Di Redazione PW83

-Codice Review fornito da Bandai Namco
-Versione Testata: Xbox Series X

-Disponibile per: Xbox One, Xbox Series X|S, PlayStation 4, PlayStation 5, PC (Steam)

The Dark Pictures Anthology – The Devil in Me è particolarmente promettente. Riuscirà a chiudere degnamente il percorso della prima stagione?

E così anche The Dark Pictures Anthology, il fortunato esperimento horror-episodico di Supermassive Games supervisionato e distribuito da Bandai Namco giunge, come le più fortunate serie televisive, al finale di stagione. Non preoccupatevi però, perché il binomio Supermassive/Bandai Namco ha già confermato un secondo round di episodi, pur con data da stabilirsi. Ad ogni modo, andiamo a vedere se questo episodio finale riuscirà a terrorizzare i giocatori, punto focale dell’intera esperienza.

La trama di The Devil in Me, questo il titolo di quest’ultimo episodio, ci porta a Chicago all’inizio del 1900 per presentare H.H. Holmes, a volte soprannominato “il primo serial killer d’America”. Il “castello degli omicidi” di Holmes era in realtà un hotel che lo stesso aveva attrezzato per funzionare più come un labirinto zeppo di orribili congegni in grado di far sembrare le opere di Jigsaw (Saw) una semplice trappola per topi. Dopo questo breve flashback, il gioco salta ai giorni nostri e ci presenta quelli che saranno i nostri protagonisti, ovvero l’organico della Lonnit Entertainment, una troupe cinematografica indipendente e sull’orlo del lastrico intenta a realizzare un documentario su Holmes come ultimo tentativo per salvarsi dal fallimento. Con loro entusiasmo, vengono invitati a una replica in scala 1:1 dell’orribile hotel dell’assassino che fungerà anche da museo dove vengono proiettati filmati e informazioni di base esclusive. A quanto pare e come da copione, il curatore/proprietario dei terreni non è esattamente definibile come “affidabile” e questo metterà in moto circa cinque o sei ore di materiale slasher, in pieno stile The Dark Pictures Anthology.

Abbiamo apprezzato che questa volta il team di Supermassive abbia deciso, allungando il decorso della trama, di voler dare più respiro ai singoli personaggi, così da costruire organicamente una sorta di attaccamento emotivo verso gli stessi dato che, alle volte, nei precedenti capitoli, la morte di uno dei personaggi principali veniva fondamentalmente vissuta dal giocatore con una scrollata di spalle. Non solo: dopo le critiche ricevute, il team di sviluppo ha aggiunto diverse meccaniche alla formula base. Sarà quindi ora possibile accedere ad un (pur basilare) inventario, arrampicarsi, inchinarsi per strisciare dentro condotti o sotto determinati oggetti… tutte cose già viste in migliaia di altri giochi, ma che mancavano nel portfolio della software house. Nel caso dell’inventario, ogni membro del team avrà un suo oggetto caratteristico: Charles sarà in grado di scassinare le serrature con il suo biglietto da visita ed avrà uno Zippo per illuminare le aree buie, Erin, la fonica, avrà in dotazione quello che in gergo viene chiamato un “Boom Mic” (microfono direzionale), e così via per i restanti altri tre protagonisti. Questo in termini pratici si va a tradurre in un minimo di varietà nel gameplay specifico. Gameplay che per il resto porterà in dote gli stessi punti dei precedenti capitoli, così come dei titoli Supermassive in generale: Esplorazione, risoluzione di enigmi (estremamente basilari), raccolta di collezionabili, QTE… nulla di nuovo sotto al sole.

Veniamo ora alle note negative. In primis, è impossibile non menzionare come il gioco (o meglio, la serie) stia iniziando a mostrare la sua età. Scene non montate correttamente che spesso troncheranno parole o intere frasi a metà, animazioni rigide, animazioni innaturali (assurdo per un gioco che fa del mo-cap cinematografico uno dei suoi punti salienti), e soprattutto animazioni letargiche riescono a far distaccare completamente il giocatore dall’esperienza. Non solo quello però sarà negativo: il principale problema di TDIM è il suo comparto audio assolutamente… “amatoriale”, per mancanza di un termine corretto. Non solo le performance in italiano dei vari personaggi spiccano per la solita, assurda, mancanza di coerenza (che avevamo già avuto lo spiacere di notare in House of Ashes, il capitolo precedente), ma questa volta il team audio si è superato in negativo, dimenticando di localizzare intere frasi. Non capiterà di rado infatti di ascoltare dialoghi in italiano che di punto in bianco e senza il minimo senso logico verranno poi esposti in inglese. Male, molto male. Per lenire un po’ il colpo, va detto però che il doppiaggio vero, quello inglese, è molto ben fatto. Insomma, a conti fatti Supermassive non ha imparato fondamentalmente nulla dal passato (CLICCATE QUI per andare a leggere la recensione di The Dark Pictures Anthology – House of Ashes) e onestamente, è un gran peccato.

Tirando le somme, non vi nascondiamo che valutare questo The Devil in Me ci ha messo parecchio in difficoltà. Da una parte, i lati positivi, tra cui una ambientazione suggestiva, una premessa assolutamente affascinante (ok il paranormale, ma spesso sono gli horror basati su figure reali a terrorizzare sul serio) e lo sforzo di Supermassive di ampliare il gameplay ormai stagnante delle sue produzioni. Dall’altra, i lati negativi, in primis un comparto audio letteralmente disastroso e gli ormai classici (purtroppo) bug e glitch che abbiamo imparato a conoscere dai tempi di Until Dawn. Al di là di tutto, se riuscirete a chiudere un occhio su questi fattori, The Devil in Me potrebbe rapirvi con la sua accoppiata di trama ed ambientazione, risultando così nel “finale di stagione” col botto che tutti ci aspettavamo.

POWER RATING:
7.0/10
“The Devil in Me chiude la prima stagione di The Dark Pictures Anthology in maniera tutto sommato positiva, al netto però di una serie di difetti assolutamente inconcepibili se si considera che è il quarto capitolo della serie.”

PRO:
+Ambientazione e premessa ottime
+Modelli poligonali ottimamente realizzati
+Recitazione in lingua originale superba
+Rigiocabilità

CONTRO:
-Comparto audio in lingua italiana disastroso: giocatelo in inglese
-Animazioni poco convincenti
-Transizioni tra scene senza continuità

Posted by:Powerwave83

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