Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da Coatsink!
-Versione Testata: Nintendo Switch
-Disponibile per: Nintendo Switch, VR
Dopo il successo su VR (PC), Coatsink trasforma il titolo dedicato a Jurassic World in un FPS-Stealth per Nintendo Switch!
A noi piace molto Coatsink, sapete? Hanno conquistato il nostro cuore ormai apatico ed avvizzito pubblicando il divertente The Last Hero of Nostalgaia (CLICCATE QUI per la recensione) quindi potete facilmente immaginare l’eccitazione provata quando ci è arrivato un comunicato stampa dove ci veniva detto che, stavolta, sarebbero stati dietro alla pubblicazione di un gioco basato sul franchise di Jurassic Park… pardon, Jurassic World (la trilogia sequel più recente).
Al di là poi di eventuali preferenze personali (tutti amiamo i dinosauri e nello specifico Jurassic Park, e chi afferma il contrario mente sapendo di mentire), ci interessava molto capire come avrebbero gestito questo prodotto, perché dovete sapere che in origine, questo Jurassic World Aftermath era… un gioco per VR! Esatto. Come avrebbero trasposto il movimento e le varie interazioni, dalla originaria realtà virtuale al più tradizionale sistema di controllo di Nintendo Switch?

Ambientato tra gli eventi di Jurassic World e quelli di JW: Fallen Kingdom, il gioco inizia su un aereo diretto verso Isla Nublar un paio d’anni dopo gli eventi di Jurassic World. Interpreterete Sam, un mercenario assunto per scortare la dottoressa Amelia Everett, uno scienziato, nel suo laboratorio per recuperare uno specifico genoma di dinosauro. Naturalmente, nulla va come previsto e vi ritroverete rapidamente a essere braccati da un branco di Velociraptor mentre esplorate i resti abbandonati della struttura di ricerca di Isla Nublar. La voce disincarnata del vostro partner-scienziato (interpretata da una superba Laura Bailey – The Last of Us 2 –) vi guiderà mentre ispezionate ogni ala della struttura in cerca di un modo per entrare in contatto con il mondo esterno e organizzare un salvataggio.

Per descrivere il gameplay, il paragone più coerente che possiamo fare è con Alien: Isolation. I raptor vi inseguiranno senza sosta mentre vi spostate da un obiettivo all’altro attraverso la struttura, e non c’è modo di combattere. Invece, potrete utilizzare i mobili e le macerie per evitare il campo visivo dei terribili dinosauri e farvi strada di soppiatto. Ogni volta che verrete individuati, dovrete correre rapidamente e nascondervi in qualche posto “sicuro” (armadietti, sotto una scrivania, ecc.) fino a quando i Velociraptor non perderanno interesse e se ne andranno. In soldoni, ricordate la famosissima scena del primo film dove Tim ed Ellie, i ragazzini, vengono braccati dai raptor nella cucina del Centro Visitatori? Bene, il concetto è quello, stiracchiato per diverse ore. Punto negativo? Non necessariamente.
Diverse ore, dicevamo, perché questa Aftermath Collection include entrambi gli episodi originariamente pubblicati su VR in un unico pacchetto. Decisamente una mossa apprezzabile, visto che all’epoca la cosa non venne vista granché di buon occhio. Ad ogni modo, l’inclusione di entrambi gli episodi porta solo vantaggi: in primis un arco narrativo completo invece che spaccato a metà, ed in seconda analisi una avventura che, pur breve, si attesta comodamente sulle sette, otto ore, un valore più che dignitoso per il gioco. Anche perché se ricordate, una delle critiche rivolte verso il pur bellissimo Alien: Isolation era proprio in relazione alla sua eccessiva lunghezza.

Veniamo ora al gameplay, perché sarà proprio questo fattore a stabilire il grado di appagamento che sarà in grado di darvi JWAC. Innanzitutto é bene ribadire ancora una volta che il gioco sarà incentrato completamente sullo stealth. Scordatevi di sparare all’impazzata contro mandrie (si chiamano mandrie, i gruppi di dinosauri?) di rettili giganti, qui la vostra unica possibilità di sopravvivenza sarà usare l’astuzia. Avrete a disposizione una barra della stamina per gestire i vostri (brevi) scatti e dovrete risolvere alcuni puzzle piuttosto basilari. Il punto di tutto questo, però, è che il gioco appare oggettivamente spaccato in due, con una seconda metà decisamente più ispirata dove compariranno nuove meccaniche, nuovi dinosauri, e-mail da leggere e via discorrendo. Avessero implementato tutte queste cose anche nella prima parte, visto che erano al lavoro sul porting, l’esperienza ne avrebbe giovato enormemente. E’ un po’ un peccato, perché la prima metà del gioco, a conti fatti, risulta un po’ troppo limitante nel suo insieme, con il gioco che si apre oggettivamente al suo potenziale solo al giro di boa.

Tecnicamente, avrete notato dal trailer e dalle immagini a corre che il gioco sfoggia un comparto grafico realizzato interamente in cel-shading. È una presentazione nitida e pulita che forse avrebbe potuto beneficiare di una illuminazione più suggestiva per aumentare il livello di paura. Le aree si fondono in una in quanto sono tutte sezioni di laboratori, ma è decisamente Jurassic World con l’iconografia e la messa in scena. La musica ovviamente ha alcuni dei capolavori di John Williams. Tuttavia, quando Vince Webb si allontana dagli ovvi brani musicali del film e “ci mette del suo”, la musica brilla. E non é finita, perché il lavoro svolto sul resto del comparto audio é esemplare: oltre alla già citata Laura Bailey nel ruolo della Dr.ssa Everett, abbiamo Jeff Goldblum e BD Wong che riprendono i loro ruoli, rispettivamente, del Dr. Ian Malcolm e del Dr. Wu; anche se nessuna delle loro storie ha un ruolo fondamentale in Aftermath. Questo gioco aggiunge sicuramente profondità al Dr. Henry Wu di BD Wong, arricchendo maggiormente la sua personalità di quanto non facciano forse i film.

Tirando le somme, questo Jurassic World Aftermath Collection è un titolo difficile da giudicare. Da una parte si rivela come un acquisto obbligato per tutti i fan della ormai leggendaria serie cinematografica (anche se noi continuiamo a preferire i romanzi di Michael Crichton, gli originali da cui hanno tratto le varie pellicole), dall’altra come un interessante porting di un gioco originariamente sviluppato per una periferica totalmente differente. In mezzo a tutto questo, c’è un gioco che potenzialmente potrebbe piacere a chiunque, ma che fatica ad emergere per colpa di una spaccatura troppo netta tra le due metà che sono state cucite assieme in questa Collection.
POWER RATING:
7.0/10
“Per i fan hardcore della saga, questo interessante porting di un titolo VR sarà semplicemente imperdibile. Per tutti gli altri, dategli una possibilità, ma fate attenzione alle due metà che lo compongono.”
PRO:
+Artisticamente delizioso nella sua presentazione cel-shaded
+Comparto audio fenomenale, con una OST impeccabile ed un cast di doppiatori stellare
+Ottima caratterizzazione del mondo di gioco
CONTRO:
-Difficile adattare comandi per VR ad un semplice gamepad
-Avremmo gradito che le modifiche introdotte nella seconda metà venissero inserite anche nella prima