Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da Rocket Panda Games
-Versione Testata: Xbox Series X
-Disponibile per: Xbox One, Xbox Series X|S, PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch, PC (Steam)
MAGES e Rocket Panda Games lavorano in tandem per portare la serie Phantom Breaker fuori dal Giappone!
A conti fatti, magari non siamo ancora alla pari con il periodo d’oro di metà anni 90/inizio 2000, ma noi appassionati di fighting games non ce la stiamo passando poi così male: Guilty Gear Strive ha appena concluso la prima stagione di DLC, Melty Blood Type Lumina è stato pubblicato alla fine dell’anno scorso, Virtua Fighter 5 Ultimate Showdown continua a essere supportato da SEGA, Capcom ha appena annunciato Street Fighter 6 assieme alla Capcom Fighting Collection, SNK ha pubblicato quella meraviglia di KOF XV e nuovi titoli sono attualmente in lavorazione un po’ ovunque.

Uno di quelli che abbiamo iniziato a tenere d’occhio sin dal trailer di lancio (che potete guardare qui sopra) è Phantom Breaker OMNIA. Sviluppato da MAGES, gli stessi sviluppatori dietro a visual novel di successo come Chaos;Break e Steins;Gate, il loro fighting game non uscì mai dai confini Giapponesi, fino a quando Rocket Panda Games non entrò in partita. OMNIA può essere considerato come un Phantom Breaker 2.5, piuttosto che un terzo capitolo fatto e finito. Questo è visibile dal roster, che include personaggi tratti dai primi due titoli (oltre a due guest-characters e due personaggi creati ex-novo per questa versione) e dalla modalità OMNIA, che vedremo nel dettaglio più avanti. Ci saranno anche alcuni punti “traballanti” su cui ci soffermeremo per valutare questa produzione e che, a nostro vedere, avrebbero potuto/dovuto ricevere una ulteriore sgrezzatura per rendere più contemporaneo un gioco che sulla carta aveva tutte le possibilità per diventare una sorta di piccolo cult. Ora però, andiamo a vedere assieme la trama che farà da premessa per il titolo.

Come abbiamo ripetuto diverse volte in tantissimi articoli, nessuno sano di mente gioca ai fighting games esclusivamente per le trame dei loro story mode. Questo però non significa che gli sviluppatori non provino a inventarsi qualcosa di nuovo o comunque di interessante, come dimostrato da NetherRealm Studios con il lavoro effettuato su Mortal Kombat 11 e Injustice, o ancora Arc System Works con il recente Guilty Gear Strive. Sono però gli sviluppatori di titoli se vogliamo più “underground”, di nicchia, che normalmente farciscono i loro prodotti con trame roboanti: basti vedere UNDER NIGHT IN-BIRTH Exe:Late[cl-r], dove in tutta onestà ancora fatichiamo a capire tante cose o, lupus in fabula, questo Phantom Breaker OMNIA. La premessa sarà la seguente: Un uomo misterioso, noto solo come “Phantom”, è apparso a Tokyo, la capitale del Giappone, e ha manipolato adolescenti vulnerabili affinché si combattessero tra loro, conferendo loro armi mistiche di grande forza note come “Artefatti Fu-mension”. In cambio, ha promesso di esaudire il loro più grande desiderio se sopravvivranno a questi scontri. All’insaputa dei combattenti, i feroci scontri tra gli Artefatti Fu-mension hanno causato distorsioni nello spazio-tempo, che hanno compromesso i confini tra universi paralleli. Il crollo di questi universi paralleli alla fine spezzerebbe il sigillo, scatenando i poteri distruttivi di Phantom e dando via al suo piano per la conquista del pianeta. Come avete potuto constatare, è tutto decisamente sopra le righe e piuttosto convoluto.

