Di Redazione PW83

-Codice Review fornito da Super Rare Games
-Versione Testata: Nintendo Switch

-Disponibile per: Nintendo Switch, Steam

Cuddle Monsters Games e Super Rare Games ci portano in un mondo colorato al neon, tra bullet-hell e roguelite!

Con il 2022 concluso ed ufficialmente alle nostre spalle, la domanda è lecita: Cosa dovremo aspettarci, videoludicamente parlando, da questo 2023? Innegabilmente i titoli di alta caratura sono presenti e già nei radar di tutti i giocatori, ma sapete bene che spesso le migliori novità (e soprattutto le più inaspettate) sono da ricercarsi nel mercato indipendente. Insomma, un po’ come il sito che state leggendo, no?

Quest’anno, la prima sorpresa arriva proprio dal Lone Ruin protagonista di questa review. Sviluppato da Cuddle Monsters Game e distribuito da Super Rare Games, il titolo in questione sarà un delizioso roguelite con una ancor più gradevole grafica interamente in pixel-art, dove a suon di incantesimi dovremo farci strada per i livelli di gioco. Chiaramente, come da tradizione roguelite, ogni run intrapresa sarà fondamentalmente diversa da quelle precedenti, tutto a vantaggio della longevità e della rigiocabilità. Andiamo ora a vedere la trama che farà da sfondo a questa nuova avventura dalle tinte al neon.

Quella che una volta era una civiltà vivace, popolata da persone che vivevano in armonia con la magia che le circondava, da tempo sono state rese pazze e contorte dalla stessa magia che li aiutava a sostenersi. Cosa può aver corrotto questa città? Dopo aver ascoltato le leggende, voi, nei panni di una esploratrice in grado di lanciare incantesimi, arriverete in queste rovine ostili millenni dopo con l’obiettivo di cercare questo antico potere e ripulire finalmente la città dalla corruzione da cui è stata consumata tanti anni fa. La risposta probabilmente si trova al centro di Lone Ruin… se riuscirete a raggiungerla.

E questa variabile sarà, come la risposta ai quesiti posti dalla trama, al centro dell’esperienza di Lone Ruin perché, non ve lo nascondiamo, il gioco di Cuddle Monsters non sarà facile. Per niente. Andiamo con ordine: Una tipica run prevede che entriate in una stanza, eliminando tutte le ondate di nemici, raccogliendo la ricompensa e quindi spostandovi nella stanza successiva. La maggior parte dei nemici cade dopo pochi colpi, ma la parte difficile arriva con la facilità con cui potrete essere circondati e sopraffatti da loro. Alcuni nemici possono sparare laser e proiettili mentre altri possono esplodere al contatto, e quando l’azione si scalda davvero, non esisterà un singolo centimetro quadrato di spazio sullo schermo dove il vostro personaggio non verrà ferito. Fortunatamente, il vostro alter-ego sarà decisamente agile oltre che in possesso di uno scatto (riutilizzabile una volta ricaricato il timer) in grado di garantire alcuni i-frame di respiro.

Ad ogni modo, nel caso riusciate a sopravvivere ad una stanza verrete premiati con un potenziamento: un nuovo incantesimo, l’evoluzione di uno di quelli già in vostro possesso, oppure un sempre gradito rimpinguamento della vostra barra della vita. In tutti i casi, indipendentemente da quello che scegliete, la sensazione sarà quella di esservi meritati quanto avrete raccolto. Una volta scelto il vostro sudato premio, sarà ora di scegliere quale stanza affrontare tra quelle disponibili (tra l’altro con la ricompensa ben in mostra sull’arco d’ingresso) e così via fino al boss di fine livello, di default decisamente ostico.

Se le varie stanze sono difficili, i Boss di fine livello sono letteralmente un altra categoria, in grado di trasformare un roguelite decisamente tosto in qualcosa di borderline simile a un bullet-hell shooter, dove dovrete pregare che la build che avete costruito fino a quel momento si riveli efficace. Non solo, al di là dell’effettiva utilità della build da voi scelta, i Boss metteranno alla prova le vostre abilità da videogiocatori in senso letterale. Per darvi un esempio, dopo aver sconfitto il primo boss del gioco, ci siamo ritrovati con mezzo cuore ancora disponibile (tradotto: qualunque cosa ci avrebbe ucciso anche solamente guardandoci male) e con i palmi delle mani sudate. Fantastico.

Tecnicamente, Lone Ruin è una piccola gemma quasi-2D e quasi in pixel art ad inquadratura isometrica, dotata di una sua spiccata identità stilistica pur strizzando l’occhio all’era dei mai dimenticati 16-bit. Lasciateci spiegare. Personaggi e nemici sono apparentemente sprite 2D, ma uno sguardo più attento rivela che alcune parti degli sprite sono modelli 3D che le riempiono e aggiungono ulteriore potenziale di animazione. Anche se le scure rovine intrise di neon possono sembrare un po’ monotone mentre avanzate nei biomi, l’azione stessa sembra piuttosto elegante quando si mettono in conto tutti questi sprite quasi 2D che sfrecciano ed esplodono in magnifici fuochi d’artificio rosa.

Tirando le somme, Lone Ruin è un titolo assolutamente delizioso che apre questo 2023 all’insegna dei titoli di qualità. Non è perfetto, sia chiaro, e il gioco urla a gran voce la necessità di altre modalità, altri nemici, un approfondimento della storia e del mondo di gioco e altro ancora. Ora come ora, potrebbe dare l’idea di essere un po’ scarno in quanto a contenuti, ma siamo sicuri che il gameplay di qualità sarà in grado di farvi chiudere un occhio su buona parte di queste problematiche. Per noi, è stato così.

POWER RATING:
8.0/10
“Per quanto decisamente bisognoso di contenuti aggiuntivi per ampliare e rendere onore all’esperienza, Lone Ruin di Cuddle Monsters sarà in grado di conquistarvi con il suo gameplay affilatissimo. Da giocare assolutamente!”

PRO:
+Colonna sonora dark-synth spettacolare
+Gameplay divertente e preciso
+Artisticamente e tecnicamente ben fatto
+Una sfida, senza dubbio

CONTRO:
-Per la natura stessa del genere, potrebbe scoraggiare qualche giocatore
-Difficile, ma anche abbastanza corto

Posted by:Powerwave83

Una risposta a "#Review: #LoneRuin – Un roguelite assolutamente delizioso"

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