avvenimento caratterizzante di una delle ragazze, e possiamo solamente lodare il team di Gust per la versatilità artistica messa in mostra.

Prima di addentrarci nell’esame del titolo, è bene notare come il gameplay di BR:SL sia fondamentalmente diviso in due parti: da un lato quello canonico, da puro JRPG con battaglie in tempo reale a turni che andremo ad esaminare fra poco. Dall’altro, quello legato alla scuola, fondamentalmente una ibridazione tra life-sim e una versione light di una visual novel. Qui sarà infatti possibile spendere del tempo con le ragazze, aiutandole via via con le loro richieste per migliorare la qualità della vita all’istituto, oppure semplicemente parlare con loro del più e del meno in quelli che il gioco chiama “Dates” (appuntamenti). Queste attività vi permetteranno, tra le altre cose, di guadagnare punti talento, spendibili poi in diverse abilità e miglioramenti per le caratteristiche dei singoli protagonisti. Ma c’è dell’altro: nel tentativo di migliorare il tempo speso in questa sorta di prigione dorata, sarà possibile costruire diverse attrezzature extra per la scuola, come un chiosco per le bibite, un set di prendisole con tanto di ombrellone, una giostrina, banchi per lo studio all’aperto… tutte queste costruzioni contribuiranno anch’esse al rafforzamento dei legami tra i personaggi, con tangibili effetti sui loro attributi.

Il fiore all’occhiello di questo Blue Reflection: Second Light sarà però da ricercarsi, così come per il precedente capitolo, nell’eccellente sistema di combattimento a turni in tempo reale. Innanzitutto è bene specificare che, nonostante Ao o chi per lei (non ci sarà un team-leader predefinito) sia sempre utilizzabile dal giocatore, le compagne potranno essere impostate su impostazioni automatiche o manuali. Dobbiamo ammettere che, nonostante fossimo estremamente dubbiosi, anche in modalità automatico la IA di gioco si è dimostrata abbastanza sul pezzo, curando regolarmente i personaggi più in difficoltà e lavorando in congiunzione con la squadra per attivare più combo possibili. Vien da sè che per avere un controllo ottimale sullo svolgimento delle battaglie, l’unica alternativa sarà quella di avere tutti e tre i personaggi del party al proprio comando, cosa che però complicherà non poco la vita al giocatore, dovendo gestire fondamentalmente 3 barre attive. Proseguendo, le nostre eroine potranno contare su tantissime opzioni di attacco e di supporto: dagli attacchi fisici e magici a magie di buff, potenziamento e debuff verso i nemici, aumentando quindi la strategia di base necessaria ad avere la meglio contro i demoni più ostici. Accumulando potere poi, le nostre belle eroine potranno trasformarsi nelle Reflector, con tanto di trasformazione visiva alla (abbiate pazienza) Bishojo Senshi Sailor Moon. Durante questo stato, ogni loro azione sarà più incisiva, gli effetti di status avranno percentuali più alte, gli attacchi faranno più danno e via discorrendo. Non è finita, proseguendo nel gioco (tranquilli, nessuno spoiler) sarà possibile contare sull’aiuto di svariati personaggi in più e sarà possibile assegnarli al ruolo di supporto, dove potranno aiutare il party attivo con magie di recupero e oggetti curativi. Chiaramente, tutte queste funzioni saranno parte integrante del corso delle battaglie, aggiungendo quindi diversi strati di complessità a quanto già di buono era presente.

Tecnicamente, il gioco si difende in maniera più che dignitosa, con una forte estetica dal sapore anime (come da tradizione Gust) e da personaggi che, pur non presentando particolari virtuosismi quanto a modelli poligonali, appaiono convincenti e soprattutto ottimamente animati. Evocative le varie ambientazioni di gioco, che raggiungono l’apice in quelli che il gioco chiama Heartscapes, spesso un miscuglio di vari stili e generi, mentre ci saremmo aspettati qualcosa in più dall’Accademia, visto il ruolo fondamentale che ricopre nella vicenda. Superbo il doppiaggio in lingua nipponica, così come il comparto audio, con tracce e melodie carismatiche ed in grado di supportare appieno quanto visualizzato su schermo.

Difetti? Nulla di trascendentale, sinceramente. Abbiamo notato qualche piccola indecisione grafica durante un paio di cutscenes, o qualche oggetto apparso tardivamente, ma per il resto, BR:SL funziona piuttosto bene, sotto al cofano. Quello che potrebbe fondamentalmente alienare un po’ il potenziale bacino di utenza del titolo è… beh, il titolo stesso. Innanzitutto, è un gioco con una forte componente anime, quindi già dalla linea di partenza potrebbe non andare d’accordo con tutti. C’è poi il discorso della mole di dialoghi a cui il giocatore andrà incontro una volta iniziata l’avventura. Certo, sono ben scritti e anche piuttosto divertenti (Ao è spassosissima) ma siete comunque nel contesto di un JRPG, e questo implica tantissime cose. Per finire, potreste non voler spendere più tempo del necessario raccogliendo risorse, costruendo attrezzature e indugiando negli appuntamenti con le vostre amiche: liberissimi di farlo, ci mancherebbe, ma sappiate che così facendo, potreste avere vita dura dentro agli Heartscapes. BR:SL incentiva il grinding, seppur non nella maniera canonica.

Tirando le somme, a noi questo Blue Reflection: Second Light è piaciuto. Non poco, tra l’altro. Abbiamo imparato ad affezionarci alle ragazze dell’istituto, ognuna con un suo dilemma esistenziale, ma abbiamo soprattutto adorato le fasi più scanzonate del titolo, dove ogni ragazza si esprimeva al massimo della sua personalità. Vi è poi il fantastico sistema di combattimento, una grande, grandissima gemma da incastonare nella corona del voto finale. Concludendo, noi consigliamo questo Blue Reflection: Second Light, seppure al netto delle “problematiche” (che problematiche non sono, vedetele più come un gusto: possono piacere o meno) menzionate poco sopra. Ad oggi, BR:SL è riuscito a scalzare dal trono il bellissimo Aterlier Ryza 2 come nostra produzione Gust preferita. Bravi!
POWER RATING:
8.5/10
“Blue Reflection: Second Light è un jrpg dal sapore particolare, estremamente definito e proprio per questo, non adatto a tutti. Cionondimeno, rimane una produzione assolutamente godibile e programmata con estrema cura.”
PRO:
+Tecnicamente ben fatto
+Level-Design fantastico, specialmente dentro agli Heartscapes
+Sistema di combattimento delizioso
+Ragazze ottimamente caratterizzate
CONTRO:
-Spiccatamente anime: non per tutti, purtroppo
-Grinding necessario

2 risposte a "Recensione: #BlueReflection: Second Light Ultimate Edition – #PlayStation4, #PlayStation5, #NintendoSwitch"