Parliamo ora del roster di PBO, perché è uno dei più…particolari attualmente disponibili. Come avrete potuto notare dal trailer di gioco e dalle immagini usate nell’articolo, sarà basato fondamentalmente su due punti cardine: l’essere composto all’85% da combattenti femminili (16 ragazze, 3 personaggi maschili e un non meglio precisato… mostro), e in relazione a questo, coprire praticamente qualunque tipo di archetipo esistente. Avremo quindi il trio di protagoniste composto da Mikoto, Waka e Yuzuha, rispettivamente la gothic-lolita bella e tenebrosa, la guardiana del tempio dal cuore d’oro, e la ninja ottimista e scanzonata. Troveremo anche personaggi come Mei, una cantante e idol trasformata in una vera ragazza magica con una bacchetta per attacchi a lungo raggio, Cocoa, una ragazza ossessionata dai MMORPG che ha manifestato una mano mortale da vampiro che le permette di attaccare i suoi avversari con una raffica di tagli o Ria, elegante e matura femme-fatale nel suo tailleur e armata dei suoi Gurkha. Per quanto il cast possa essere considerato stereotipato a prima vista, ha un buon livello di varietà sia nell’aspetto che nello stile di combattimento. Ci sono anche personaggi ospiti di altri famosi franchise di anime come Kirisu di Steins;Gate e Rimi di Chaos;Head. Per chiudere, vanno citati i personaggi introdotti esclusivamente per Omnia: Maestra e Artifactor, che però fanno parte di una delle incongruenze del titolo di cui parleremo più avanti.

Veniamo ora alla spina dorsale del prodotto Mages/Rocket Panda, il gameplay. Innanzitutto partiamo con una premessa: movimenti classici per il genere come quarti di cerchio, mezzelune e DP/Z-input non saranno presenti, ogni mossa speciale sarà effettuabile mediante la pressione di una direzione (avanti, indietro, giù) + tasto dedicato (A, X, B, a seconda della console). Il resto sarà fondamentalmente quanto già visto un po’ ovunque, con colpi rapidi, medi e pesanti, uniti a salti, doppi salti, dash e backdash. Dove veramente Omnia si differenzia dalla concorrenza è nella scelta del fighting-style, diviso tra Quick, Hard e Omnia. Lo stile di combattimento Quick è caratterizzato da movimenti più veloci e più deboli e molte opportunità di combo così come di cancellare certe mosse in altre. Lo stile Hard elimina la disponibilità di mettere insieme i colpi a favore di attacchi che colpiscono duramente, scelta ottimale per chiunque adotti uno stile comunemente riconosciuto come “Turtling”. Omnia, che fa il suo debutto in questa versione di Phantom Breaker, si posiziona grossomodo nel mezzo, offrendo ai giocatori più opportunità di ottenere combo robuste e allo stesso tempo colpire con una certa forza. Questi 3 stili, moltiplicati per un roster di 22 personaggi, permettono ai giocatori di trovare un proprio centro di gravità nel roster, ed iniziare ad esplorare e sperimentare partendo da esso.

Oltre alla disponibilità di combo, lo stile di combattimento che sceglierete determinerà anche il tipo di attacchi speciali che potrete utilizzare. Le mosse speciali generali sono le stesse in tutti e tre gli stili. Tutto quello che dovrete fare è premere il pulsante speciale e una direzione. Se state giocando con stili Quick o Hard, avrete accesso a tre manovre che non sono disponibili con Omnia. Il primo è il Phantom Breaker, una potente mossa (una Super) che utilizzerà l’intera Burst Gauge mentre infligge una quantità elevata di danni all’ avversario. Il secondo è Overdrive, che aumenta la vostra velocità diminuendo la velocità dell’ avversario (stile Quick) o attiva Solid Armor, che impedisce di essere stordito o interrotto (stile Hard). Infine, gli stili Quick e Hard consentono anche la Emergency Mode, una mossa disperata che utilizzerà tutta la Burst Gauge e che potrete usare se vi ritrovate bloccati in una combo da cui non potete uscire. Se sceglierete lo stile Omnia, potrete scatenare l’All Range Attack purché abbiate una Burst Gauge completo. L’All Range Attack invia al vostro avversario cumuli di sfere che possono essere incorporate in una combo devastante. A differenza del Phantom Breaker, che è unico tra i personaggi e i loro stili di combattimento, l’All Range Attack è uniforme su tutta la linea. Tutto ciò è solo la base di ciò che i combattimenti in Phantom Breaker: Omnia hanno da offrire. C’è molta più profondità qui, inclusi cancel, recovery e Slip Shift, l’ultimo dei quali vi consente di eludere un attacco se riuscirete a eseguirlo con il giusto tempismo.

