Di Pierre Coppi

Koei Tecmo e Gust tornano con un sequel diretto dell’originale Atelier Ryza, migliorando un prodotto già ottimo con interventi mirati su tutto lo spettro!

Nota Bene: Il parlato nel gioco sarà disponibile solo in Giapponese, mentre lo scritto solo in Inglese.
Come era doveroso aspettarsi, il capitolo più venduto di tutti i tempi della serie sviluppata da Guts, Atelier Ryza, ha avuto il suo seguito. Come abbia fatto lo sviluppatore a creare un gioco simile in un solo anno (tra l’altro in concomitanza con la ormai tristemente famosa pandemia globale) sfugge dalla nostra comprensione, ma il gioco è finalmente sul mercato. E’ stato quindi con grande curiosità che una volta avuto il gioco in redazione ci siamo lanciati nella nuova avventura di Ryza, Tao, Patty e compagnia.
Andiamo comunque con ordine e vediamo da dove è partita la fortunata serie di Koei Tecmo. Il primo titolo della serie Atelier, Atelier Marie: The Alchemist of Salburg, fu pubblicato nell’ormai lontano 1997 per la iconica prima PlayStation. Da qui, altri venti capitoli della serie sono stati rilasciati sul mercato, con questo Ryza 2 a siglare il ventiduesimo titolo in assoluto. Vi sembrano tanti? Sappiate allora che nel conteggio non abbiamo incluso grossomodo altrettanti spin-off, così come remakes, remasters, e porting vari! Incredibile! E non è ancora finita: Ryza 2 è il primo capitolo a fungere da sequel diretto per un gioco della serie, nonchè il primo capitolo a vedere il ritorno di un protagonista nel ruolo principale. Volete altri aneddoti? Eccovi serviti: Ryza in Giappone è considerata un sex-symbol, al punto che le sono state dedicate statue a grandezza naturale acquistabili per (Gulp!) 25.000 dollari!

Dopo avervi snocciolato qualche divertente aneddoto, andiamo a vedere quello che veramente è il punto focale di questo articolo, ovvero Ryza 2, iniziando come di consueto dalla trama e dagli eventi che daranno il via alla nuova avventura di Reisalin. Sono passati circa tre anni dalla conclusione di Atelier Ryza, e la nostra protagonista, ormai una alchimista piuttosto affermata sulla sua isoletta natale, decide di cogliere l’occasione e provare a migliorarsi quando riceve una missiva dall’amico Tao. Si sposta così nella città di Ashra-am Baird, Capitale del Regno, e ne rimane parimenti terrorizzata e rapita. Desiderio egoistico? Tutt’altro. Il motivo del viaggio di Ryza sarà quello di investigare su una particolare “pietra” che le verrà affidata ad inizio gioco dal sig. Moritz Brunnen e su alcune misteriose rovine che parrebbero avere a che fare con l’Alchimia, almeno stando a quanto riportato da Tao. Sia chiaro, non aspettatevi una trama in grado di rivaleggiare contro a mostri sacri della letteratura, ma non snobbatela nemmeno. Gli eventi di Ryza 2 riusciranno a contestualizzare anche gli eventi del primo titolo in maniera molto più precisa. Abbiamo adorato i primi, incerti, passi di Ryza per le strade della Capitale, dove veniva mostrata una protagonista insicura e a disagio nel confrontarsi con la realtà di una metropoli, motivata nel suo percorso solo dalla sua passione per l’alchimia.

Ora che abbiamo visto quale sarà il pretesto per questa nuova avventura, parliamo un po’ delle meccaniche di gioco. Atelier Ryza 2, così come il prequel ma a differenza delle altre iterazioni della serie, è un jrpg, con combattimenti a turni in tempo reale che si terranno dentro ad arene circolari. Il tutto funzionerà grossomodo come nel prequel, con alcuni sostanziali miglioramenti; Il gameplay-loop dei combattimenti sarà il sequente: il vostro party attaccherà il nemico, riceverete punti abilità (AP) che potrete poi utilizzare per scatenare le vostre tecniche più potenti, concatenando combo a seconda di quanti punti vorrete utilizzare. Non è finita! Sempre in relazione agli AP disponibili, potrete utilizzare i vostri Core Items precedentemente equipaggiati per lanciare ulteriori attacchi, stat-buff e oggetti curativi: In soldoni, nello stesso turno avrete la possibilità di attaccare con la vostra arma, lanciare un attacco speciale, curare voi e un vostro partner, piazzare un esplosivo e nel frattempo lanciare una bomba di ghiaccio. Perchè un esempio così specifico? Semplice, siamo riusciti a farlo in-game! Chiaramente, così come nel precedente capitolo sarà possibile passare da un membro del party all’altro con la semplice pressione di un tasto, cosa che vi permetterà, con un minimo di pianificazione, di creare combo assolutamente devastanti. Abbiamo adorato il sistema di combattimento di AR2, trovandolo estremamente versatile e dannatamente divertente. Gust ha costruito su quanto di buono aveva realizzato nel primo capitolo, e il risultato è un successo. Se davvero dobbiamo trovare il canonico pelo nell’uovo, sicuramente non possiamo non menzionare la scarsa difficoltà dei combattimenti. Saranno disponibili diversi livelli di difficoltà tra cui poter scegliere ad inizio partita, e se cercate un minimo di sfida nei vostri videogames, vi suggeriamo caldamente di iniziare l’avventura a livello difficile.

