Di Pierre Coppi
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-Testato su PlayStation 4 PRO
Ryu Ga Gotoku Studio e AM2 riportano sotto i riflettori il più importante 3D Fighting Game di tutti i tempi!
Ormai se ne sono dette di tutti i colori su Virtua Fighter 5 Ultimate Showdown, e noi siamo tra i principali colpevoli, come avete avuto modo di leggere su queste pagine. Come potete immaginare, nel momento in cui abbiamo lanciato Ultimate Showdown, tutti i programmi, gli impegni e le scalette che potevamo avere già organizzato sono andate in malora, e abbiamo speso tutto il pomeriggio a sfidarci. Chiaramente, la forma corretta è che in realtà la redazione stava testando il gioco per fini giornalistici, se qualcuno dovesse chiedere, ma siamo sicuri che i nostri lettori non sono i tipi che fanno la spia. Virtua Fighter 5 Ultimate Showdown dunque, un titolo che al netto di battute e scherzi, riveste un ruolo fondamentale per una grossa fetta della fanbase di SEGA e della FGC (Fighting Games Community, gli appassionati di picchiaduro, una comunità che vanta al proprio interno gli amatori, i pro, i creators… fondamentalmente chiunque adori questo genere).
Facciamo un passo indietro, però, e andiamo a vedere in cosa consiste effettivamente questo VF5US o, come è conosciuto in Giappone, Virtua Fighter 5 eSports. No, non ricordate male, Virtua Fighter 5 è già in giro da un bel pezzo, con la sua prima incarnazione risalente al 2006, anno in cui vide la pubblicazione la versione arcade. Ora ci troviamo nella situazione, 15 (quindici!) anni dopo quel fatidico esordio, a parlare ancora di… Virtua Fighter 5. Chiaramente di acqua ne è passata sotto i ponti, e anche le versioni di VF non sono state da meno: Arcade, VF5 R, conversioni casalinghe per Ps3 e Xbox 360 e ultima ma non meno importante, Virtua Fighter 5 Final Showdown, il non-plus-ultra delle varie edizioni, nonché quella adottata ufficialmente da tutte le competizioni online per gli anni a seguire. A ben vedere, tanto Final non era, che dite?

Dopo questo breve excursus tra le varie iterazione di VF5, spieghiamo ai lettori in cosa consisterà questa versione definitiva (Ultimate) del mai troppo lodato Fighting Game di SEGA. Ultimate sarà nientepopodimeno che un Remaster di Final, con un comparto grafico ricostruito da zero utilizzando il versatile e performante Dragon Engine che Ryu Ga Gotoku Studio utilizza per i meravigliosi Yakuza e Judgment. Attenzione però: Remaster e non Remake, perchè il gioco sotto al cofano riverniciato di questa fuoriserie è il buon vecchio VF5FS. Tutte le meccaniche, le combo, i backdash, le prese e i parry che avete (e abbiamo) imparato ad usare con sangue, sudore e tante lezioni di vita imparate online saranno esattamente le stesse del prequel. Il comparto grafico, quindi, sarà una componente fondamentale di questo Remaster. Ogni singolo personaggio è stato ri-disegnato e ora sfoggia fattezze molto più credibili (Eileen, in particolare) che unitamente alla ormai storica fluidità di mosse ed animazioni che fanno da corollario, rendono questo VF5US una gioia per gli occhi e badate, stiamo parlando di un gioco che pur con quindici primavere sulle spalle, era tutt’ora in grado di difendersi egregiamente. Non solo i personaggi sono stati migliorati, ma tutto il comparto grafico, come dicevamo. Gli stage hanno subito lo stesso trattamento, risultando ora estremamente più dettagliati, ed addirittura l’intera UI (user interface) è stata ridisegnata ora improntata su una dualità rosso/blu, binomio classico nel mondo degli eSports.

