Di Redazione PW83

-Codice Review fornito da Maximum Entertainment
-Versione Testata: PlayStation 5

-Disponibile per: Xbox One, Xbox Series X, PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch, PC (Windows)

Il piccolo studio indipendente Still Running ci riprova con il sequel di Morbid: The Seven Acolytes!

Sviluppato da Still Running, un piccolo team indipendente composto da soli 14 membri dello staff, The Lords of Ire è il seguito del grande successo dello studio Morbid: The Seven Acolytes, il souls-like isometrico acclamato dalla critica originariamente lanciato nel 2020. Quattro anni dopo, i ragazzi di Still Running ci riprovano: Morbid: The Lords of Ire invita i giocatori a rischiare la follia avventurandosi in un inferno ripugnante da una prospettiva 3D completamente nuova.

Questa modifica apparentemente innocua, ovvero il cambio di prospettiva, porta però in dote tutta una serie di difficoltà per il nuovo gioco di Still Running. Se prima infatti doveva contendersi la vittoria con giochi “accessibili” e “fattibili” in termini di sfida, specialmente in virtù della loro natura indie, il fatto che ora sia un gioco in 3D fatto e finito lo farebbe entrare nel ring dei pezzi grossi. Quali? I Soulslike veri e propri, pesi massimi del calibro di (cliccate i titoli per leggere le rispettive recensioni) Elden Ring, Dark Souls, Bloodborne, Lords of the Fallen, Remnant from the Ashes e Remnant II, Wo Long Fallen Dinasty, e altri ancora. Se notate però, abbiamo usato il condizionale poche righe fa, e questo perché negli ultimi anni anche i Soulslike si sono aperti a produzioni meno… faraoniche in termini di programmazione e budget, composte da giochi come The Last Hero of Nostalgaia, DOLMEN, The Last Oricru e via discorrendo. Sarà contro titoli come questi che l’opera di Still Running dovrà scontrarsi, quindi non perdiamo altro tempo ed iniziamo l’esame di questo nuovo titolo.

La trama di Morbid, per quello che abbiamo potuto capire, é sia legata a quella del primo capitolo (che non abbiamo avuto modo di testare) che giocabile tranquillamente in autonomia, qualcosa di estremamente positivo. Impersonerete la Striver, una guerriera di qualche tipo che deve andare a uccidere cinque “Accoliti” perché sono posseduti dai “Ghalars” e il vostro compito è liberarli dalla carne da controllare. Chiaramente la storia o la trama non sono al centro dell’attenzione qui, e anche la recitazione vocale lascia un bel po’ a desiderare. Invece, Morbid: The Lords of Ire si concentra principalmente sul combattimento e sulla progettazione dei livelli e fortunatamente, fa anche un ottimo lavoro.

Passando al gameplay, il gioco è relativamente semplice. Equipaggiate un’arma, che avrà un set di mosse specifico che condivide con altre armi della stessa famiglia e iniziate a menar fendenti. Lo schema dei comandi é quello già visto un po’ ovunque, con il dorsale sinistro a fungere da attacco veloce e il grilletto destro per quello pesante, ma Morbid 2 differisce leggermente dai competitors. Vedete, ogni nemico nel gioco ha non una, ma due barre, una barra degli HP in alto e una barra che determina l’equilibrio del nemico posta appena sotto. Giocando, scoprirete che gli attacchi veloci miravano principalmente agli HP di un nemico mentre gli attacchi RT miravano alla barra inferiore. Dovrete imparare a combinarli, poiché i nemici metteranno un “lucchetto” sulla barra inferiore, che ridurrà la quantità di danni che potrete infliggere ai loro HP, finché non li colpirete con un attacco RT.

E’ una meccanica interessante, che non ci é dispiaciuta affatto. Il gioco vi offrirà anche una pistola monouso a distanza (che ricaricherà il proprio singolo proiettile appena ucciderete un qualunque nemico) come un modo per stordire istantaneamente i nemici e togliere un pezzo dalla barra inferiore. Infine, con il giusto tempismo, potrete anche parare un attacco che poi aprirà il nemico a un attacco più forte che prende di mira principalmente i suoi HP, un po’ come gli attacchi viscerali visti in Bloodborne, o i parry di Dark Souls. Tutti questi sistemi di combattimento funzionano molto bene l’uno con l’altro, soprattutto una volta che imparerete il set di mosse di un nemico e determinerete se potrebbe non valere la pena rompere completamente la guardia e invece prendere di mira solo i suoi HP. È anche molto utile poter uscire da un attacco senza impegnarsi completamente in esso, cancellandolo con una schivata o una rotolata evasiva.

