Di Redazione PW83

-Codice Review fornito da Electronic Arts/Koei Tecmo
-Versione Testata: Xbox Series X

-Disponibile per: Xbox Series X|S, PlayStation 5, PC

Dalla joint venture tra i mitici Omega Force di Koei Tecmo ed Electronic Arts, arriva Wild Hearts, un degno rivale di Monster Hunter!

Alle volte, non c’è letteralmente niente di meglio di un po’ di sana, costruttiva, competizione. Ricordate quando, poco dopo aver aperto http://www.powerwave83.com, recensimmo il bellissimo Monster Hunter World e la sua gigantesca espansione, Iceborne? CLICCATE QUI per rinfrescarvi la memoria. Oppure quando, giusto il mese scorso, recensimmo lo stupendo Monster Hunter Rise (CLICCATE QUI)? Se notate, abbiamo usato aggettivi assoluti per descriverli, ed il punto focale dell’intero ragionamento era che, a conti fatti, sul mercato non esisteva nulla in diretta competizione con il blockbuster della nipponica Capcom. Ora però, e qui torniamo all’incipit di questo articolo, una joint-venture composta dal mitico team Omega Force di Koei Tecmo (sviluppatori dietro ad un incalcolabile numero di giochi della serie Warriors) e da Electronic Arts si è fatta avanti per provare a prendersi la corona di “miglior gioco di caccia a mostri colossali”. Chi ci guadagna in tutto questo? Noi come giocatori, ovviamente.

Ci guadagniamo perché se da una parte abbiamo una saga, quella di Capcom, affinata e perfezionata in ormai più di 20 capitoli pubblicati, dall’altra abbiamo finalmente un competitor che ha potuto anch’egli assistere al processo di affinamento del suo rivale, sino ad arrivare sul mercato con la sua idea del concetto. E, ve lo diciamo sin da subito, questa “variazione sul tema” portata da Wild Hearts ci è piaciuta non poco. Anzi, volete la verità? Abbiamo adorato Wild Hearts, e sotto una certa ottica, siamo dell’idea che non solo possa coesistere nello stesso ecosistema di Monster Hunter ma che in alcuni punti, primo fra tutti l’accessibilità all’intero genere di gioco, possa superarlo.

Guardiamo ora la trama di questo Wild Hearts. Nei panni di un non meglio precisato cacciatore (che potrete creare secondo le vostre preferenze con il versatile editor incluso) raggiungerete le coste di Azuma, un mondo fantastico ispirato al Giappone feudale, in cerca di fortuna. Qui farete la spiacevole conoscenza dei Kemono, colossali animali legati a doppio filo con le forze della natura. Recentemente, queste bestie dapprima pacifiche hanno iniziato a diventare aggressive e ad avvicinarsi in maniera fin troppo pericolosa alla città di Minato, mettendo in ginocchio quella che fino a poco tempo prima era una fiorente città costiera. Starà a voi sconfiggere questi animali così affascinanti, risolvendo nel contempo il mistero della loro inaspettata e repentina aggressività. Come potete notare, la trama in sé è fondamentalmente un cliché già visto innumerevoli volte, ma dobbiamo ammettere che rispetto a Monster Hunter (preparatevi, perché li paragoneremo spesso) abbiamo potuto notare una maggiore caratterizzazione dei vari personaggi che vi accompagneranno durante l’avventura, decisamente un passo avanti rispetto alle “macchiette” apparse in MH.

In termini di gameplay, il sistema di combattimento di Wild Hearts riprende quell’eccellente amalgama di tattico e terrificante, spingendo il giocatore a essere considerato nei suoi attacchi e a scegliere con cura i propri movimenti contro nemici dalle dimensioni di piccole palazzine, alcuni dei quali potranno far sparire la vostra barra della salute in un batter d’occhio. La Schivata sarà il vostro migliore amico e (a seconda dell’arma scelta) gli attacchi spesso vi bloccheranno in animazioni che vi renderanno un bersaglio facile finché non saranno terminate, anche se Wild Hearts segue le orme dei recenti Monster Hunter aumentando la vostra mobilità , addirittura implementando un pulsante di salto dedicato (non datelo per scontato). Il combattimento riguarda tanto l’apprendimento dei dettagli di ogni mostro quanto delle capacità della vostra arma e persino il terreno intorno a voi giocherà un ruolo fondamentalmente, esattamente come lo avranno l’esecuzione degli input sul vostro controller.