Si potrebbe pensare, subito dopo aver avviato il gioco, che VF5US sia leggermente carente in quanto a contenuti offerti e sotto una certa ottica, sarà proprio così. Le modalità di gioco, ad esempio, sono le ormai canoniche Arcade, Training (fondamentale in qualunque titolo della serie), Online, Versus Locale e, in caso si sia scelto di acquistare il Legendary Pack DLC (consigliatissimo, potete scoprirne i contenuti CLICCANDO QUI) un menu dove poter personalizzare i vostri eroi in vista delle battaglie online. Tutto qui. Effettivamente, si sente in maniera quasi dolorosa la mancanza di una qualsivoglia modalità single-player che non sia quella Arcade, specialmente se si pensa alle bellissime Quest-Mode apparse nei capitoli precedenti, in grado di tenere il giocatore incollato allo schermo per giorni e giorni. Non è finita, anche altre modalità single-player mancano del tutto: Dov’è ad esempio la modalità Time Attack? Quella Survival? Le Combo-trial?

Per quanto in Redazione si ami SEGA e Virtua Fighter nello specifico, è impossibile restare indifferenti a certe cose, e per quanto si possa amare qualcosa, è bene notare con obiettività anche i suoi difetti più lampanti. Virtua Fighter 5 US è innegabilmente un gioco bizzarro sotto certi aspetti. Per ogni cosa positiva che propone all’utente, pare quasi che si auto-punisca con qualcosa che non convince fino in fondo. Qualche esempio? Il nuovo motore grafico è fantastico, ma ci sono alcuni personaggi rimodellati decisamente meglio di altri, che di contro paiono quasi peggiorati rispetto alle versioni di Final Showdown e le opzioni di personalizzazione sono diminuite rispetto alle precedenti edizioni. Altro? Il gioco è fondamentalmente incentrato sul PvP online e le competizioni (diamine, in Giappone è sottotitolato eSports, più lampante di così si muore) eppure SEGA non ha implementato il Rollback Netcode, o una qualunque altra tecnologia più moderna del netcode che si ostina ad usare da anni.

Al netto di tutto questo bizzarro dualismo, quasi VF fosse una evoluzione del Dr. Jackyll e di Mr. Hyde, Virtua Fighter 5 Ultimate Showdown si conferma una grande pubblicazione, forte di un gameplay che si è mantenuto assolutamente impeccabile e di una nuova veste grafica che sicuramente invoglierà i giocatori più giovani ad entrare in quello che, per tanti veterani dei picchiaduro, è uno dei migliori esponenti dell’intero genere. E’ tutt’ora qualcosa di fantastico vedere e giocare un titolo che, pur impostando tutto il suo gameplay su tre soli tasti (pugno, calcio, parata) sia in grado di offrire meccaniche e movesets che altri giochi riescono a malapena a raggiungere impiegando un intero gamepad. VF da sempre è uno dei titoli che meglio esemplificano il concetto di “easy to pick up, hard to master” (facile da iniziare, difficile da padroneggiare). Fatevi un giro nella modalità tutorial o nella movelist di un personaggio qualunque, e capirete cosa intendiamo.

Tirando le somme, Virtua Fighter 5 Final Showdown è un graditissimo, no, è un necessario e fondamentale ritorno per l’intero ecosistema dei Fighting Games, che da troppo tempo lamentava l’assenza della serie che fondamentalmente ha creato tanti, tantissimi punti saldi dell’intero settore. Potrà essere pericolosamente scarno a livello di contenuti se quello che cercate è un titolo in grado di divertirvi in single-player ma al contempo, i suoi personaggi, la sua profondità, e in generale il suo gameplay continuano a confermarsi all’apice dell’intero genere di cui fa parte.
Bentornato Virtua Fighter, ci sei mancato terribilmente.
POWER RATING:
8.5/10
“Virtua Fighter 5 Ultimate Showdown è un titolo dove il gameplay assolutamente raffinato la fa da padrone. Pecca però a livello di contenuti single-player. “
PRO:
-Tecnicamente sontuoso
-Gameplay profondo ma accessibile, assolutamente di prim’ordine
-Imparare ogni personaggio vi garantirà giorni e giorni di gameplay, ottima caratterizzazione
-Nuova e rinnovata interfaccia
CONTRO:
-Mancanza di contenuti single-player
-Dov’è il Rollback Netcode?
-Alcuni personaggi visibilmente meno curati di altri

9 risposte a "Virtua Fighter 5 Ultimate Showdown – Review"