A tal proposito, in termini di manovrabilità avrete a disposizione una rotolata completa usando il tasto Cerchio e una piccola schivata istantanea usando X. Sulla carta la schivata poteva essere un’idea interessante, ma nella pratica la rotolata sarà sempre l’opzione migliore, anche a fronte del maggior consumo di stamina. Potrete anche bloccare i normali attacchi nemici tenendo premuto il dorsale sinistro, che è anche il primo passo necessario per effettuare un parry.

Ci sono poi altre meccaniche (tante altre meccaniche a dire il vero) che si proporranno a voi in maniera più o meno aggressiva. C’è una meccanica dedicata al potenziamento del vostro arsenale tramite l’infusione di rune, e la successiva infusione di altre rune dentro quelle stesse rune per generare nuove rune, che andranno ad aumentare le statistiche base dell’arma da voi scelta. Messa in questi termini può sembrare complicata, ma in realtà é molto semplice e decisamente meno ottusa di altre cose viste in altri giochi. C’è anche un sistema di level-up legato al sistema di Sanità Mentale che vedremo fra poco. In pratica, uccidendo nemici guadagnerete XP che vi permetterà di salire di livello, ed a quel punto otterrete un punto abilità. Utilizzando questi punti aumenterete le vostre statistiche o guadagnerete nuove skill attive o passive. Tutto nella norma. Infine, c’è il sistema delle Benedizioni, che sbloccherete poco dopo aver iniziato l’avventura e che vi permetterà di equipaggiare varie benedizioni che troverete in uno dei tre slot (sbloccabili). Potrete poi aggiornare quelle benedizioni usando i punti abilità accumulati. Ad esempio, una benedizione può aumentare i vostri HP o la vostra resistenza, quindi il primo aggiornamento potrebbe aumentare i vostri punti salute o la velocità con cui la vostra stamina si rigenererà quando inutilizzata.

Andiamo ora a vedere quello che non funziona granché nel gioco, partendo con quello che poteva essere uno dei suoi punti di forza nonché una delle caratteristiche che lo avrebbero differenziato dagli altri titoli dello stesso genere: Il sistema di Sanità Mentale. In sostanza, mentre giocate e sconfiggete i nemici, la vostra sanità mentale aumenterà, diminuirà o rimarrà neutrale. Aumentare significa che il vostro moltiplicatore di esperienza aumenterà, il consumo di stamina diminuirà e infliggerete più danni. Viceversa, la diminuzione della vostra sanità aumenterà la vostra follia (ha senso), e aumenterà sia il danno che farete che quello subito, ma se la barra scenderà troppo in basso potreste iniziare a vedere “spettri” di nemici recentemente sconfitti apparire davanti a voi. Questi spettri faranno più danni ma saranno anche più facili da uccidere. In soldoni, abbiamo per lo più ignorato questo sistema, anche quando eravamo completamente pazzi o illuminati, non ha cambiato il nostro stile di combattimento o le nostre strategie. Troppo spesso i giochi soulslike si concentrano fin troppo su ciò che li differenzia (vero, Lords of the Fallen?), ma questo sistema aggiunge un piccolo assaggio di cambiamento che non vi intralcia né infastidisce abbastanza da volerlo eliminare: semplicemente, esiste. Il secondo punto negativo del gioco risiede nella sua rappresentazione visiva. Detto molto terra-terra, il gioco sembra uscito da una Xbox 360. Chiaramente, come abbiamo detto, stiamo parlando di un titolo indie sviluppato da nemmeno 20 persone, e in quest’ottica il gioco fa la sua figura: solo, non aspettatevi un tripla-A.

Tirando le somme, mettiamola così: Morbid: The Lords of Ire potrebbe non essere il miglior soulslike a cui ci sia capitato di giocare, ma è assolutamente uno dei migliori giochi del genere, specialmente nel campo delle produzioni indipendenti.

POWER RATING:
8.0/10

“Morbid: The Lords of Ire è un titolo solido e sviluppato con cognizione di causa, che ci lascia ben sperare in un ipotetico terzo capitolo. ”

PRO:
+Gameplay solido
+Direzione artistica definita
+Meccaniche di gioco ben implementate

CONTRO:
-La meccanica della Sanità Mentale é piuttosto irrilevante
-Tecnicamente sottotono

Una replica a “Recensione Morbid: The Lords of Ire | Solide meccaniche di gioco | Powerwave83”

  1. Interessante il cambio che hanno deciso di fare con questo capitolo. Trasformarlo in un puro 3D poteva essere qualcosa di veramente complesso. Il combattimenti sembra molto valido e ho trovato interessante il concetto di Sanità Mentale, mi dispiace che non sia stato usato meglio. In ogni caso spero di poterci giocare!

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