Veniamo ora al capitolo che mai vorremmo dover scrivere quando analizziamo un fighting game, ovvero le note negative: iniziamo, purtroppo, da quella più evidente, ovvero la discrepanza grafica che abbiamo menzionato qualche capitolo addietro. Noterete che, in fase di selezione del personaggio, alcuni saranno disegnati in classico stile 2D mentre altri saranno… strani a vedersi. Questo perchè alcuni personaggi sono modelli 3D adattati ad un funzionamento in ambito 2D. Per quanto il lavoro di rifinitura sia presente, salta comunque decisamente all’occhio. Altra nota negativa riguarda gli sfondi di gioco, onestamente poco ispirati e blandi, scevri di una forte personalità come può averla quella di un qualunque stage di King of Fighters ’94, o di un Capcom VS SNK 2. C’è poi tutta una serie di cose che, nel 2022, fatichiamo a capire. D’accordo che le mosse speciali non hanno input complessi, ma per quale motivo non è possibile consultare la move-list durante una partita, mentre per farlo si deve tornare al menu principale e scorrere almeno 4 pagine di un sotto-menu? Altra cosa, il tutorial, da sempre uno dei punti cruciali per avvicinare i giocatori alle complesse meccaniche dei picchiaduro, in Omnia è stato relegato a uno sterile menu in stile .pdf. Peccato, speriamo che queste cose vengano implementate in qualche update.

Tirando le somme, Phantom Breaker Omnia è un titolo interessante, seppur imperfetto. In primis non possiamo menzionare l’eccellente lavoro di localizzazione effettuato da Rocket Panda, comprendente un cast di doppiatori stellare (tra cui Christina Vee Valenzuela, la “voce” di Shantae) oltre che l’intero comparto in lingua giapponese. In più, l’intera colonna sonora è stata remixata, con risultati decisamente apprezzabili. E’ il resto che da l’impressione di essere un po’ altalenante: é indirizzato ai neofiti del genere, seppur con meccaniche complesse apprezzabili anche dai veterani, è ricco di contenuti con tante modalità single player, ad esempio, con una modalità storia scaglionata per ogni singolo personaggio, eppure si perde in sciocchezze come il non avere un tutorial o il non poter consultare le mosse velocemente, ha un art-style delizioso controbilanciato da alcuni personaggi e animazioni grossolane. A noi è sicuramente e sinceramente piaciuto in termini generali, ma potrebbe far storcere il naso a qualcuno.
POWER RATING:
7.0/10
“Phantom Breaker Omnia è un titolo apprezzabile, divertente e dai contenuti interessanti, a patto di riuscire a chiudere un’occhio su alcune scelte decisamente bizzarre.”
PRO:
+Roster variegato
+Tante modalità di gioco per giocatore singolo
+Localizzazione stellare
+Gameplay semplice e gratificante ma dotato di meccaniche complesse
CONTRO:
-Assenza di un tutorial degno di questo nome
-Impossibilità di consultare la move-list
-Incongruenze tra lo stile dei personaggi

3 risposte a "#Review: #PhantomBreakerOMNIA – “Un fighting game mai uscito dal Giappone è finalmente disponibile!”"