Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da Prime Matter
-Versione Testata: Xbox Series X
-Disponibile per: Xbox Series X|S, PlayStation 5, PC
Da GoldKnights e Prime Matter, un nuovo appartenente al genere Soulslike arriva sulle nostre console. Riuscirà a farsi notare tra i soliti nomi illustri?
Provate a fare due conti veloci. Dalla nostra apertura nell’aprile del 2020, quante recensioni di Soulslike avete letto qui su PW83? Cinque? Sette? Di più? 3D, 2D, a scrolling laterale… c’è poco da scherzare. Quello che prima era considerato un genere di ultra-nicchia é ora entrato nel nostro gergo comune, e dall’esordio del mai troppo lodato Demon’s Souls per PS3 se ne sono visti (e giocati) letteralmente di tutti i colori. Cosa si deve inventare uno sviluppatore per cercare di entrare in un mercato così redditizio senza cadere nella scopiazzatura più eclatante? Semplice, cerca di mischiare le carte in tavola, ed ora andremo a vedere cosa si sono inventati GoldKnights e Prime Matter per questo The Last Oricru.

Innanzitutto partiamo dalla storia che farà da cornice al titolo, visto che contrariamente ad altri competitors, quest’ultima rivestirà un ruolo fondamentale nell’esperienza di gioco.

Riassumendo al massimo, The Last Oricru è una storia di guerra e inganno. Wardenia, il mondo di gioco, è coinvolta in una caotica guerra civile tra le fazioni dei Ratkin e dei Naboru. I giocatori prenderanno il controllo di Silver, un essere umano bloccato nel mezzo di questo avvincente conflitto. Silver indossa una cintura che, semplicemente, gli impedisce di morire. O meglio, può resuscitarlo in continuazione. Da un certo punto di vista, la cintura è una catena che lega Silver a Wardenia, dove deve navigare con attenzione tra le fazioni in guerra. L’IA dell’ astronave di Silver, Aida, sarà in costante contatto (telepatico?) con il giocatore e altri sopravvissuti umani durante la loro permanenza sul disgraziato pianeta. Aida vi incaricherà di recuperare un dispositivo noto come la Culla per sfuggire da Wardenia una volta per tutte. Fin dall’inizio, il gioco vi aggiorna sul conflitto in corso, ma man mano che avanzerete, l’inganno e la trama si riveleranno come strati di una cipolla che viene lentamente sbucciata. Onestamente ci siamo appassionati, e non abbiamo mai avuto l’impressione che una parte o l’altra si dilungassero più del dovuto.

Molti giochi sbandierano con orgoglio che le decisioni del giocatore influiscono sulla narrativa. Di solito, queste decisioni sono fondamentalmente divise tra scelte benevole o malvagie. Tuttavia, molti non riescono a mantenere le promesse, poiché la conseguenza prevista viene soddisfatta indipendentemente da ciò che i giocatori scelgono. Lo stesso non si può dire di The Last Oricru. Siccome il gioco è ambientato durante una guerra devastante contro Wardenia, le scelte binarie semplicemente non possono esistere. Non ci sono scelte “buone” o “cattive”, bianche o nere, ma solo scelte che porteranno a risultati diversi e a conseguenze con cui si dovrà convivere. E prima che lo chiediate, si, queste scelte avranno un impatto sulla storia, sul finale e sulla vostra posizione in relazione alle tre fazioni disponibili nel gioco.

Come accennato in precedenza, The Last Oricru utilizza un familiare sistema di combattimento simile ai giochi Souls. I classici attacchi leggeri e pesanti sono tutti presenti. Sempre secondo lo stesso ragionamento, saranno determinati da una barra della resistenza: esaurita quella, ci si ritroverà impossibilitati ad effettuare determinati movimenti. Inoltre, saranno presenti abilità e magie che i giocatori potranno scatenare nel caso vengano selezionati ed utilizzati i giusti equipaggiamenti. Sebbene descritto come impegnativo, personalmente, abbiamo trovato i combattimenti per la maggior parte equi. La maggior parte dei combattimenti frustranti della nostra esperienza sono riconducibili in genere all’essere stati troppo avidi e cercare di sferrare troppi attacchi successivi, o quando abbiamo tentato di affrontare più nemici contemporaneamente. Normale routine per un Soulslike.

Tuttavia, si dovrebbero tenere sotto controllo le proprie aspettative quando si parla delle animazioni di gioco. Sebbene le animazioni di combattimento di The Last Oricru siano più che funzionali, non aspettatevi una moltitudine di intricati set di mosse da scatenare sui nemici. Il gioco ha un’offerta più modesta rispetto ai competitors al riguardo. Una nota negativa, i controlli di The Last Oricru avrebbero potuto essere più precisi. Il movimento della telecamera è particolarmente fluttuante ed eccessivamente sensibile, anche quando averne ridotto i valori relativi alla sensibilità.

I terminali funzioneranno in modo simile ai falò di Dark Souls. Riempiranno la vostra salute, il vostro mana e ripristineranno i nemici. I terminali sono anche il punto in cui viene avviata la cooperativa. Inoltre, a differenza dei falò, i terminali non salveranno i progressi ma forniranno registri audio del capitano che arricchiranno la trama del gioco, una cosa piuttosto gradevole. Simile ad altri Soulslike, The Last Oricru utilizzerà l’essenza come valuta della XP così come le anime/rune lo facevano nei vari Souls/Elden Ring. Naturalmente, se morirete, potrete recuperare la vostra essenza perduta. I giocatori useranno infine l’essenza per livellare il proprio personaggio attraverso diverse statistiche.

Tecnicamente, in linea di massima The Last Oricru si difende più che bene, soprattutto considerando che è il titolo d’esordio di uno studio molto piccolo. Sembra che la decisione di utilizzare Unreal Engine sia stata intelligente per aiutare ad elevare la grafica del gioco. Inizialmente eravamo scettici riguardo all’ambientazione ibrida tra fantascientifica/fantasy, ma ci sbagliavamo. The Last Oricru è riuscito a sposare perfettamente entrambi gli stili artistici senza alcun momento imbarazzante. Complimenti agli artisti e agli altri sviluppatori coinvolti nel dare vita a un’ambientazione unica.

Tirando le somme, per quanto vagamente “acerbo” in certe aree, The Last Oricru ha mantenuto quanto promesso. Il gioco riesce a regalare un’esperienza in stile Souls fresca e per la maggior parte ben fatta, con combattimenti divertenti ed una premessa coinvolgente. Soprattutto, il gioco è stato creato sulla base di un soddisfacente sistema narrativo ramificato che offre davvero la possibilità di influenzare la trama. Dategli una chance, ne rimarrete sorpresi.
POWER RATING:
7.5/10
“Dotato di un sistema di scelte finalmente in grado di modificare la trama, l’esordio di GoldKnights sul mercato è positivo. Rimangono da limare alcune imperfezioni, ma siamo già eccitati al pensiero di un sequel. Bravi!”
PRO:
+Artisticamente, ottima miscela di fantasy medievale e fantascienza
+Trama intrigante e finalmente malleabile dalle scelte del giocatore
+Mondo di gioco interessante da esplorare
+Tecnicamente solido…
CONTRO:
-…per la maggior parte. Qualche indecisione su texture e frame rate.
-Combattimenti funzionali, ma troppo basilari.
Una risposta a "#Review: #TheLastOricru – Un #Soulslike con una forte componente narrativa da #GoldKnights"