Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da Bungie
-Versione Testata: Xbox Series X
-Disponibile per: Xbox One, Xbox Series X|S, PlayStation 4, PlayStation 5, PC
Bungie chiama a raccolta tutti i Guardiani per la penultima espansione legata al Ciclo dell’Oscurità e della Luce
Eccoci quindi. Dagli esordi di Bungie con il loro Oni (PS2- una sorta di action in 3a persona sulla falsariga artistico-concettuale di quel capolavoro di Ghost in the Shell) alla concezione e al successivo sviluppo della leggendaria saga di Halo su Xbox, sino ad arrivare al primo Destiny (2014) e, ormai ben 6 anni fa, all’attuale Destiny 2, di acqua ne è sicuramente passata sotto i ponti. Ora, nel 2023, ci stiamo avviando a poderose falcate verso la fine dell’arco narrativo dedicato al tema di Luce e Oscurità con questo Lightfall (L’Eclissi da noi), penultimo capitolo di quella che è stata una epopea che ci ha visto combattere nemici sempre più pericolosi nei più remoti angoli della galassia.

Prima di iniziare la recensione, nel caso vi servisse un piccolo promemoria, vi invitiamo a leggere le nostre review dei precedenti capitoli di Destiny 2.
Destiny 2 – Oltre la Luce: CLICCA QUI per leggere.
Destiny 2 – La Regina dei Sussurri: CLICCA QUI per leggere.

La Regina dei Sussurri, il capitolo precedente a questo L’Eclissi, fu uno dei punti più alti toccati dalla saga di Destiny, capace da solo di rinfoltire le schiere di giocatori di un gioco che, come da norma per qualcosa che si protrae per quasi un decennio, iniziava a veder vacillare l’engagement dei suoi fan, anche di quelli più accaniti. La Regina dei Sussurri fu letteralmente esemplare, al punto che in tanti la considerano come la migliore esperienza di Destiny di tutti i tempi. Ora, potremo dire la stessa cosa per questa Eclissi? Sarà in grado di costruire su quanto di buono aveva già fatto la Regina dei Sussurri?

Purtroppo no, o meglio, non interamente. Iniziamo dalla trama, forse il punto più traballante dell’intero pacchetto. La posta in gioco, ne L’Eclissi, è altissima. Letteralmente, la fine è vicina per quanto riguarda la lotta contro quello che viene chiamato “Il Testimone”, il nuovo ultra-villain della saga. Tuttavia, Bungie dà a malapena a Destiny 2: Lightfall il tipo di grande momento (quasi) conclusivo che merita. Ad essere onesti, i primi filmati sono qualcosa di sensazionale. Vi faranno davvero venire i brividi lungo la schiena, immaginando quanto epica sarebbe stata la battaglia contro Il Testimone. Fremevamo d’eccitazione. Purtroppo però, tutto questo è durato un battito di ciglia, perché da lì a poco, grossomodo qualunque cosa legata alla trama è andata a rotoli. Il Testimone è ritratto come questo potente antagonista che costituisce un’enorme fetta di Destiny 2: L’Eclissi. Tuttavia, non lo rivedrete più, a parte durante le chat con Calus (l’altro antagonista di questa espansione, un generale della Legione) e fino al filmato finale. Né vedremo Il Viaggiatore o la flotta nera fino alla fine. Questo è L’Eclissi: vuole essere una storia di guerre interplanetarie di proporzioni colossali, eppure nessuna delle disperazioni di un simile scenario viene esplorata e quindi sentita. Invece di seguire questo importante filone narrativo, i giocatori si tufferanno (o più realisticamente, verranno dirottati) direttamente in un’altra storia. In una nuova città, addirittura. Il problema? Questa è una città di cui non abbiamo mai sentito parlare nella serie che si è sviluppata in segreto durante o poco prima del crollo. Si tratta di Neomuna, essenzialmente una città umana su Nettuno. Il motivo per cui sarete in questa città? Dovrete trovare e proteggere un artefatto chiamato Il Velo. Cos’è Il Velo? Perché dovete proteggerlo? Vorremmo saperlo anche noi, visto che Bungie in primis non si é degnata di dare spiegazioni. Supponiamo sia qualcosa che, nelle mani de Il Testimone, potrebbe portare alla estinzione della Galassia, ma sarebbe stato gradevole avere delucidazioni più chiare in merito.