Essendo la serie Atelier basata sull’Alchimia, il leitmotif del tutto sarà legato a filo doppio con il raccogliere ingredienti e componenti per il mondo di gioco, e sul sintetizzarli per creare artefatti ancora più potenti, siano essi armi, oggetti curativi o di attacco, attrezzi per l’esplorazione o per la raccolta di ingredienti… chi più ne ha, più ne metta. Anzi, senza tanto girarci attorno, sappiate che in Ryza 2 (e in tutti gli altri capitoli, a dire il vero) dovrete fondamentalmente sintetizzare qualunque cosa, un fatto questo che renderà il dover effettuare spedizioni in cerca di ingredienti una costante del gameplay. Per quanto interessante e versatile, siamo ben consci che non tutti i giocatori potrebbero apprezzare una scelta simile. E’ oggettivamente una questione di gusti personali. Sicuramente il ritmo di gioco rilassato di Ryza 2 agevola questa meccanica, ma è anche vero che spesso l’intero gioco verrà bloccato sui suoi passi dal non avere la possibilità di sintetizzare l’oggetto XYZ necessario a proseguire la trama.

Passiamo ora alle note dolenti di Atelier Ryza 2: Lost Legends and The Secret Fairy. Di un paio abbiamo già parlato a grandi linee poco sopra, ovvero la costante e spesso laboriosa ricerca di ingredienti per tutta la durata del gioco, e il poter rimanere potenzialmente bloccati con il proseguimento della trama per la mancanza di un singolo ingrediente stupidamente difficile da trovare. L’altra è la scarsa difficoltà di base del titolo, decisamente un punto negativo per chi cerca, nei suoi jrpg, un certo grado di sfida. Ci sono poi tutta una serie di difettucci su cui si potrebbe tranquillamente chiudere un occhio, come ad esempio gli NPC (non-playing-characters) che ripeteranno ad nauseam le stesse identiche frasi ogni qualvolta si proverà ad interagire con loro, oppure ancora il fatto che le missioni secondarie, spesso in grado di arricchire e migliorare la mitologia dell’intero gioco, qui siano assolutamente e fondamentalmente insipide. Abbiamo fatto caso a questo punto in particolare dopo aver recensito il recentissimo YS IX: Monstrum Nox (cliccate QUI per leggere la nostra recensione), dove le stesse avevano il valore aggiunto di integrarsi perfettamente nella missione principale. Peccato.

Eccoci quindi alle conclusioni finali su quello che, possiamo ammetterlo senza timore, è senza ombra di dubbio il migliore capitolo della serie creata da Gust. E’ vero, alcune meccaniche sono piuttosto ottuse e il gioco ancora non è alla pari con gli standard dei JRPG (o degli RPG, espandendo il concetto) moderni, ma Gust sta, con costanza e perizia, continuando nella sua missione di portare la serie Atelier sul mercato mainstream pur riuscendo a far mantenere ai propri titoli una loro spiccata identità. Se cercate un JRPG con cui passare del tempo in maniera allegra e scanzonata, con interessanti meccaniche di creazione e un impeccabile sistema di combattimento, Atelier Ryza 2: Lost Legends and The Secret Fairy è un acquisto quasi obbligato.
POWER RATING:
8.9/10
“(Con) Atelier Ryza 2, […] potreste aver trovato il vostro nuovo JRPG preferito. Meccaniche ben costruite lavorano in sinergia con personaggi ben caratterizzati e ad una trama che, pur non sfociando nell’epico, riesce a intrattenere fino alla fine dell’avventura.”
PRO:
-Graficamente delizioso
-Sistema di combattimento decisamente ben fatto
-Colonna sonora e doppiaggio ottimi
-Personaggi ben caratterizzati, trama gradevole e scanzonata
CONTRO:
-Il dover costantemente cercare ingredienti
-Molto, molto facile alla difficoltà normale
-Missioni secondarie assolutamente poco ispirate
-Alcune meccaniche di gioco ottuse e mal spiegate
– Codice Review fornito dal Publisher
– Testato su PlayStation 4 PRO

5 risposte a "Atelier Ryza 2: Lost Legends and The Secret Fairy – PlayStation 4, Switch Review"