Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da EastAsiaSoft / AOne Games
-Versione Testata: PlayStation 5
-Disponibile per: Xbox One, Xbox Series X, PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch, PC
“Persino un uomo puro di cuore può diventare un lupo, quando l’erba luparia è in fiore e la luna splende leggera. O bramare il sangue di un altro quando il sole scende e il suo corpo il volo prende.” (cit. Carl – Van Helsing)
Questa citazione sicuramente “sbloccherà un ricordo”, a qualcuno. Per tutti quelli che sono rimasti perplessi invece, diciamo che questa frase viene letta su un quadro segreto visto nel film Van Helsing, pellicola del 2004 scritta e diretta da Stephen Sommers. Questo è un esempio dei ricordi che ci ha evocato la modalità storia di Omen Of Sorrow. Diverse volte siamo stati assaliti da tanti piacevoli deja-vu legati a film del passato: dal già citato Van Helsing a La Mummia, passando per il Dracula di Bram Stoker o per il Frankenstein di Mary Shelley. I più attenti di voi sicuramente ricorderanno i nostri dubbi nella recensione della versione Xbox One (CLICCATE QUI per rinfrescarvi le idee), minata da una generale scarsità di contenuti e da una modalità storia pressoché inesistente. Oggi andremo ad esaminare la versione “Next-Gen” per PlayStation 5 di Omen Of Sorrow, nella speranza che i ragazzi di Aone Games abbiano dato al gioco quella spinta in più che il titolo meritava.

Togliamoci subito la spina dal fianco. Omen Of Sorrow ha, finalmente, una modalità storia degna di nota. Ovviamente i Fighting Games non sono famosi per le loro trame, ma riteniamo importante un contenuto che dia contesto ai personaggi ed al mondo di gioco, soprattutto in un videogioco dal background interessante come il titolo in esame. La storia di Omen of Sorrow è impreziosita da diverse cut-scene ben realizzate, che fanno da stacco ai continui combattimenti e che danno spessore ad una storia raccontata in modo semplice, ma un filo divagante e leggermente confusa nell’esposizione. Giocando con i sottotitoli in Italiano spesso i dialoghi sono al maschile anche quando si riferiscono ad un personaggio femminile. Durante l’avventura avremo la possibilità di ingaggiare combattimenti utilizzando ognuno dei personaggi del roster, con ogni nuova sfida che sarà preceduta da alcune linee di dialogo della trama. Sono proprio questi ultimi frangenti che ci regaleranno quel senso di deja-vu di cui parlavamo poco sopra. Per esempio quella dove Adam (il mostro di Frankenstein) si dispera per la morte di colui che considera padre, il dottor Viktor, per mano di Vladislav III, tutto questo avendo come sfondo un granaio in fiamme. Decisamente una immagine iconica, per gli appassionati all’horror classico.

Il tutorial è composto da una modalità addestramento, dove potremo selezionare un personaggio a nostro piacimento e sperimentare i comandi, e da una guida rapida da leggere suddivisa in 3 parti. Ci verranno spiegati i comandi, gli elementi a schermo durante il combattimento ed infine una riassunto delle peculiarità del combat system. Il gameplay sarà pressoché identico alla versione pubblicata su Xbox One da noi recensita. Infatti non mancherà l’interessante meccanica Fortuna\Destino (già trattata nella scorsa recensione), l’indicatore di decimazione e il sigillo. Quest’ultimo è uno strumento multifunzione che si riempie di pari passo alla Fortuna, mentre l’indicatore di decimazione si riempie con i colpi a segno e può essere speso in mosse speciali come EX (versioni potenziate delle normali Special) e devastanti Super.

Assolutamente di rilievo l’implementazione del Cross-Play per le partite on-line. Sarà quindi possibile sfidare giocatori provenienti dalle principali piattaforme di gioco (PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One, Steam ed Epic Games Store) sfruttando la tecnologia rollback netcode per scontri privi di latenza. Su PlayStation 5 il gioco, realizzato in Unreal engine 4, è veramente fluido e quasi esente da caricamenti. Altra menzione d’onore va fatta alla colonna sonora rockeggiante che si cuce perfettamente all’anima cupa del titolo, con un tocco retrò che solo il grande Francisco Cerda poteva imprimere alle tracce.

In conclusione ci sentiamo di confermare che qualche passo avanti è stato fatto, aggiungendo però alcune considerazioni da amanti del genere. Abbiamo di sicuro apprezzato la volontà di ampliare la modalità storia, per quanto la stessa manchi di mordente e, in certi casi, risulti fin troppo confusionaria. Inoltre, abbiamo avuto l’impressione che l’obiettivo dello studio di sviluppo fosse di creare un gioco dalla forte componente competitiva in quanto la stratificazione del gameplay e il comparto online di prim’ordine strizzano l’occhio agli appassionati degli e-sports a tema fighting games. Inoltre sarebbe stata lodevole l’aggiunta di (almeno) un nuovo personaggio al roster considerato lo sbarco su nuove piattaforme oppure una modalità storia un filo più curata. Altra postilla va aggiunta per il tutorial, che continua a non convincerci. Avremmo preferito una fusione tra la guida da leggere e l’addestramento con il personaggio, come per esempio avviene in titoli moderni come KOF XV (CLICCATE QUI per non perdervi la recensione del nostro GOTY 2022). Ovviamente, data la natura indie del titolo, il tutto può avere senso nell’ ottica di budget produttivi.
POWER RATING:
7.6/10
“Pur apprezzando lo sforzo profuso dai ragazzi di AOne, Omen Of Sorrow non brilla di certo per la modalità storia o per i contenuti. Piuttosto i suoi punti forti sono da ricercarsi nel gameplay, nella capacità evocativa che regala il roster dei personaggi giocabili e nelle ambientazioni. Ottima la componente online.”
PRO:
+Cross-play con rollback netcode!
+Colonna sonora
+Combat-system stratificato
-Caratterizzazione roster
CONTRO:
-Storia non curatissima
-Qualche contenuto in più non avrebbe guastato
-Tutorial migliorabile
-Pessima localizzazione
2 risposte a "#Review: #OmenOfSorrow: Un evocativo #FightingGame a tinte #horror"