Neomuna, la città Nettuniana che farà da sfondo alle nostre avventure, poteva essere il punto di forza dell’intera esperienza: con la sua caratterizzazione concettuale in pieno stile Neon-Anni-80, tinteggiata di blu, viola, e rosa, potenzialmente avrebbe potuto diventare uno dei luoghi più iconici dell’intera saga. In termini visivi, potrebbe ancora riuscirci, il problema è che non vorrete più visitarla una volta completata L’Eclissi. Il motivo è presto detto: apparentemente, tutte le vite che avete giurato di proteggere in quanto Guardiani si sono auto-caricate nel metaverso (una sorta di Cloud, non stiamo scherzando), quindi non troverete la benché anima viva in questa città cyberpunk illuminata al neon. È completamente vuota e senza vita, ed è assolutamente un peccato dato il potenziale che una simile location poteva avere. Senza vita, Neomuna manca di carattere o personalità.

Trama ed ambientazione, come abbiamo visto, non sono sicuramente i punti di forza di questa espansione, quindi non rimane che esaminare l’ultima variabile dell’equazione che compone Destiny: il gameplay. Fortunatamente, qui il gioco si rimette in piedi, anche se abbiamo notato diverse scelte che ci hanno fatto storcere il naso. Da tradizione, Bungie sa benissimo come realizzare FPS dotati di un gameplay assolutamente perfetto, e questa nuova incarnazione di Destiny non è da meno. Il problema, se vogliamo, è da ricercarsi nelle scelte adottate per l’implementazione delle novità de L’Eclissi. Il nuovo rampino abbinato alla nuova classe, ad esempio, è semplicemente fantastico da usare, peccato che il tempo di cooldown di questa nuova abilità sia di pressoché un minuto sia che lo usiate in combattimento, sia che lo usiate come strumento per attraversare le mappe di gioco, cosa in grado di raffreddare i bollenti spiriti di tutti gli aspiranti Spider-Man galattici. Non solo, volete sapere il proverbiale “danno oltre la beffa”? Sbloccherete la nuova abilità solamente dopo aver completato la campagna. Letteralmente senza senso.

Tirando le somme, Destiny 2: L’Eclissi ha un disperato bisogno di qualcuno che riprenda in mano l’intero comparto dedicato alla trama perché tutto crolla già dalle prime missioni. L’espansione soffre terribilmente di mancanza di dettagli ed esposizione, cosa che in ultima analisi vi lascerà totalmente indifferenti agli avvenimenti su schermo. Anche i personaggi non faranno molto per salvare la faccia. Sono per lo più dimenticabili, non perché le loro storie non contino, ma perché semplicemente vengono introdotti e scartati quasi alla stessa velocità. Anche quando morirà un personaggio importante, vi ritroverete a preoccuparvi più delle armi che si lasciano alle spalle che non del loro contributo alla trama. C’è una quasi totale mancanza di coesione, indipendentemente da cosa si vada ad analizzare. L’Eclissi non riesce a convogliare gli aspetti emotivi di disperazione o angoscia di una storia di guerra, ed è un peccato, dato che questa espansione gioca un ruolo significativo in vista dell’avvento di The Final Shape, che sarà l’ultimo capitolo della saga dedicata a Luce ed Oscurità. Il combattimento, tuttavia, é sempre una garanzia con i giochi Bungie e troviamo che anche la nuova abilità “Strand” sia una buona aggiunta per ravvivare le cose, per quanto onestamente mal implementata. Destiny 2: L’Eclissi al momento ha il sapore amaro di una occasione mancata, specialmente dopo la spettacolare espansione precedente, e speriamo con tutto il cuore che Bungie riesca a rimettere in piedi una saga che ad oggi é riuscita a crearsi una fanbase di milioni di utenti.