Se ricordate, poco fa abbiamo menzionato come Wild Hearts sia più accessibile di Monster Hunter. Questo sarà lampante nella assenza di certe meccaniche ormai decisamente obsolete che la serie di Capcom si porta dietro sia dalla concezione. In Wild Hearts non dovrete ad esempio affilare la vostra arma dopo un tot di utilizzi, così come non dovrete districarvi nella gestione del vostro inventario: se c’è posto raccoglierete il tal l’oggetto, se non c’è posto non potrete. Semplicissimo. Il risultato è un approccio più focalizzato verso l’intera esperienza, ed in primis su quello che conta davvero: la caccia. Magari tutto questo renderà le varie sortite un po’ troppo simili tra loro (i mostri non si stancano e non vanno a dormire, così come non sarà possibile catturarli), ma a noi non è per niente dispiaciuto questo approccio più terra-terra.

Dove veramente Wild Hearts si distingue dagli altri titoli, è nel suo sistema denominato Karakuri, un impressionante ed estremamente versatile sistema di costruzione in real-time che vi permetterà di fabbricare sul momento tutta una serie di attrezzi e costruzioni per facilitarvi nell’eliminazione dei vostri obiettivi. Muri o trampolini possono essere costruiti nel bel mezzo del combattimento per proteggervi o per lanciarvi in poderosi attacchi aerei, così come sarà possibile posizionare strutture come tende per viaggi veloci o zipline ovunque nelle sue quattro mappe di caccia. Questo sistema è eccellente, con il numero di strutture realizzabili disponibili in varietà tale da farvi considerare davvero dove costruire un campo base personalizzato o una comoda scorciatoia, pur essendo abbastanza flessibile e aperto da non dover mai pensarci troppo. Il Karakuri trasformerà le mappe di gioco, meravigliosamente dettagliate tra l’altro, in piccoli enigmi da risolvere nel modo che riterrete opportuno, piuttosto che semplici arene in cui combattere. Se poi a tutto questo aggiungete che ad un certo punto sarete in grado di costruire “Fusion-Karakuri”, le cose non possono che migliorare. Cosa sono le varianti Fusion? Una meccanica che consente di impilare questi oggetti di base in schemi specifici per creare costrutti speciali come enormi bombe o trappole a catena. E’ tutto innegabilmente, spettacolarmente, entusiasmante.

Potremmo continuare a parlare di Wild Hearts per pagine e pagine, menzionando l’enorme skill-tree dedicato alle costruzioni Karakuri, o parlando delle 8 armi disponibili, tutte estremamente differenti l’una dall’altra, le decine e decine di varianti delle stesse, ma per non dilungarci troppo e per non rovinare il delizioso senso di sorpresa misto a soggezione che vi travolgerà davanti a tutta questa scelta, preferiamo cambiare discorso ed andare ad esaminare forse il punto debole dell’intera esperienza di gioco: quello tecnico. Wild Hearts, lasciatecelo dire, è un enigma visivo, allo stesso tempo uno dei giochi più belli e più visivamente deludenti che ci sia capitato di provare da quando abbiamo lanciato http://www.powerwave83.com sul mercato. Abbiamo testato il gioco su Xbox Series X e ci siamo trovati in egual misura sbalorditi e perplessi. Il design attuale del mondo di gioco è spesso sbalorditivo, con campi di fiori e alberi in fiore a renderlo un vero spettacolo da vedere, che spesso cambiano in stagioni diverse man mano che la storia procede. Poi, di punto in bianco questa bellezza concettuale è abbinata a pop-in di texture stranamente di bassa qualità, problemi di illuminazione tremolante e quello che è senza dubbio l’effetto nevicata dall’aspetto peggiore che ci sia capitato di vedere in un videogioco. Bizzarro, decisamente bizzarro.

Tirando le somme, al netto delle problematiche tecniche menzionate giusto poco fa, abbiamo letteralmente adorato questo Wild Hearts. Ci siamo divertiti come pazzi, sfidando queste maestose creature colossali e sfruttando appieno la novità del sistema Karakuri, godendo della stupenda, elegante e dignitosa cornice in stile Giappone feudale che faceva da premessa a tutto il gioco. Siete sempre stati incuriositi da Monster Hunter ma non avete mai avuto il coraggio di provare la serie perché, giustamente, preoccupati della sua miriade di meccaniche? Monster Hunter Rise é sicuramente un passo avanti, ma Wild Hearts è senza ombra di dubbio il gioco per voi. Fidatevi.

POWER RATING:
9.0/10
“Divertentissimo, dotato di una identità marcata e con un gameplay assolutamente inebriante merito anche del sistema Karakuri, Wild Hearts è un titolo in grado di regalare decine di ore di divertimento, sia in single-player che in multigiocatore online. Giocatelo, e ne verrete immediatamente rapiti.”


PRO:
+Gameplay accessibile ma profondo
+Il sistema Karakuri è geniale
+Level-Design impeccabile
+Tonnellate di contenuti e missioni

CONTRO:
-Diverse indecisioni tecniche, strano se si considera l’esclusività Next-Gen
-Avremmo gradito qualche mostro in più

Posted by:Powerwave83

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